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Taiwan al voto: la scelta di Terry Guo e l’incidente aereo

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La campagna elettorale a Taiwan, ora nella fase più calda quando manca poco più di una settimana al voto dell’11 gennaio, si ferma dopo il decesso del capo di stato maggiore delle Forze armate, Shen Yi-ming, e di altre dodici persone, vittime dell’incidente occorso all’elicottero militare sul quale si trovavano in volo sul nord dell’isola.

Tsai Ing-wen, presidente in carica e candidata del Partito democratico progressista (DPP), data per favorita fino al silenzio pre-elettorale imposto ai sondaggi con l’arrivo del nuovo anno, ha annunciato lo stop alla sua campagna per tre giorni in segno di lutto. Come specificato da una nota della presidenza, questa decisione ha inoltre il fine di consentire a Tsai, in qualità di capo delle Forze armate, e al suo staff di seguire le indagini sul grave incidente.

Scelta analoga è stata fatta da parte degli altri due contendenti al ruolo di presidente. I candidati del Partito nazionalista (KMT) e del People First Party (PFP), Han Kuo-yu e James Soong. Entrambi riprenderanno le attività sabato in vista del rush finale.

Terry Guo insieme al Presidente USA Donald Trump

Nel frattempo era giunta una notizia politicamente rilevante. Terry Gou, uomo più facoltoso di Taiwan e proprietario di Foxconn, prima azienda al mondo nella produzione di componentistica per apparecchiature elettroniche, ha annunciato il suo supporto al candidato presidente James Soong e agli aspiranti parlamentari del People First Party. Gou ha motivato la scelta per le forti criticità – corruzione e incapacità di garantire la sicurezza di Taiwan su tutte, come da lui dichiarato alla stampa locale – presenti nei due maggiori partiti in lizza, il DPP e il KMT.

L’annuncio pone fine a mesi di speculazioni politiche seguiti alla sconfitta di Gou, la scorsa estate, nelle primarie del KMT, partito al quale egli si era iscritto solo nella scorsa primavera. Dopo la sconfitta subita da Han si erano rincorse voci insistenti su una sua presenza come vicepresidente designato al fianco del sindaco di Taipei, Ko Wen-je. Quest’ultimo, dopo aver fondato un nuovo partito, il Taiwan People’s Party (TPP), ha però rinunciato alla corsa presidenziale.

Ricordiamo che alle elezioni saranno scelti, oltre al nuovo presidente, anche i componenti del Parlamento rinnovato. Si deciderà cioè l’assetto politico di Taiwan per i prossimi quattro anni: un periodo che si prospetta di importanza cruciale per gli equilibri geopolitici globali sui cui esiti tanta parte avrà la “partita” – che strategica a livello politico, militare ed economico – in corso sul triangolo Washington-Pechino-Taipei.

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