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La vulnerabilità delle catene di valore agroalimentari del continente africano di fronte alle crisi su larga scala

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Le recenti crisi hanno dimostrato l’importanza delle catene del valore agroalimentari su scala mondiale. Di fronte a un incremento dell’insicurezza alimentare, in particolare nei paesi in via di sviluppo, identificare dove si riscontra la fragilità di queste catene è diventato essenziale per promuovere modelli sostenibili e resilienti in grado di resistere agli gli shock economici, sociali, ambientali e politici.

Nonostante le speranze di una rapida uscita dalla crisi e dell’inizio di un miglioramento della sicurezza alimentare dopo la pandemia di Covid-19, nel 2021 la fame a livello globale ha nuovamente cominciato ad aumentare. Una tendenza già in aumento dopo il forte incremento dell’anno precedente, al culmine della pandemia. Dopo essere rimasta relativamente stabile dal 2015, la prevalenza della sottonutrizione (in inglese prevalence of undernourishment – PoU – indicatore SDG 2.1.1) è balzata da dall’8% al 9,3% tra il 2019 e il 2020, per poi aumentare a un ritmo più lento nel 2021 fino al 9,8%. Nel 2021 l’insicurezza alimentare ha colpito 278 milioni di persone nel continente africano (FAO). La regione del Sahel e dell’Africa occidentale ha visto il numero di persone che vivono nell’insicurezza alimentare aumentare da 10,7 milioni nel 2019 a 40,7 milioni nel 2022. Le previsioni secondo l’ultimo rapporto della FAO/WFP “Hunger Hotspots – FAO-WFP early warnings on acute food insecurity” sono tutt’altro che rassicuranti: si prevede che il numero di persone in condizioni di grave insicurezza alimentare nel mondo continuerà ad aumentare, a causa dell’intensificarsi dei conflitti, delle condizioni climatiche estreme e dell’instabilità economica aggravata dalla pandemia e dalle conseguenze della crisi in Ucraina. Secondo le previsioni, quasi 670 milioni di persone soffriranno ancora la fame nel 2030, 78 milioni in più rispetto a uno scenario non pandemico, l’8% della popolazione mondiale, la stessa percentuale del 2015, anno in cui venne lanciata l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile (FAO, 2022). Il conflitto in Ucraina scoppiato a febbraio 2022 ha innescato una nuova crisi che influirà sull’evoluzione della sicurezza alimentare globale. Il conflitto avrà molteplici conseguenze sui mercati agricoli globali attraverso i canali commerciali, la produzione, e i prezzi; influenzerà, inoltre, la sicurezza alimentare e la situazione nutrizionale di molti Paesi nel prossimo futuro.

La vulnerabilità delle catene del valore agro-alimentari

Dalla crisi pandemica, il contesto di insicurezza mondiale non solo ha messo a nudo le vulnerabilità già esistenti nei sistemi alimentari e nelle catene del valore, ma ha anche reso più difficile l’accesso al cibo. Nel continente africano, è importante ricordare che i sistemi alimentari e le catene del valore sono soggetti a molteplici vincoli e a vulnerabilità interni al loro funzionamento, spesso interconnessi e che si rafforzano a vicenda. Questi variano a seconda delle catene e dei contesti, e vengono esacerbati da fattori esterni. I principali vincoli sono di natura operativa, e vanno dalla fase di produzione fino allo stoccaggio, quali per esempio mancanza di attrezzature appropriate alle produzioni e di infrastrutture logistiche, lo scarso controllo della qualità delle produzioni, con conseguenze importanti per quanto riguarda le perdite post-raccolta. Fattori di natura economica quali i costi associati ai rischi come le variazioni di prezzo o condizioni meteorologiche, la dipendenza dalle importazioni di input agricoli, un accesso limitato alla liquidità e alle economie di scala, sono tra i principali ostacoli al miglioramento delle prestazioni delle catene del valore alimentari nell’Africa subsahariana. Infine, la mancanza di investimenti legata ai rischi e alla vulnerabilità del settore e di un contesto istituzionale e politico favorevole ostacola ancora lo sviluppo delle catene di valore, nonostante il grande potenziale nel migliorare i mezzi di sussistenza attraverso un aumento dei redditi e una maggiore sicurezza alimentare e nutrizionale. Negli ultimi anni, l’aumento dei prezzi internazionali dei prodotti alimentari, unito alla recessione economica e all’interruzione delle catene di approvvigionamento causata dalla pandemia, ha esacerbato la vulnerabilità e ha influito sul funzionamento, l’efficienza e la sostenibilità delle catene del valore alimentari nel continente, e che favoriscono il sostentamento delle popolazioni rurali. 

L’impatto della pandemia COVID-19

La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto sulle catene globali del valore, comprese quelle agro-alimentari, sconvolgendo i contesti di trasporto e logistica, i meccanismi di fornitura e produzione e i modelli di domanda e consumo. Fin dall’inizio della pandemia, la maggior parte dei paesi del continente africano ha imposto restrizioni ai movimenti e agli scambi commerciali per controllare la diffusione della pandemia. Anche i servizi di consulenza e divulgazione agricola sono stati gravemente interrotti a causa delle restrizioni agli spostamenti, con una conseguente crisi dell’approvvigionamento alimentare che ha avuto impatto sullo sviluppo, la crescita socioeconomica, nonché sulla sicurezza alimentare. L’impatto negativo della pandemia COVID-19 sulle catene del valore agro-alimentari e sui sistemi di approvvigionamento alimentare del continente africano è stato significativo, poiché molti paesi dipendono in larga misura dall’importazione di prodotti agricoli dall’esterno del continente, compresi prodotti agricoli come sementi, fertilizzanti, e input agricoli. Di conseguenza, il crollo dei mercati internazionali dei fattori di produzione e dei prodotti agricoli ha evidenziato la debolezza delle catene del valore agricolo in termini di domanda e offerta alimentare e ha portato a un calo delle rese agricole e della produzione alimentare. Di conseguenza, ciò ha portato alla perdita di posti di lavoro, in quanto gli sforzi per la creazione di occupazione sono diminuiti in modo significativo nel settore agricolo a causa dell’interruzione delle attività commerciali di esportazione e importazione. Queste hanno anche ridotto efficacemente i flussi commerciali e aumentato i deficit commerciali di molti paesi. Per esempio, secondo le stime, le interruzioni delle forniture per l’esportazione sono costate al continente perdite di rischio comprese tra 1 e 5 miliardi di dollari nel 2020, con un impatto negativo su circa 10 milioni di agricoltori sotto forma di perdita di posti di lavoro. Le aspettative di carenza alimentare in Africa occidentale prima della pandemia COVID-19 prevedevano un impatto negativo su circa 22 milioni di persone. Tuttavia, la pandemia ha amplificato la carenza di cibo e la necessità di assistenza alimentare a circa 28 milioni di persone. Ciò dimostra le sfide dell’insicurezza alimentare in Africa, causate tra l’altro da catene del valore inefficienti.

L’impatto del conflitto russo-ucraino

Già provato dalle conseguenze della crisi di Covid-19 e dei cambiamenti climatici, il continente africano è risultato particolarmente esposto alle conseguenze del conflitto russo-ucraino a causa della dipendenza di numerosi paesi dalle materie prime agricole importate. L’attuale conflitto non fa altro che esacerbare una situazione preesistente, creando una notevole instabilità a breve termine e minacciando la resilienza dei sistemi alimentari e delle catene del valore a lungo termine. A sette mesi dall’inizio della guerra, alcune conseguenze sono già evidenti: la paralisi del bacino di produzione alimentare del Mar Nero ha visto il prezzo del grano aumentare del 30% a partire dal 15 marzo 2022, già raddoppiato nel 2021. Dei 55 Paesi del continente africano, 33 importano il 90% o più del loro consumo di grano. In particolare, nel Maghreb la situazione è critica: l’Egitto importa più del 60% del suo consumo di grano, l’Algeria il 75%, la Tunisia il 62% e il Marocco il 38%. In Africa occidentale la situazione preesistente di insicurezza alimentare, con l’effetto moltiplicatore delle ripetute siccità, e soprattutto della crisi di Covid-19, non ha fatto che aggravarsi di più. In questa regione l’impatto di una crisi su larga scala, come il conflitto russo-ucraino, sulle catene di valore e sul sistema agroalimentare rappresenta una minaccia particolarmente grave ad oggi, in quanto la quota di cibo nel bilancio familiare rappresenta il 40-50%. Pertanto, qualsiasi aumento dei prezzi dei prodotti alimentari lungo catena del valore, in concomitanza con il fenomeno inflazionistico dei costi che ne consegue, ha un impatto significativo sul potere d’acquisto. Ancora più grave è il fatto che le coltivazioni potrebbero essere minacciate per diversi anni a causa del calo delle importazioni di fertilizzanti. L’aumento del prezzo degli inputs agricoli, in particolare i fertilizzanti, solleverà infatti la questione della sicurezza alimentare, non ora, ma per tutto l’anno successivo, perché con i fertilizzanti più costosi, il rendimento della produzione, in particolare nel Sahel, sarà probabilmente inferiore. 

Conclusione

L’agricoltura è rimasta fondamentale per la crescita socioeconomica sostenibile dell’Africa e per le strategie di riduzione della povertà, come delineato nell’Agenda 2063 dell’Unione Africana e nella Decisione del Vertice dell’Unione Africana sulla crescita e la trasformazione agricola accelerata. Nel continente le catene del valore agroalimentare sono uno dei principali generatori di occupazione e di reddito, e sono particolarmente importanti per le popolazioni vulnerabili, in quanto hanno implicazioni dirette sulla sicurezza alimentare e nutrizionale. Le crisi su larga scala possono indebolire le catene del valore agroalimentari, già per loro caratteristiche strutturali inefficienti, con effetti negativi sulle produzioni e un conseguente aumento dell’insicurezza alimentare e della povertà, in particolare nelle aree rurali. Rafforzare la resilienza delle catene e dei sistemi alimentari alla luce delle recenti e attuali crisi e dell’impatto che gli shock hanno sulla produzione alimentare è dunque necessario al fine di migliorare la resilienza delle popolazioni vulnerabili. Queste aspirazioni possono essere realizzate attraverso solidi sistemi di filiere agricole in tutto il continente africano, che possono stabilire e creare opportunità per l’agricoltura di sussistenza su piccola scala e su larga scala, nonché per l’agricoltura commerciale di esportazione. Realizzando e sostenendo questi sistemi di catene del valore, i Paesi africani possono migliorare ulteriormente il loro sviluppo e la loro crescita agricola ed economica. I governi africani e in collaborazione con il settore imprenditoriale possono giocare un ruolo chiave per formulare partenariati pubblico-privati per rafforzare e sviluppare catene del valore agroalimentari resilienti attraverso soluzioni innovative e tecnologiche, nelle quali le parti interessate interagiscono in maniera più efficiente.

Glossario 

  • Catene di valore agroalimentare: una catena del valore agroalimentare (in inglese agri-food value chain) è costituita da tutte le parti interessate che partecipano alle attività coordinate di produzione e di aggiunta di valore necessarie per realizzare prodotti alimentari fino al consumo (FAO).
  • Sistema alimentare: Il sistema alimentare è un concetto più ampio della catena del valore alimentare, che comprende tutti i processi e le infrastrutture necessarie per nutrire una popolazione. In quanto tale, le dimensioni che aggiunge sono le sinergie che esistono tra le varie catene del valore (per esempio servizi di logistica, elementi giuridici di un ambiente istituzionale favorevole o legami tra le diverse filiere alimentari) (FAO)
  • Input agricoli: gli input agricoli sono tutte le risorse esterne che vengono applicate al terreno per aumentare le rese e il reddito degli agricoltori. Possono essere sementi di alta qualità, fertilizzanti, insetticidi, pesticidi, attrezzature per l’irrigazione, uccelli e prodotti avicoli, informazioni utili, acqua, trattori ad alta tecnologia, ecc.
  • Resilienza: La capacità di prevenire disastri e crisi, nonché di anticiparli, assorbirli, adattarli o riprendersi da essi in modo tempestivo, efficiente e sostenibile. Ciò include la protezione, il ripristino e il miglioramento dei sistemi di sussistenza di fronte alle minacce che hanno un impatto sull’agricoltura, la nutrizione, la sicurezza alimentare e la protezione alimentare (FAO)
  • Shock: Un evento inatteso o imprevedibile, esterno a un’entità o a un sistema specifico, che provoca una perturbazione dell’equilibrio o della permanenza di qualcosa, che può danneggiarlo o potenziarlo. (FAO)
  • Indice di prevalenza della sottonutrizione: è una stima della percentuale di popolazione il cui consumo alimentare abituale è insufficiente a fornire i livelli di energia dietetica necessari per mantenere una normale vita attiva e sana. È espresso in percentuale. Questo indicatore misura i progressi verso l’Obiettivo 2.1 degli Obbiettivi di Sviluppo Sostenibile.

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