Il 15 ottobre si è tenuto a Roma il convegno “Dalla sicurezza aziendale alla sicurezza collettiva”, prima edizione dell’incontro dedicato al security management. Organizzato da Humint Consulting presso Palazzo Orsini Taverna (Roma) e moderato da Marco Ludovico de Il sole 24 ore, ha visto fra gli ospiti alcuni fra i più importanti esperti – italiani e internazionali – in tema di sicurezza aziendale, cybersecurity e protezione degli asset strategici nazionali.
Fra i numerosi interventi non si possono non menzionare quelli del Presidente del Copasir Adolfo Urso, del Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale Roberto Baldoni e il Comandante della Sezione Indagini internet Col. Corrado Federici. L’incontro, svoltosi su invito e a porte chiuse, ha avuto come obiettivo quello di definire le migliori prassi attualmente utilizzate dalle più importanti aziende in ambito della sicurezza cibernetica, al fine di proteggere i loro asset strategici attraverso una efficace e proattiva protezione dei sistemi informativi e promuovere la collaborazione tra il pubblico e il privato. L’incontro ha messo in evidenza la necessità di porre al centro della catena della sicurezza l’utente, quale anello debole del processo di protezione degli asset e delle informazioni pregiate.
Ed è proprio su questi punti si è incentrato il discorso del Direttore dell’ACN Roberto Baldoni, che dopo i saluti iniziali di Matteo Sironi (executive board member di Humint), ha illustrato i compiti, gli obiettivi e le sfide che attendono la neonata Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Di notevole rilievo anche l’intervento del Presidente del Copasir Adolfo Urso, il quale ha dichiarato che «la sicurezza cibernetica è il nuovo parametro di competizione fra gli Stati nella corsa della globalizzazione e nel confronto globale tra Occidente e attori ostili, in primis la Repubblica Popolare Cinese. Con la costituzione dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale l’Italia si è finalmente dotata di uno strumento di indirizzo e attuazione delle politiche per la sicurezza nel web che garantirà modalità operative particolarmente innovative potendo attivare meccanismi moltiplicatori anche per l’economia nazionale. Il Parlamento vigilerà e fornirà il proprio contributo sulla forma istituzionale che l’ACN prevederà, anche nella delineazione del partenariato pubblico-privato e nell’attuazione del Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica».
Spazio anche per esponenti di spicco del mondo privato ed accademico. Per il primo sono intervenuti esperti come Andrea Chittaro (SNAM/AIPSA), Massimo Ravenna (ACEA), Andrea Salpietro (Leonardo), Carlo Calabria (CMC Capital/Arqit Quantum), Luigi Recupero (L&T Advisor/Se.Co.Ges), Camillo Sperzagni (Modelli di Comunicazione), che hanno analizzato il ruolo del fattore umano nell’ambito della cybersecurity, condividendo le loro esperienze e il bisogno sempre crescente di una adeguata formazione dell’individuo sui rischi e le minacce poste dalle nuove tecnologie.
Fra gli accademici intervenuti, invece: la Prof.ssa Donatella Curtotti dell’Università degli Studi di Foggia, il Prof. Norberto Gavioli dell’Università dell’Aquila e il Dr. Daniel Shiu, già capo crittografo del GCHQ per 20 anni. La chiusura dei lavori e i saluti finali sono stati a cura dell’Avv. Stefano Mele, Head of Cybersecurity dello Studio Gianni&Origoni e socio fondatore di Humint. Una menzione doverosa per il Main sponsor dell’evento RanD e il partner dell’evento L&T Advisor, che hanno aiutato a promuovere un’iniziativa fondamentale per informare e sensibilizzare su una tematica attuale e fondamentale al fine di tutelare la sicurezza dell’Italia nell’epoca digitale.
Alessio Moroni