Dall’esordio delle Primavere arabe, la Tunisia ha assunto un ruolo significativo in funzione della ricerca del consenso tra forze islamiste e componenti laiche, consistente inizialmente in un dialogo capace di evitare le spirali che, in altri Paesi, hanno condotto a conflitti civili o a dittature militari. Da qui la formazione di governi di coalizione che si speravano capaci di bilanciare e soddisfare le istanze delle varie parti sociali; una costituzione approvata quasi all’unanimità, e le estese coalizioni politiche che fino al 2019 hanno tentato di governare il Paese, hanno tuttavia ingenerato il dubbio che un consenso politico sovradimensionato costituisca un’anomalia.