Con l’offensiva nella regione di Idlib, che doveva servire da zona di deterrenza in cui trasferire elementi dell’insurrezione e sfollati interni, il regime di Damasco, forte del sostegno dell’Iran, intende schiacciare ciò che resta della ribellione democratica.
Gli intensi bombardamenti che hanno colpito la Ghouta orientale, ancora controllata dai ribelli, hanno causato 250 vittime (civili) in 48 ore. Si tratta del più feroce attacco in sette anni di guerra, definito da The Guardian un massacro simile a quello di Srebrenica.
In Siria le stragi non fermeranno la guerra
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