Nome: Svetlana Tichanovskaja
Nazionalità: Bielorussa
Data di nascita: 11 settembre 1982
Ruolo: leader dell’opposizione
La carriera politica di Svetlana Tichanovskaja è molto recente. Infatti, a seguito dell’arresto del marito Sergei Tikhanovsky, uno dei candidati sfidanti del presidente Lukašenko, pur non avendo esperienze politiche pregresse, Tichanovskaja ha deciso di correre per le elezioni presidenziali del 9 agosto 2020. Si è quindi coalizzata con altri esponenti dell’opposizione, tra cui Veronica Tsepkalo, la moglie di Valery Tsepkalo e Maria Kolesnikova, direttrice della campagna presidenziale di Viktar Babaryka, il primo è stato uno degli oppositori costretti a lasciare il paese, il secondo arrestato per frode bancaria, considerato l’uomo di Mosca a Minsk.
La sua candidatura è stata accettata come un pro forma per far risultare le elezioni più credibili: per Lukašenko infatti, Tichanovskaja non rappresentava una minaccia alla sua sesta rielezione. Tuttavia, Tichanovskaja è stata capace di riunire l’opposizione e a dare voce alle istanze popolari, tanto da far vacillare il potere che Lukašenko detiene da 27 anni. A questo proposito la settimana prima delle elezioni, il 30 luglio, si è svolto a Minsk il più grande comizio nella storia bielorussa, in cui più di 60 mila persone si sono radunate per esprimere il proprio sostegno a Svetlana Tichanovskaja.
Il risultato delle elezioni, che hanno visto una conferma schiacciante di Lukašenko con l’80,1% dei voti, non può che essere frutto di brogli. A seguito di ciò, il 16 agosto la popolazione ha dato vita alla più grande manifestazione antigovernativa del paese, “la Marcia per la Libertà” in cui si sono riunite più di 200 mila persone chiedendo le dimissioni del Presidente, il quale ha risposto con violenza ed arresti di massa. Guidando le continue proteste nel Paese, Svetlana Tichanovskaja ha istituito un Consiglio di Coordinamento per garantire il passaggio di potere attraverso il dialogo con Minsk. Come più volte dichiarato, l’obiettivo della Tichanovskaja non è la presidenza ma aprire la possibilità di autentiche elezioni e di scarcerare tutti i prigionieri politici.
Per il suo impegno politico, insieme agli altri esponenti dell’opposizione e membri del Consiglio di Coordinamento, alcuni tuttora incarcerati, il Parlamento europeo le ha insignito il Premio Sakharov per le libertà di pensiero. Nell’accettare il premio Svetlana Tichanovskaja ha ricordato come “il muro di paura si sia ormai spezzato” in Bielorussia dopo le proteste del 2020.Il gruppo di opposizione è stato definito, nelle parole del Parlamento europeo come composto da “donne coraggiose e prominenti figure nella sfera politica e nella società civile”.
Il ruolo delle donne nella lotta contro Lukašenko
È importante sottolineare in che panorama si inserisca la lotta contro la dittatura di Lukašenko da parte di Tichanovskaja, Tsepkalo e Kolesnikova. Infatti, la loro ascesa politica è avvenuta di conseguenza dell’incarcerazione dei tre candidati uomini, attori fondamentali dell’opposizione bielorussa. Esse si sono quindi fatte carico del lavoro politico di Tikhanovsky, Tsepkalo e Babaryka facendosi strada nel panorama politico bielorusso. Quest’ultimo è fortemente caratterizzato da posizioni patriarcali, repressive e paternalistiche come sostenuto dallo stesso Lukašenko che ritiene che le donne servano solo come decorazione ad un mondo guidato da uomini.
Nonostante Tichanovskaja, Tsepkalo e Kolesnikova siano entrate in politica per ragioni private e non per una reale spinta emancipatoria, hanno risvegliato la società civile, attuando una presa di coscienza proprio a partire dalle donne bielorusse. Queste, hanno infatti un ruolo guida sia nell’opposizione politica sistemica sia in quella extraparlamentare e nelle manifestazioni di piazza, come dimostra il movimento delle “donne in bianco”, che denuncia i numerosi arresti e le violenze da parte della polizia. Attraverso l’ondata di proteste le donne bielorusse hanno ribadito con potenza di essere soggetti attivi nella società civile, capaci di dare vita a importanti cambiamenti non solo nella sfera politica ma anche in quella pubblica. Non solo, infatti, stanno facendo vacillare “l’ultimo dittatore d’Europa” ma stanno dando vita ad una trasformazione sociale. Come Svetlana Tichanovskaja ha dichiarato, l’obiettivo principale è destituire Lukašenko. Al contempo, però, è riuscita ad unire la popolazione bielorussa, creando una possibilità concreta di cambiamento.