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Vittoria schiacciante dei conservatori nelle elezioni municipali di Seoul e Busan

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Nella Repubblica di Corea, mercoledì 7 aprile si sono tenute le elezioni municipali nelle due principali metropoli del Paese. I sondaggi hanno previsto la vittoria dei conservatori, ma non sono stati in grado di prevederne accuratamente l’ampio margine. L’importanza di queste elezioni non è solamente circoscritta alle due metropoli, ma potrebbe avere ripercussioni nell’intero Indo-Pacifico. Questo articolo è il primo di una serie che andrà a coprire, da ora sin alle prossime elezioni politiche previste per marzo 2022, i principali eventi dell’amministrazione del presidente Moon Jae-in, scandita da alcuni momenti di particolare rilievo per la storia della penisola coreana nella sua interezza.

Le determinanti della sconfitta

Il recente calo, il più basso dal 2001, dell’offerta di appartamenti “jeonse” potrebbe essere stato uno dei fattori dietro alla sconfitta del partito governante. In realtà, il termine si riferisce al tipo di contratto di affitto che prevede la riduzione del canone mensile a seconda di quanto sia elevato il deposito pagato all’ingresso, pratica che non può essere estesa oltre i due anni iniziali dalla firma del contratto. Questa rappresenta una fattispecie puramente sudcoreana e non vi sono esempi di prassi simili in nessun altro Paese.

Recenti norme a tutela dell’affittuario, tuttavia, sembrerebbero aver scoraggiato l’offerta di questo tipo di contratto, il quale si rivela essere una scelta privilegiata sia da individui dalle risorse finanziarie limitate, che da proprietari interessati a sfruttare la differenza tra prezzo di mercato dell’immobile e il deposito pagato dall’affittuario come investimento.

Gli scandali immobiliari

Il fattore decisivo potrebbe essere stato uno scandalo, avvenuto tra febbraio e marzo 2021, di una portata non indifferente; infatti, testate giornalistiche internazionali come Reuters, The New York Times e The Diplomat, hanno dedicato un articolo alla vicenda. Questa vede coinvolti diversi funzionari della Korea Land and Housing Corp (LH), alcuni dei quali sono stati rinvenuti senza vita all’interno delle proprie abitazioni. La causa del decesso sembrerebbe essere riconducibile al suicidio.

In sostanza, almeno 20 funzionari della LH apparentemente hanno sfruttato informazioni privilegiate per acquistare terreni che al momento dell’acquisto avevano un valore di mercato estremamente basso, ma su cui il municipio di Seoul stava portando avanti dei progetti di sviluppo. Il guadagno presunto da questa operazione illecita ammonterebbe all’incirca 10 milioni di dollari. I prezzi degli appartamenti nella capitale sudcoreana sono aumentati del 58 % durante l’attuale amministrazione.

Ad aggravare il malcontento verso la gestione del partito democratico sudcoreano, è stato anche l’evento che ha visto coinvolto il principale consigliere economico del presidente Moon. Proprietario immobiliare, costui ha aumentato il deposito del contratto jeonse del suo affittuario del 14 % pochi giorni prima che le norme, menzionate in precedenza nell’articolo, bloccassero ogni eventuale aumento oltre il 5 %. Sebbene non costituisse un illecito, il risalto mediatico conseguente ne ha portato alle dimissioni.

La riforma della giustizia e il pubblico ministero

Inoltre, un altro punto a favore della sconfitta del partito di cui fa parte il presidente Moon, è da imputare alla recente riforma proposta dal governo per ridurre il potere dei pubblici ministeri. La controversa iniziativa ha visto contrapporre al Capo di Stato l’allora P.M. Yoon Seok-youl, dimessosi dalla sua posizione verso la fine di febbraio a causa di indagini d’ufficio riguardo a dei presunti favoritismi verso dirigenti di Samsung durante il famoso scandalo del 2016; in quell’anno, è stato il responsabile dell’accusa nei confronti di Lee Jae-yong, vice-presidente del chaebol.

Ed è proprio Yoon Seok-youl la personalità di spicco nei sondaggi circa il probabile futuro presidente della Repubblica sudcoreano. Dopo aver rassegnato le proprie dimissioni, ha rilasciato una dichiarazione che molte testate giornalistiche del Paese hanno interpretato come il preludio del suo ingresso in politica. Inoltre, Nikkei Asia sostiene che la sua posizione non potrà che essere tra il centro e i conservatori, ma, nonostante ciò, è difficile prevedere quale sarà il suo indirizzo di politica estera nel caso in cui decidesse effettivamente di correre per la presidenza e vincere le elezioni.

Certamente il settore della giustizia sudcoreano affronta un periodo non esattamente felice: sempre a marzo 2021 ha avuto inizio il primo processo per impeachment della storia della Repubblica per il giudice della Corte Costituzionale Lim Seong-geun, accusato di presunta ingerenza tra il 2015 e il 2016. Sebbene due mozioni di impeachment nei confronti di giudici della Corte Suprema siano state portate in parlamento nel 1985 e nel 2009, solamente nel 2019 quest’ultimo ha approvato per la prima volta il procedimento.

Un anno difficile all’orizzonte

Qualunque siano i reali motivi del fallimento del partito democratico alle recenti elezioni municipali, non v’è dubbio che queste segnino un punto di svolta nella politica interna ed estera sudcoreana; la presidenza di Moon Jae-in è iniziata con delle vittorie politiche dal punto di vista del progetto di riunificazione portato avanti dal partito democratico, in netto contrasto con la linea dura della predecessora conservatrice.

Il Partito popolare è storicamente posizionato su una linea non proprio accomodante nei confronti di Pyeongyang e più incline ad ottemperare alla strategia nippo-statunitense di contenimento anticinese. Tuttavia, la vicinanza dei conservatori agli ambienti industriali e dei conglomerati a gestione familiare lascia prevedere che la Corea del Sud possa essere affetta da quella ambivalenza asiatica che abbiamo avuto modo di vedere in precedenza da parte di altri Paesi dell’Indo-Pacifico.

Alessandro Vesprini, Geopolitica.info

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