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Stabilità economica e sostenibilità nel diritto internazionale, di Giulio Peroni (Giuffrè – Francis Lefebvre, Milano 2020)

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Autore: Giulio Peroni
Titolo del volume: Stabilità economica e sostenibilità nel diritto internazionale
Casa editrice: Giuffrè – Francis Lefebvre, Milano 2020
Pagine complessive del volume: XVI+ 416 = 432 pp.

Il volume monografico, redatto dal Professor Giulio Peroni, affronta in maniera chiara e approfondita il tema sempre più rilevante della stabilità economica nel diritto internazionale. L’intento è quello di ricostruire tale concetto, articolato nelle sue diverse forme in stabilità monetaria, fiscale e finanziaria, entro la cornice del diritto internazionale dell’economia. All’interno dell’analisi, la stabilità economica assume la rilevanza di bene pubblico globale rispetto alla cui fornitura risultano coinvolti, sebbene a titolo e con finalità diverse, una pluralità di soggetti e attori internazionali sia pubblici che privati.

In tale prospettiva, nel primo capitolo, la monografia ripercorre e analizza l’evoluzione dell’ordine economico internazionale post-bellico che, sorto a seguito della Seconda guerra mondiale e di stampo neo liberista, negli anni è andato incontro ad una profonda evoluzione. A partire da questa contestualizzazione, dunque, il volume ricostruisce nelle sue principali forme la sopraindicata nozione di stabilità economica, che, pur mancando ancora di una definizione condivisa a livello giuridico internazionale, è ritenuta un obiettivo fondamentale perché consentirebbe alle “forze economiche di potersi dispiegare liberamente, assicurando così crescita e sviluppo all’Umanità”, risorse necessarie “a favorire e promuovere i diritti umani, in particolare quelli economici e sociali”. In questo modo, tale categoria, specie nell’ambito economico, assume la valenza di bene pubblico globale “il cui perseguimento e relativa fornitura è condizione essenziale per rafforzare le relazioni tra Stati dal punto di vista macroeconomico, nonché nell’ottica del superiore interesse del mantenimento della pace e sicurezza tra le nazioni”. Per tali ragioni, tutti gli agenti economici devono sentirsi responsabilizzati alla sua produzione e fornitura.

Il lavoro passa, poi, a rivolgere l’attenzione ai vari soggetti e attori internazionali coinvolti nella garanzia della stabilità economica (Capitolo II). Nello specifico vengono presi in esame gli Stati e le relative banche centrali; la Banca centrale europea; la Banca dei regolamenti internazionali compreso il Comitato di Basilea; le reti transnazionali di regolatori; il Fondo monetario internazionale e le altre organizzazioni internazionali economiche; il sistema Omc/Gats, i vertici G7 e G20 come centri di coordinamento tecnico politico regolamentare; e infine, gli attori privati (fondi sovrani, imprese multinazionali e agenzie di rating). Quello che emerge è che tale dimensione, in cui i vari attori agiscono, soffre dell’assenza di una specifica realtà sovranazionale, in grado di regolamentare il settore finanziario in primis, e determinare in modo ordinato le possibili situazioni di insolvenza a cui gli Stati sono sempre più soggetti. L’autore ribadisce, infatti, che “diversi fattori si frappongono all’effettivo ottenimento e mantenimento della stabilità economica, a cominciare dalle difficoltà legate all’efficacia della regolamentazione adottata a livello nazionale e internazionale”, e come non vi siano le condizioni per “addivenire alla costituzione di un’autorità di regolamentazione unica a livello sovranazionale”. La questione che sorge è come “governare una realtà così decentralizzata e complessa, nel convincimento che solo un indirizzo finanziario il più condiviso possibile a livello internazionale sia effettivamente in grado di consentire il raggiungimento di obiettivi di stabilità economica a carattere sistemico”.

Si procede, poi con il Capitolo III, nel quale il Prof. Peroni sottolinea come la stabilità economica (sia essa monetaria, finanziaria e fiscale), in caso di fenomeni perturbativi come le crisi economiche, possa “impattare in modo differente sull’economia in generale e sullo sviluppo dei rapporti economici e commerciali internazionali”. Inoltre, tali fenomeni di squilibrio, incidendo “su uno specifico tipo di stabilità, possono influire sulle altre, compromettendo la stabilità economica complessivamente considerata”. Da qui, vengono analizzati i meccanismi e le politiche di stabilizzazione adottati dal Fondo Monetario Internazionale e dagli altri enti internazionali a rilevanza economica (Omc, Ocse, Banca Mondiale), per poi passare all’analisi di quelli messi in atto dall’Unione Europea nel tentativo di fare fronte alla carente regolamentazione del sistema finanziario internazionale e alla collegata crisi del debito sovrano.

Infine, proseguendo con il discorso, nel Capitolo IV viene presentata un’importante riflessione sull’impatto delle crisi economiche finanziarie, evidenziando come molto spesso le stesse politiche e meccanismi di stabilizzazione economica abbiano comportato limitazioni significative nell’ambito dei diritti umani. Da qui, la necessità di realizzare “un bilancio tra il perseguimento e la fornitura della stabilità economica e la conseguente soddisfazione di determinati parametri di natura puramente quantitativa con la tutela e promozione dei diritti economico-sociali”. In questo capitolo si fa altresì rimando al principio dello sviluppo sostenibile, il quale ha assunto rilievo grazie soprattutto all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, interrogandosi se possa essere “strumento in grado di offrire differenti soluzioni giuridiche idonee a consentire un corretto bilanciamento tra interessi, il più delle volte poco conciliabili tra loro come l’equilibrio dei conti pubblici e la tutela dei diritti economici e sociali”.

Professore Associato di Diritto Internazionale presso il Dipartimento di Diritto Pubblico Italiano e Sovranazionale dell’Università degli Studi di Milano, Giulio Peroni riesce con un linguaggio chiaro e preciso ad affrontare un argomento sempre più attuale, presente in numerose agende politiche nazionali e internazionali, e di estremo interesse quale la stabilità economica. Tra i pregi del volume vi è senza dubbio il fatto che l’analisi ad ampio respiro mette in correlazione un tema prettamente economico con quello dei diritti economici e sociali della persona, andando oltre la mera esposizione di politiche e meccanismi economici. Inoltre, ciò che di interessante emerge dall’analisi è come quello della stabilità economica sia un interesse globale dal momento che diviene “mezzo idoneo ad assicurare lo sviluppo e la crescita economica delle generazioni presenti e future”. Un volume sicuramente consigliato a tutti gli appassionati del diritto internazionale e delle scienze economiche, sociali e finanziarie.

Olga Vannimartini,
Geopolitica.info

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