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Taiwan e l’Interpol: la sicurezza del cyberspazio non conosce confini

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La necessità di una coordinamento sovranazionale per i crimini informatici è sempre più rilevante. I crimini informatici non conoscono confini e per rendere il cyberspazio un luogo sicuro è necessario un processo di inclusione. La richiesta taiwanese di partecipare all’Assemblea generale annuale dell’INTERPOL in qualità di osservatore, nonché alle riunioni, ai meccanismi e alle attività di formazione dell’INTERPOL è una necessità per tutti quanti.

Il nome della campagna lanciata a Taipei è “Taiwan can Help” e tutti insieme possiamo veramente aiutare a contrastare i crimini tecnologici.

Huang Ming-chao, il Commissario del Criminal Investigation Bureau del Ministero dell’Interno di Taiwan in una foto d’archivio

La criminalità informatica vive e prospera nelle fratture, nelle zone grigie e nei vuoti legislativi. La criminalità informatica non conosce confini ma riesce a penetrare i sistemi imperfetti. Le criptovalute sono diventate un mezzo per le transazioni criminali e per il riciclaggio di denaro, la pornografia infantile, le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale e il furto di segreti commerciali hanno trovato negli angoli più scuri di internet un luogo sicuro. Le frodi attraverso le mail aziendali sono sempre più frequenti e l’anonimato garantito del web permette ai gruppi criminali di sfruttare le nuove tecnologie e svolgere attività illegali.

La criminalità informatica non conosce confini, un cyber crime può essere commesso in qualsiasi luogo fisico ma avrà conseguenze dirette in molti altri paesi. La necessità di favorire la partecipazione taiwanese all’Assemblea generale annuale dell’INTERPOL in qualità di osservatore è vitale per garantire la sicurezza di tutti nel cyberspazio. Le forze di polizia taiwanesi dispongono di un’unità speciale per indagare sui crimini tecnologici che comprende investigatori professionisti della criminalità informatica. Taiwan ha istituito un laboratorio investigativo digitale che soddisfa i requisiti ISO 17025. L’esperienza taiwanese può essere importante per il resto del mondo ma soprattutto la necessità primaria è quella di creare un sistema di difesa e protezione omogeneo.

Il logo della campagna “Taiwan Can Help”

Huang Ming-chao , il Commissario del Criminal Investigation Bureau del Ministero dell’Interno di Taiwan ha raccontato in un recente intervento come il coordinamento tra gli organi sovranazionali per la sicurezza informatica e la task force taiwanese è in atto da anni:

Nele parole di Huang Ming-chao:

Nel luglio 2016, a Taiwan si è verificata un’infrazione di pirateria informatica senza precedenti quando 83,27 milioni di dollari taiwanesi sono stati illegalmente ritirati dagli sportelli automatici della First Commercial Bank. Entro una settimana, la polizia aveva recuperato 77,48 milioni di dollari taiwanesi e arrestato tre membri di un gruppo di hacker: Andrejs Peregudovs, un lettone; Mihail Colibaba, rumeno; e Niklae Penkov, un moldavo – che fino ad allora erano incensurati. L’incidente ha attirato l’attenzione internazionale. Nel settembre dello stesso anno, in Romania si è verificata una rapina simile ai bancomat. Si credeva che un sospetto Babii fosse coinvolto in entrambi i casi, portando gli investigatori a concludere che i furti erano stati commessi dallo stesso gruppo. Su invito della European Union Agency for Law Enforcement Cooperation (Europol), il Criminal Investigation Bureau (CIB) di Taiwan ha visitato tre volte il suo ufficio per scambiare informazioni e prove. Successivamente, le due entità hanno istituito la Operazione TAIEX. In base a questo piano, il CIB ha fornito all’Europol le prove chiave recuperate dai telefoni cellulari dei sospetti, che ha setacciato le prove e ha identificato la mente sospetta, nota come Dennys, che all’epoca aveva sede in Spagna. Ciò ha portato al suo arresto da parte dell’Europol e della polizia spagnola, mettendo fine a questo gruppo di hacker. Per reprimere i gruppi di hacker, Europol ha invitato il CIB di Taiwan a formare congiuntamente l’operazione TAIEX”.

Quindi il coordinamento c’è stato ma serve un’operazione costante di prevenzione, la partecipazione di Taiwan all’Assemblea generale annuale dell’INTERPOL in qualità di osservatore, nonché alle riunioni, ai meccanismi e alle attività di formazione dell’INTERPOL è stata apertamente chiesta da Huang Ming-chao, Commissario del Criminal Investigation Bureau del Ministero dell’Interno di Taiwan.

La sicurezza del mondo passa anche per la sicurezza informatica. Le minacce moderne sono minacce globali, l’epidemia Covid-19 ha mostrato la necessità di strutture di coordinamento costanti.

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