Nome: Robert C. O’Brien
Nazionalità: Statunitense
Ruolo: Consigliere per la Sicurezza Nazionale
Nel pomeriggio dello scorso 18 Agosto, con un breve messaggio su Twitter, Donald Trump ha reso che sarà Robert O’Brien a sostituire John Bolton come Consigliere per la Sicurezza Nazionale. La nomina del 53enne avvocato di Los Angeles pone fine alla crisi interna aperta con le dimissioni di John Bolton annunciate ancora una volta mediante un tweet dal Presidente americano lo scorso 10 Settembre.
Laureatosi in legge all’Università di Berkley, avvia la sua carriera come avvocato fondando a Los Angeles lo studio legale “Larson O’Brien” specializzato in arbitrati internazionali. Il suo percorso politico inizia però nel 2005 quando viene nominato Rappresentante per gli Stati Uniti all’Assemblea Generale delle Nazioni Uniti, dove lavorerà a stretto contato con John Bolton, e successivamente, dal 2007, guiderà una commissione di esperti per la formazione di giudici e avvocati in Afghanistan al fine di consolidare le neonate istituzioni giudiziarie afgane. O’Brien è stato inoltre consulente per la campagna alle primarie repubblicane di Scott Walker, Mitt Romney e Ted Cruz, per poi divenire, con l’Amministrazione Trump, Inviato Speciale del Presidente presso il Dipartimento di Stato per le questioni in cui fossero coinvolti ostaggi.
A partire dal 2016, con la pubblicazione di “While America Slept” è divenuto uno dei più agguerriti critici dell’amministrazione Obama, sostenendo che la politica di “lead-from-behind” avviata dal predecessore di Donald Trump sia stata sostanzialmente un fallimento in quanto ha fatto si che Russia e Cina consolidassero la propria posizione nello scacchiere internazionale, ulteriormente, ha più volte affermato che la firma dell’accordo sul nucleare iraniano (JCPOA) è del tutto paragonabile alla firma dell’Accordo di Monaco del 1938 con cui Regno Unito e Francia cedettero di fronte alla Germania Nazista. Nella visione promulgata nel suo libro, gli Stati Uniti dovrebbero elevarsi a guida del “mondo libero” al fine di promuovere, mediante la propria autorità morale, i principi della democrazia e del libero mercato senza però cadere nella tentazione di divenire il poliziotto del mondo. Su queste premesse, il nuovo Consigliere di Donald Trump dovrà affrontare i dossier più caldi: Iran, Afghanistan e Corea del Nord. Se i rapporti con Teheran e le modalità di dialogo con i Talebani erano stati due dei punti dirimenti tra l’inquilino della Casa Bianca e il suo precedente consigliere, con la nomina di O’Brien potrebbe essere più semplice elaborare una strategia condivisa. Il neoconsigliere è una figura molto vicina a Mike Pompeo e agli ambienti del Dipartimento di Stato e della Difesa, inoltre sembrerebbe essere la persona più qualificata per riattivare il dialogo tra le diverse agenzie che cooperano alla formulazione della politica estera americana che era stato brutalmente interrotto da John Bolton.
Malgrado le capacità e il supporto di cui O’Brien sembra attualmente godere, è opportuno ricordare che è il quarto Consigliere alla Sicurezza Nazionale ad essere nominato da Donald Trump nell’arco dei tre anni di questo primo mandato presidenziale, di conseguenza non è possibile prevedere con esattezza come evolverà il rapporto tra i due ma ciò non toglie che la nomina dell’avvocato di Los Angeles abbia stemperato le posizioni più estreme favorendo la formazione di una linea politica più stabile e coerente