Mancano 3 giorni al giorno delle elezioni per il nuovo presidente e per il rinnovo del Parlamento (Legislative Yuan) di Taiwan. La presidente uscente Tsai Ing-wen, in corsa per la rielezione con il Partito democratico progressista (Dpp) e forte di indicazioni incoraggianti in base agli ultimi sondaggi pubblicati prima dell’embargo scattato il primo gennaio, è stata oggi a Changhua, Taichung e Miaoli.
In serata (Taiwan è sette ore avanti all’Italia) si sono svolti ulteriori raduni a Hsinchu e Taoyuan. In questo modo Tsai, che lunedì aveva ripreso la campagna elettorale nel sud del Paese dopo i giorni di lutto per l’ancora recente incidente occorso all’elicottero militare e ai suoi passeggeri, si sta avvicinando alle ultime iniziative pre-voto che culmineranno nella capitale Taipei. Il candidato presidenziale del Partito nazionalista (Guomindang – Kmt) Han Kuo-yu ha dedicato buona parte della giornata a incontrare giornalisti e poi a svolgere un’intervista per Ctitv News.
Il terzo candidato in lizza, James Soong, che corre con il People First Party dopo precedenti candidature presidenziali nelle fila del Kmt, si è concentrato su Taichung, rilevante centro economico e industriale che si trova a sud di Taipei. Altri personaggi di spicco sono fortemente impegnati. Terry Gou – il fondatore di FoxConn, prima azienda produttrice mondiale di semiconduttori, ed ex aspirante candidato presidente del Kmt in competizione con Han – ha svolto attività elettorali a Nuova Taipei a supporto di James Soong. L’endorsment di Gou era arrivato appena la settimana scorsa. Il sindaco di Taipei, Ko Wen-je, che aveva rinunciato alla candidatura presidenziale, si è mosso a supporto dei candidati parlamentari del suo nuovo partito, il Taiwan People’s Party. L’ex presidente di Taiwan, Ma Ying-jeou, ha partecipato ad iniziative con i candidati del Kmt a Kaohsiung, seconda città del Paese il cui sindaco è proprio Han. Cresce intanto l’attesa nei principali Paesi esteri più direttamente legati a Taiwan e alla sicurezza di quest’ultima nel complesso scacchiere dell’Asia orientale. Un segnale significativo è giunto dall’Amministrazione degli Stati Uniti.
David Helvey, vice segretario alla Difesa con delega alla sicurezza nell’Indo-Pacifico, ha detto poche ma rilevanti parole un seminario a Washington. In risposta a una domanda sulla posizione degli Usa e del loro principale alleato nell’area, il Giappone, egli ha detto: “È chiaro che uno dei principali obiettivi strategici dell’alleanza Usa-Giappone è garantire la pace e la sicurezza nello Stretto di Taiwan”. Pace e sicurezza, aggiungiamo noi, che può essere mantenuta solo con la tutela della democrazia di Taiwan, la cui vitalità è sotto gli occhi di tutti ancor più in vista del voto di sabato, e della piena sovranità dei governi liberamente scelti dagli elettori taiwanesi.