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TematicheAfrica SubsaharianaRepubblica Centrafricana: proroga del mandato MINUSCA - Seconda parte

Repubblica Centrafricana: proroga del mandato MINUSCA – Seconda parte

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La risoluzione n. 2552 ha evidenziato fino ad ora la complessità nella quale la missione delle Nazioni Unite MINUSCA si trova ad operare: un Paese che sin dalla sua istituzione non ha mai conosciuto la pace e la stabilità sia sul fronte politico che economico, sociale e umanitario.   

La Repubblica Centrafricana oggi

Attualmente il Paese si trova in una situazione di instabilità generale, in cui si segnalano diverse attività illecite, quali il traffico di armi, lo sfruttamento illegale di risorse naturali e, ancora, il contrabbando di animali selvatici, aspetti che la Repubblica Centrafricana potrebbe affrontare, se aiutata in questo, anche dalla cooperazione e dalla solidarietà dei suoi vicini regionali, quali Ciad, Camerun e Repubblica del Congo.

Oltre a quanto riportato, va detto che la Repubblica Centrafricana è attraversata da una grave crisi umanitaria, con tantissimi sfollati interni e rifugiati e con la pandemia COVID-19 che ha esacerbato la già precaria situazione generale, nonostante gli innumerevoli sforzi profusi da molteplici organizzazioni, come, oltre a MINUSCA:

  •  L’Osservatore dell’Unione Africana;
  •  La Missione nella RCA (MOUACA);
  •  La Missione di Formazione dell’Unione Europea nella RCA (EUTM-RCA) e la Missione di Consulenza dell’Unione Europea in RCA (EUAM-RCA);
  •  La Banca Mondiale ed altri attori regionali ed internazionali; partner tecnici e finanziari del Paese e varie ong (risoluzione n.2532 del 2020).
  • Alcuni membri del Consiglio di Sicurezza (Francia, Federazione Russa, Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese), con l’obiettivo di formare le forze di difesa e di sicurezza (documento del Segretario Generale al Consiglio di Sicurezza n. S/2018/463 e risoluzione n. 2378 del 2017).

A tale proposito, la relazione del Segretario Generale del 9 ottobre 2020 (S/2020/994) ha evidenziato come la situazione nel Paese costituisca una minaccia per la pace e la sicurezza internazionale nella regione, motivo per il quale vi è una concentrazione di contributi che arrivano da più parti verso il Paese.

Tuttavia, nonostante gli innumerevoli e variegati aiuti, è necessaria la ferma volontà delle autorità della Repubblica Centrafricana per procedere lungo un percorso che porti alla pace. Questo si traduce nel decidere fermamente di porre fine alle violazioni dei diritti umani della popolazione e con particolare attenzione alle categorie più vulnerabili : tra cui donne e bambini.

Necessaria risulta dunque la collaborazione sia con il Rappresentante Speciale per i Bambini nei Conflitti Armati che con il Rappresentante Speciale sulla Violenza Sessuale nei Conflitti, rispettando gli obblighi previsti dal Protocollo Opzionale alla Convenzione sui Diritti del Fanciullo sul Coinvolgimento dei Minori in Conflitto Armato (ratifica del 21 settembre 2017) e dal Codice di Protezione dei Minori.

Contemporaneamente risulta necessaria la collaborazione con l’Unità Mistaper l’Intervento Rapido e l’Eliminazione della Violenza Sessuale contro Donne e Bambini UMIRR;ma è importante anche porre fine alle violenze nei confronti di determinate comunità locali.

Nella risoluzione odierna si ribadisce e si evince spesso come sia necessaria la ferma volontà governativa al fine di produrre un cambiamento, ed è per questo che il Presidente Faustin-Archange Touadéra e il suo governo devono porre in essere delle misure decise contro:

genocidio, crimini di guerra, crimini contro l’umanità e pulizia etnica.

E’ necessario che venga ripristinata l’autorità statale in tutto il Paese; che si attui la Politica di Sicurezza Nazionale, la riformadel Settore della Sicurezza (SSR) ed il Piano Nazionale di Difesa e che si consenta al  Tribunale penale speciale (CSC) di funzionare efficacemente.

Va poi resa operativa la Commissione su Verità e Giustizia ed istituita la Commissione per la verità, la giustizia, la riparazione e la riconciliazione, con il fine di creare un clima generale sano, in linea con le conclusioni del Forum di Bangui del maggio 2015.

Altri obiettivi per MINUSCA: l’assistenza elettorale ed il sostegno al processo di pace

Un altro fronte sul quale la missione MINUSCA è chiamata ad intervenire riguarda l’assistenza per lo svolgimento di elezioni presidenziali, legislative e locali del 2020 e del 2021: in tale caso l’auspicio è che le consultazioni possano svolgersi in un clima sereno, pluralistico e legale, che veda un’ampia partecipazione giovanile ma anche degli sfollati interni,sulla base degli impegni assunti dal Presidente Touadéra durante la riunione con l’UA e la Comunità Economica degli Stati dell’Africa Centrale (ECCAS) del 1° ottobre 2020. MINUSCA deve poi aiutare il governo ad attuare accordi provvisori di sicurezza e amministrativi accettabili per la popolazione civile.

Da quanto si evince, il mandato di MINUSCA è veramente variegato ed impegnativo ed è per questo che il suo personale deve essere altamente formato ed avere un codice di condotta irreprensibile (risoluzione n. 2272 del 2016), aumentando, possibilmente, il numero delle donne al suo interno (risoluzione n. 2538 del 2020) e collaborando proficuamente sia con le Forze armate africane (FACA) che con le forze di sicurezza interna (ISF) e con le unità speciali di sicurezza miste (USMS). Va poi ricordato anche il ruolo svolto dalla Commissione per il consolidamento della pace (PBC), che si occupa di consulenza strategica ed osservazioni utili al Consiglio di sicurezza, in merito al processo di stabilizzazione all’interno del Paese.

In conclusione, le autorità della Repubblica Centrafricana hanno il prezioso apporto di innumerevoli partners (dalla missione delle Nazioni Unite, agli Stati membri, alle organizzazioni che operano a vari livelli, alle ong, alle istituzioni finanziarie internazionali) che si concretizza in forme di assistenza e consulenza tecnica, buoni uffici, finanziamenti, nell’attuazione della Strategia Nazionale della RCA per la Ripresa e la pace il consolidamento (RCPCA) e nel quadro della responsabilità reciproca (CEM-RCA). Bisogna vedere se, anche avendo a disposizione tutti gli “ingredienti necessari a creare un buon prodotto”, questi verranno utilizzati o meno e quale sarà il risultato finale.

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