Nome: Kassym-Jomart Tokayev
Nazionalità: Kazaka
Data di nascita: Almaty, 17 maggio 1953
Ruolo: Presidente della Repubblica del Kazakistan
Con lo stupore dei suoi connazionali, lo scorso 19 marzo, l’ex Presidente della Repubblica del Kazakistan e leader indiscusso dello Stato dalla sua indipendenza nel 1991, Nursultan Nazarbayev, ha annunciato le sue dimissioni, indicando, in conformità con la Costituzione, Kassym-Jomart Tokayev, già Presidente della Camera Alta del Parlamento, come suo successore.
Tokayev, classe 1953, si è formato negli anni ’70 presso l’Istituto di Stato di Relazioni Internazionali di Mosca ed è poi divenuto parte integrante della diplomazia sovietica, svolgendo diversi incarichi in Estremo Oriente, in particolare presso la Repubblica Popolare Cinese e Singapore, divenendo infine ambasciatore a Pechino dal 1985-1991. Con l’indipendenza del Kazakistan ha servito il paese come Ministro degli Affari Esteri (1994-1999; 2003-2004) e Primo Ministro (1999-2003) divenendo nel 2011 Direttore Generale dell’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra e dal 2013, come già nel periodo 2007-2011, Presidente del Parlamento.
Se da un lato, l’esperienza di Tokayev sembra contrastare con quella di Nazarbayev, radicata all’interno delle strutture del PCUS, ciò non deve trarre in inganno, Tokayev ha costruito la propria carriera politica a partire dalla fine degli anni ’70 del Novecento inserendosi pienamente nella gestione sclerotica del potere sovietico e successivamente ha sostenuto la politica autoritaria di Nazarbayev, favorendo timide aperture nell’economia ma impedendo ogni evoluzione del paese in senso democratico.
Il neopresidente è quindi espressione di quel mondo di amministratori e burocrati che detengono i gangli fondamentali del potere dello stato, gli “apparatchik” nello spazio post-sovietico. Conseguentemente è inverosimile che questi possa avviare vasti programmi di rinnovamento del paese. Inoltre, la sua è ampiamente considerata una presidenza di transizione in virtù della nomina di Dariga Nazarbayeva, figlia del Presidente uscente, a Presidente della Camera Alta del Parlamento e dell’assenza di competitor credibili alle prossime elezioni Presidenziali dell’Aprile 2020.