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Recensione del volume “Populism and Far-Right. Trends in Europe” curato da Valerio  Alfonso Bruno ed edito dall’Università Cattolica di Milano

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Il volume “Populism and Far-Right. Trends in Europe”, curato dal Dott. Valerio  Alfonso Bruno ed edito dall’Università Cattolica di Milano, nasce come conclusione sistematica dei dibattiti che si sono svolti tra febbraio e maggio 2022 nei seminari di ricerca internazionali  ospitati dall’Università Cattolica del Sacro Cuore. L’obiettivo primario degli autori è quello di fornire una lente interpretativa funzionale all’analisi dei complessi fenomeni – e  delle trasformazioni – contemporanei che hanno investito la politica europea e che possono essere etichettati come “populismo” e/o “far-right”.

Perché parlare di populismo e far-right? Questi due fenomeni sono forse i più controversi nei dibattiti politici nazionali – ed in particolar modo in quelli italiani. Non vi sono definizioni universalmente accettate, e questo volume, dà innanzitutto, le coordinate per districarsi fra i vari significati che populismo e far-right possono assumere in letteratura. Usando come bussola terminologica il framework teorico proposto da Cas Mudde, il volume propone analisi innovative e interessanti spunti di riflessione per comprendere i mutamenti che investono le democrazie contemporanee. Attraverso analisi comparate tra le principali forze politiche europee traccia traiettorie – come la costruzione di una narrativa anti-establishment o contro il fenomeno migratorio – e strategie – come l’uso dei social media – comuni ai partiti populisti e/o di estrema destra europei.

Il  primo capitolo dal titolo “The Far-Right Politics of ‘Truth’: an exploratory analysis of the ‘truths’ produced by AfD Kompakt and Patriotic Alternative”, scritto da Beatriz Buarque e Polina Zavershinskaia, propone un’analisi innovativa su come l’estrema destra tedesca e inglese siano riuscite, attraverso la costruzione di una narrativa che incanalasse l’odio verso le istituzioni ed i migrati, a conquistare la legittimazione politica. Le autrici esplorano quindi alcune delle “verità” prodotte da questi attori, evidenziandone le somiglianze, in termini di strategie e discorsi.

Quale posto occupano i social media nella strategia populista e/o far-right? È il quesito che si pone Carmen Aguilera-Carnerero nel capitolo “The Visual Construction of Senior and Junior Far-Right Populism: the case of Spain” cercando di indagare il ruolo giocato da Instagram nella strategia dell’estrema destra spagnola. Vox è infatti la forza politica spagnola con il maggior numero di follower (643.000); ciò  ha permesso lo sviluppo di una comunicazione diretta con i più giovani ed il tentativo – che può considerarsi riuscito se si guardano le statistiche – di coinvolgerli nella costruzione di una nuova e solida identità collettiva. Ciò che emerge è l’intima interdipendenza tra la narrativa populista ed i social media.

Estrema destra ed ecologismo? Il tema – spesso trascurato nel dibattito pubblico – è analizzato da Balsa Lubarda e Bernhard Forchtner nel capitolo “The Far Right and the Environment: past-present-future”. Gli autori, oltre a fornire un’interessante overview sull’argomento, riescono ad inquadrare l’eco-fascismo e l’ecologismo di estrema destra in una cornice metodologica più ampia, fatta di contro-informazione, distorsione ideologica e semplificazione – se non banalizzazione – concettuale che sottende l’approccio, di questi partiti, al complesso rapporto tra capitale e ambiente.

Come analizzare le ideologie dei partiti populisti? Alessio Scopelliti e James f. Downes nel loro capitolo – A Comparative Analysis of Populisms in Europe: exploring populist parties’ ideological flexibility and ambiguity – propongono due approcci diversi all’esame di come questi partiti sviluppino le proprie ideologie. Il loro studio indaga principalmente le cause della flessibilità ideologica nel lungo periodo e le conseguenze elettorali della loro ambiguità ideologica nel breve periodo. Centrale è la riflessione sulla presa di posizione chiara di Fratelli d’Italia, e di come questa abbia giocato un ruolo determinante nell’indiscutibile successo elettorale conquistato nelle ultime legislative.

L’ultimo capitolo “Centre right? What centre right? Italy’s right-wing coalition: Forza Italia’s political heritage and the mainstreaming of the far right” di Valerio Alfonso Bruno conclude il ricco studio proposto dal volume, attraverso una riflessione terminologica. L’autore si domanda come sia possibile che la coalizione FdI-Lega-FI venga etichettata come coalizione di centro-destra nonostante abbia al suo interno due partiti – FdI e Lega – definibili a pieno titolo come di estrema-destra. Le ragioni vengono rintracciate in due fattori: il ruolo ambiguo e controverso all’interno della coalizione di Forza Italia e l’abile processo di normalizzazione attuato dall’estrema destra italiana.

L’attualità dei temi trattati e i diversi approcci d’analisi sono gli elementi che rendono questo volume fondamentale per una riflessione critica di un fenomeno di assoluta rilevanza nel dibattito politico contemporaneo. L’indagine – priva di qualsiasi connotazione ideologica – svolta dagli autori dà un contributo decisivo all’esame del populismo e della far-right europei, fornendo un chiaro framework teorico agli osservatori della politica nazionale ed internazionale. Il valore aggiunto è sicuramente la decisione di divulgarlo in open access sul sito del “Centro per lo studio della democrazia e dei mutamenti politici dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (POLIDEMOS)”, scelta che dimostra la volontà divulgatrice degli autori.

Download del volume al seguente link

Nicolò Sorio, Geopolitica.info

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