La Corea del Sud è un attore sempre più rilevante dal punto di vista economico: le sue multinazionali hi-tech rappresentano anelli di catene produttive in settori strategici di prim’ordine all’interno della competizione sino-americana e della transizione ecologica. Seppur sulla carta non si costituisca come un sistema bipartitico, due sono le compagini politiche che racchiudono quasi interamente il suo elettorato. Tuttavia, a prescindere da quale sia il partito di governo, le sfide geopolitiche innanzi alle quali Seul si trova, impongono dei trade-off decisionali con cui qualsiasi amministrazione deve fare i conti. A seconda di come muti questo bilanciamento di obiettivi, così è possibile comprendere come stia mutando la situazione nel resto della regione.
Il presente articolo riproduce parzialmente i contenuti di un contributo dell’autore per l’edizione del 2022 N. 7 di “Scenari”, inserto di geopolitica del quotidiano “Domani”.
Cells & Chips
La crisi dei semiconduttori è stato un tema caldo all’interno del dibattito internazionale per due motivi: ogni Stato ne ha bisogno e la competizione sino-americana ha influenzato le decisioni dei Paesi coinvolti nella catena produttiva. Le sudcoreane Samsung e SK Hynix rappresentano due anelli di quest’ultima ed entrambe possiedono fabbriche sia in Cina che negli Stati Uniti. Pertanto, sono entrambe sensibili agli effetti delle politiche economiche delle due superpotenze. La prima, inoltre, insieme a LG, è fortemente coinvolta all’interno del settore delle batterie e dei veicoli elettrici. Questa industria è analogamente suscettibile ai mutamenti che intercorrono all’interno della competizione tra le prime due economie del mondo.
Per quel che concerne l’idrogeno, invece, il Paese del Calmo Mattino detiene il primato per essere stata la prima nazione ad emanare una legge che ne regolamentasse diversi aspetti. Ad oggi, la Corea del Sud rappresenta il terzo Stato al mondo per investimenti pubblici nel settore, dopo Germania e Giappone. Inoltre, il settore rappresenta un vettore attraverso il quale esercitare il proprio soft power all’interno dell’area MENA: uno degli ultimi accordi dell’amministrazione Moon, infatti, è stato con l’Arabia Saudita per la fornitura di ammoniaca e idrogeno prodotto a basse emissioni di CO2, in cambio di autoveicoli che lo utilizzano come carburante e la costruzione di infrastrutture dedicate proprio a questi mezzi. Quindi, sia l’idrogeno e le batterie elettriche, che i microchip, rappresentano settori all’interno dei quali Seul gioca un ruolo chiave non solamente nell’economia domestica, ma anche sullo scenario internazionale.
Gli affari interni si intrecciano con quelli esteri
In generale, ma in Corea del Sud in modo particolare, la politica interna esercita forti influenze sulle decisioni da prendere in merito a questioni di rilevanza internazionale. Di recente, il Paese ha conosciuto un cambio di governo: il partito democratico, che ha guidato la nazione dal 2017 ad oggi, è stato sostituito da quello conservatore. Il presidente Yoon Suk-yeol, del partito Gungminuihim, letteralmente “Il potere del popolo”, si è insediato ufficialmente il 10 maggio 2022. In campagna elettorale si è espresso più volte verso un radicale cambiamento di rotta della politica interna ed estera sudcoreana. Ancora prima dell’insediamento, ha dato un forte segnale di questa inversione di tendenza. Infatti, ha dichiarato di voler partecipare come osservatore esterno al Quad, la piattaforma di relazioni informali tra Australia, Giappone, India e Stati Uniti, a cui Moon Jae-in ha rifiutato di prendere parte mentre era in carica.
La dichiarazione è significativa per due ragioni: in primis, sebbene il Quad sia nato per ragioni diverse dalla funzione che ricopre, è diventato oggi uno dei principali strumenti dichiarati di contenimento del Dragone cinese. In secondo luogo, i rapporti della Corea con il Giappone sono segnati dal passato coloniale nipponico. Durante l’amministrazione Moon, questi si sono inaspriti, fino a raggiungere uno dei momenti più bassi nelle relazioni bilaterali. Verso la fine di aprile una delegazione del nuovo governo coreano è volata a Tokyo. Sono seguite dichiarazioni verso il riallacciamento di rapporti amichevoli, ma gli analisti restano piuttosto scettici sulle possibilità che ciò avvenga.
Un alfiere sullo scacchiere asiatico
Vista la forte dipendenza economica da Pechino, è difficile quantificare quale sarà la postura effettiva dell’attuale presidente sudcoreano. La rilevanza della Corea del Sud nella regione non è solamente di natura economica. Dal punto di vista militare, infatti, il Paese si trova al settimo posto su ventisei secondo l’Asia Power Index del Lowy Institute per “potere complessivo”. Merito di questo punteggio è anche da attribuire agli indicatori utilizzati per il calcolo, quali “rete difensiva” e “capacità militari”. Per quel che concerne il primo, probabilmente questo indicatore tenderà a salire nel breve futuro. Nella prima settimana di maggio, la Corea del Sud è diventato il primo Stato asiatico ad essere ammesso al Cooperative Cyber Defence Centre of Excellence della NATO. Inoltre, ad aprile il Ministero della Difesa sudcoreano ha firmato un accordo con SpaceX per la realizzazione di satelliti da ricognizione in funzione anti-nordcoreana.
Per quanto riguarda la potenza marittima, la Corea del Sud ha annunciato lo sviluppo della tecnologia degli impianti di reforming del metanolo che consentono una maggiore durata delle celle a combustile dei sottomarini a propulsione anaerobica. Ciò rappresenta senz’altro un passo in avanti nella riduzione del divario tra sottomarini a propulsione anaerobica e tra quelli atomici. Questi ultimi, tuttavia, detengono ancora la supremazia sui primi, tant’è che Seul cerca di realizzarne degli esemplari autonomamente e in partnership con altri Stati da diversi decenni, finora senza particolari risultati. Se dal punto di vista militare la propulsione atomica non rientra negli interessi attuali di Seul, dal punto di vista civile ed energetico il presidente Yoon ha dichiarato di voler riprendere la costruzione di due centrali nucleari, costruzione interrotta dalla precedente amministrazione.
La Corea del Sud, sia dal punto di vista economico che militare, è un Paese che mostra una dinamicità senza precedenti dagli anni Sessanta ad oggi. Schiacciato da vicini pesanti, condizionato da un passato tormentato e dall’ambizione di emergere come attore centrale nella regione, rappresenterà senz’altro il termometro con cui misurare la temperatura della regione.