Nome: Narendra Damodardas Modi
Nazionalità: Indiana
Data di nascita: 17 settembre 1950
Ruolo: Primo Ministro Indiano
Narendra Modi è nato nella piccola città di Vadnagar, nel Gujarat, poco dopo che si svolsero le prime elezioni generali dell’India e che venne promulgata la Costituzione indiana. Vadnagar era un tranquillo villaggio rurale, povero e senza elettricità, e il padre di Modi si guadagnava da vivere grazie a una bancarella del tè. Anche se, per gli standard moderni, la famiglia Modi era molto povera -gli otto familiari vivevano in una casa di tre stanze fatta di mattoni, fango e bambù-, per gli standard della propria comunità essa non era particolarmente indigente. La famiglia Modi apparteneva alla casta Ghanchi, tradizionalmente produttrice di olio vegetale: è una casta di lavoratori di classe medio-bassa, ma comunque lontana dalla casta degli intoccabili che si trovava ben al di sotto.
Narendra aveva solo otto anni quando iniziò a frequentare la shakha locale del Rashtriya Swayamsewak Sangh (RSS). Quest’ultima è un’organizzazione di volontariato paramilitare nazionalista indù appartenente alla destra indiana, fondata nel 1925. Il piccolo Modi si divertiva a partecipare agli incontri giovanili dell’associazione. Lì conobbe Vakil Saheb, che sarebbe successivamente diventato il suo mentore politico.
Quando i suoi genitori gli vietarono di unirsi alla guerra contro il Pakistan e cercarono di legarlo in matrimonio con una ragazza quindicenne, il diciottenne Modi decise di lasciare Vadnagar, portando molto poco con sé; per due anni vagabondò per tutta l’India con l’intenzione in intraprendere la carriera monacale. Dopo aver realizzato che il proprio destino giaceva altrove, tornò nello shakha dell’RSS di Vadnagar.
Trasferitosi ad Ahmedabad, decise finalmente di voler lavorare nell’RSS e impegnarsi nella politica: a poco a poco Narendra si rese sempre più utile alla gestione quotidiana dell’organizzazione, fino a diventarne un membro indispensabile. Vakil gli ordinò di riprendere gli studi, ed egli riuscì a laurearsi in scienze politiche. Nel frattempo, l’RSS acquisiva credito tra il pubblico indiano, e per la prima volta nella storia dell’India indipendente dominata dai socialisti, una prospettiva ideologica alternativa di centro-destra guadagnò forza nel dibattito politico.
Nel 1980 fu fondato il BJP (Bharatiya Janata Party), un partito appartenente alla destra nazionalista indù. Nato dalle ceneri del BJS, che aveva funzionato come braccio politico semi-ufficiale dell’RSS, il BJP avrebbe dovuto colmare il vuoto patriottico creato dal nichilismo del socialismo post-indipendenza. Modi fu nominato segretario organizzativo dell’unità Gujarat del BJP nel 1987.
Nel 2014 Modi si presentò alle elezioni come candidato del BJP. Si presentò come il promotore di un’India neoliberista, e il BJP stravinse le elezioni. Le riforme neoliberiste che proponeva avevano lo scopo di dare una forte spinta propulsiva all’economia indiana. Il riavvio di un’economia più che boccheggiante fu il centro focale della campagna elettorale di Modi, il quale si poneva l’obiettivo di sbloccare il potenziale del gigante asiatico e rendere l’India una superpotenza.
Nel 2019 Modi si ripresentò alle elezioni e venne eletto per il suo secondo mandato. Egli, questa volta, si presentò con un’agenda politica molto vicina alle posizioni ideologiche dell’RSS, e dunque più incentrata sulla difesa dei valori indù e più pervasa da una vena nazionalista.
Modi, insomma, ha preso d’assalto il palcoscenico politico indiano grazie a grandi promesse (più posti di lavoro, più prosperità, meno burocrazia). Purtroppo, però, il bilancio economico dei suoi anni da primo ministro si è rivelato poco brillante, e la pandemia ha peggiorato una situazione già molto grave all’interno del paese. Da un punto di vista più ideologico, invece, Modi ha sempre guardato alla cultura e alle tradizioni del proprio paese, credendo che l’India possa trarne forza e modernizzarsi senza tralasciare la propria identità.