La Repubblica del Titano, nonostante sia il terzo stato più piccolo d’Europa, può avere un ruolo strategico nelle relazioni con l’Unione Europea, anche in virtù dei rapporti sviluppati nel corso del tempo con la Russia che, tramite investimenti e soft power, cerca un alleato nel cuore dell’Europa.
Una delle prime parole associate a San Marino quando si cerca il Paese su Google è Sputnik: il vaccino russo che non è stato approvato dalla European Medicines Agency (EMA), l’ente regolatorio dell’Unione Europea che si occupa dell’approvazione dei medicinali e che tanto ha fatto discutere in questi mesi.
Ma cosa c’entra la Serenissima Repubblica di San Marino con la Federazione Russa? E perché non ha seguito le indicazioni dell’EMA? Andiamo per ordine.
San Marino e l’Unione Europea
È bene ricordare che San Marino non è uno stato membro dell’Unione Europea ma intrattiene con essa relazioni diplomatiche strette dal 1983 e le due parti hanno stipulato un Accordo di Cooperazione e Unione Doganale nel 1991 che è entrato in vigore nella sua forma completa solo nel 2002.
Inoltre, San Marino non fa parte dell’Accordo di Schengen ma ha un confine aperto con l’Italia, membro dell’Unione Europea, e i controlli doganali vengono effettuati occasionalmente.
Per quanto riguarda le questioni monetarie, San Marino utilizza l’euro come valuta nazionale dal 2000 e, in base agli accordi, può stampare un numero limitato di monete con la propria facciata nazionale. Precedentemente alla convenzione monetaria con l’Unione Europea la Repubblica sammarinese utilizzava la Lira italiana per via di un accordo con il Belpaese.
Il 20 ottobre 2013 è stato chiesto ai cittadini sammarinesi di esprimersi sull’ingresso del microstato nell’Unione Europea tramite referendum. Il testo del quesito era il seguente:
«La Repubblica favorisce l’integrazione politica, economica, culturale e sociale della popolazione residente sul proprio Territorio nell’Unione europea, condivide i principi e le finalità del Trattato istitutivo dell’Unione ed aspira ad acquisire la cittadinanza dell’Unione per i propri cittadini. La Repubblica, giudicando il proprio ordinamento conforme ai requisiti fissati dal Trattato dell’Unione europea, avvia la procedura di adesione all’Unione europea. Il Governo, in nome e per conto della Repubblica, è tenuto ad adempiere alle formalità di istruttoria e di negoziazione, previste dal Trattato dell’Unione, al fine di dare esecuzione in tempi ragionevolmente brevi al completamento della suddetta procedura per l’adesione. La legge dovrà fissare un termine brevissimo entro il quale la domanda di adesione all’Unione europea dovrà essere inoltrata. L’adesione della Repubblica all’Unione europea potrà essere perfezionata esclusivamente dopo essere stata approvata dai cittadini tramite referendum confermativo di iniziativa consiliare a norma dell’art. 29 della legge 28 novembre 1994, n. 101. Volete Voi, cittadini, che sia adottata una legge contenente i sopra enunciati principi e criteri direttivi?»
L’esito del referendum, nonostante numerosi partiti schierati per il SÌ, non ha raggiunto il Quorum necessario per l’approvazione, pur avendo ottenuto una leggerissima maggioranza della popolazione schierata a favore dell’ingresso nell’Unione (50.28%).
San Marino e la Russia
Uno degli eventi che ha avvicinato maggiormente la Repubblica del Titano e la Russia è stato sicuramente il rifiuto di San Marino circa la volontà di aderire alle sanzioni dell’UE alla Russia e quindi la possibilità di diventare un “ponte” per poter favorire il commercio con la Russia nonostante l’embargo, basti pensare che molti imprenditori italiani stanno pensando di spostare la propria sede legale a San Marino.
San Marino continua a mantenere una partnership commerciale preferenziale con la Russia e, come riportato dal quotidiano Il Sole 24 Ore, il Congresso di Stato sammarinese il 30 ottobre 2018 ha proposto di concedere la residenza elettiva al russo Oleg Evseev, subordinata alla sottoscrizione del contratto dell’acquisto del 100% della Latteria di San Marino Srl e ad altre condizioni economiche e commerciali allegate.
Inoltre, il 21 marzo 2019, in occasione di una visita del Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov Russia e San Marino hanno firmato un Memorandum che prevede una cooperazione sotto tutti i punti di vista: commerciale, economico, sanitario e politico.
Infine, in occasione dell’incontro istituzionale, si è intensificata anche la possibilità di aprire una sede diplomatica sul territorio di San Marino, per favorire una cooperazione sempre più fitta fra i 2 Paesi, anche per i numerosi turisti russi che ogni anno, pandemia permettendo, visitano la costa adriatica italiana e fanno tappa a San Marino.
Quindi, anche e soprattutto in virtù di una cooperazione e collaborazione sempre più fitta fra San Marino e Russia, si arriva all’evento che mediaticamente ha sorpreso molti, ma non i più attenti alle relazioni fra i 2 Paesi: l’acquisto del vaccino Sputnik V dalla Russia per la campagna di immunizzazione di massa che dovrà portare il territorio sammarinese ad essere Covid-free.
La Repubblica del Titano ha acquistato circa 37 mila dosi di vaccino Sputnik V e, grazie anche ad un altro accordo con Pfizer, può vaccinare con doppia dose tutti coloro che lo richiedono, considerando che il Paese ha 33 mila abitanti.
Inoltre, San Marino è entrata nell’ottica del cosiddetto “turismo vaccinale”, garantendo una doppia dose di vaccino Sputnik a 50euro a tutti coloro che pernotteranno per due volte almeno 3 giorni l’una nell’arco dei 21 giorni che separano la prima dalla seconda dose. In tal senso non ci sono ancora accordi per gli italiani, che restano al momento esclusi dall’offerta.
L’Unione Europea, in ottica geopolitica, non deve e non può stare a guardare, per evitare che la più antica repubblica del mondo, possa diventare un fastidioso avversario politico, oltre che già alleato russo.
San Marino, dal canto suo, in un mondo globalizzato come quello odierno non può che intrattenere rapporti e cooperazioni con chiunque sia disponibile a farlo, che sia per interessi economici o che sia per interessi ideologici. La Serenissima Repubblica non è mai stata così contesa.