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Italia e Francia, una convergenza strategica per le politiche energetiche dell’Europa

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Nel percorso che preceduto il recente Trattato del Quirinale, che ha ribadito e consolidato le relazioni tra Italia e Francia, i temi della transizione energetica ed ecologica e gli effetti su industria e occupazione; le collaborazioni infrastrutturali e commerciali nel campo dell’energia e la gestione dei riflessi dell’aumento dei costi energetici in questo periodo, sono stati al centro di colloqui e di intenso confronto tra le Istituzioni nazionali con responsabilità su questi argomenti.

Nel percorso che preceduto il recente Trattato del Quirinale, che ha ribadito e consolidato le relazioni tra Italia e Francia, i temi della transizione energetica ed ecologica e gli effetti su industria e occupazione; le collaborazioni infrastrutturali e commerciali nel campo dell’energia e la gestione dei riflessi dell’aumento dei costi energetici in questo periodo, sono stati al centro di colloqui e di un intenso confronto tra le Istituzioni nazionali con responsabilità su questi argomenti.

A fine ottobre scorso, il nostro Ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti e il Ministro francese dell’Economia, Finanze e Rilancio, Le Maire, hanno fatto il punto della situazione dei rapporti bilaterali sulla politica industriale, confermando la convergenza strategica dei due Paesi per favorire la ripartenza e la crescita economica proprio attraverso gli investimenti e progetti comuni in alcuni comparti, a partire da quello energetico.

Considerando la criticità del momento, con il già citato aumento dei prezzi dell’energia, i Ministri hanno posto la necessità di avviare una riflessione sulla politica energetica dell’Unione Europea, che afferisca sia all’utilizzo del gas naturale che alla possibilità di discutere del cosiddetto “nucleare pulito” di ultima generazione. Su questo ultimo punto da sottolineare la dichiarazione positiva del Ministro Le Maire rispetto alle aperture espresse dal nostro Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, sulla possibilità di potenziare la ricerca sull’energia nucleare, pur considerando le difficoltà interne al nostro Paese, derivanti gli esiti referendari sul tema del 1987 e più recentemente nel 2011.

Questa ulteriore iniziativa ministeriale, potenzia e consolida i rapporti italo-francesi nel campo energetico, già da decenni operativi (possiamo citare ad esempio le presenze in territorio francese di ENI, ENEL, SAIPEM ed ERG e di EDF – Electricitè de France – attraverso il controllo di EDISON nel nostro Paese), e che si sviluppano soprattutto nell’ambito delle interconnessioni per la trasmissione di energia elettrica e il trasporto di gas naturale con infrastrutture già esistenti e funzionanti che con progetti in via di  realizzazione.

Nell’ambito della Strategia dell’Unione Europea e dei Piani Nazionali Integrati Energia e Clima, le reti di interconnessione elettrica e di trasporto del gas naturale sono e saranno decisive per una gestione razionale della fase di transizione energetica e per il passaggio al pieno utilizzo delle fonti di energia rinnovabile. La posizione baricentrica del nostro Paese al centro del Mediterraneo e il collegamento strutturale con il territorio francese rappresentano un valore aggiunto per la garanzia di continuità nelle forniture di energia elettrica e di gas naturale tra il sud e il nord Europa; tra l’est e l’ovest del continente europeo e tra la sponda meridionale e medio orientale del Mediterraneo con i Paesi dell’Unione Europea.

Tutto ciò anche nella prospettiva della graduale sostituzione del mix energetico; infatti nella fase di transizione, la necessaria diversificazione delle fonti di approvvigionamento di gas naturale (che non potrà non essere prevista, vista anche l’impennata dei prezzi di questi ultimi mesi), dovrà essere accompagnata dalla realizzazione di nuovi gasdotti, mentre con l’utilizzo a regime delle rinnovabili (proiezione ottimistica a trenta/quaranta anni) sia la rete di trasmissione elettrica che il sistema di trasporto del gas, saranno determinanti per la circolazione rispettivamente di produzioni in particolare di fotovoltaico ed eolico nel primo caso, dell’idrogeno e del biometano nel caso dei gasdotti (fermo restando il necessario e fondamentale adattamento tecnico).

In questo contesto risulterà determinante avere un approdo e un collegamento tecnicamente certo e fluido tra Italia e Francia; un “ponte” strategico anche per le politiche energetiche dell’Unione Europea.

I rapporti italo-francesi nel comparto delle reti energetiche sono già avviati da tempo e sono in via di potenziamento attraverso l’impegno, per quanto riguarda la competenza italiana, delle aziende Terna Spa (holding pubblica che controlla la rete di trasmissione e trasporto di energia elettrica) e Snam Spa (società sempre a maggioranza pubblica che gestisce i 32.000 km di metanodotti italiani).

Attualmente Terna Spa, in collaborazione con la Società francese Réseau de Transport d’Electricité sovrintendeall’interconnessione elettricatra la Francia e l’Italia (Corsica inclusa) ed è impegnata nella realizzazione di un ulteriore collegamento strutturale  – Piossasco (To) – Grande Ile (Savoia) – di potenziamento delle reti. La SNAM Spa dal 2013 è azionista di maggioranza relativa della TEREGA Spa (nel 2013 TIGF), uno dei principali operatori di trasporto e stoccaggio del gas naturale, la cui rete è collocata in una vasta area territoriale in grado di garantire il flusso del gas naturale tra l’est e l’ovest e il nord e il sud dell’Europa.

Sarà pertanto fondamentale continuare il percorso di collaborazione e di integrazione delle Strategie Energetiche nazionali di Italia e Francia, per favorire questo lungo periodo di transizione, in coerenza con quanto previsto dalla Union Strategy e dalle politiche del Green New Deal della UE.

Antonello Assogna
Fondazione Ezio Tarantelli

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