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I Parlamentari italiani in Ucraina: le Camere a sostegno di Kiev

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Una delegazione di deputati della commissione Esteri in missione fra Kiev, Leopoli e Odessa. “Siamo qui per portare solidarietà”, spiegano. È la prima volta dall’inizio del conflitto.

Sono passate poco meno di cinque ore dal bombardamento della cattedrale di Odessa quando la delegazione parlamentare italiana arriva in città. L’ultima tappa di un’intensa visita istituzionale iniziata tre giorni prima a Kyiv. Ci sono la vicepresidente della commissione Esteri di Montecitorio Lia Quartapelle (Pd), i deputati Giangiacomo Calovini (FdI), Andrea Crippa (Lega), Arnaldo Lomuti (M5S) e Ettore Rosato (Iv). Con loro l’ambasciatore italiano Pierfrancesco Zazo.

È la prima volta di una missione istituzionale della commissione Esteri in Ucraina da dieci anni a questa parte. La prima dunque dallo scoppio della guerra sul territorio ucraino. Un segnale politico netto, dato in maniera unitaria da forze politiche che sul conflitto russo-ucraino hanno espresso anche sensibilità differenti in questi mesi.

Leopoli, Kyiv, Bucha, Irpin e Odessa le tappe della visita. “L’obiettivo è stato quello di portare la solidarietà alla popolazione ucraina e capire che tipo di iniziative possiamo promuovere a loro sostegno”, spiega Quartapelle.

A Leopoli l’incontro all’Ukrainian Catholic University e poi la visita alla clinica Superhuman che si occupa della rieducazione degli invalidi di guerra. Quindi nella capitale l’occasione per un confronto con la comunità italiana ancora presente in Ucraina. Oltre alla rappresentanza diplomatica soprattutto esponenti di organizzazioni non governative e imprenditori rimasti nella regione.

I deputati italiani hanno anche avuto modo di incontrare i vertici istituzionali ucraini: la vicepremier Olga Stefanishyna, il viceministro degli Esteri Yevhen Perebynis ed esponenti della Verkhovna Rada, a partire da Oleksandr Kornyienko, primo vicepresidente del Parlamento monocamerale di Kyiv.

“Uno degli elementi che emerge è quello della credibilità del nostro Paese che è sempre più solida. Qui è viva la memoria della visita di Giorgia Meloni che è stata apprezzata da tutti”, dice Calovini. E i temi affrontati sono legati al conflitto, ma non solo. “Ci siamo confrontati con i colleghi delle commissioni Esteri, Economia e Affari europei. E abbiamo anche iniziato a parlare di ricostruzione, che è un tema centrale. Dunque importante il confronto parlamentare ma anche quello economico e produttivo, a supporto della ricostruzione dal Paese che sarà una priorità appena concluso il conflitto, dunque ci auguriamo il prima possibile”, aggiunge il deputato bresciano di Fratelli d’Italia.

Uno dei momenti più intensi della visita è stato certamente quello a Bucha e Irpin, al fianco dei sindaci dei due centri colpiti in maniera brutale all’inizio dell’aggressione russa. Poi il rientro a Kiyv con un passaggio alla “Bocconi d’Ucraina”, ovvero la Kyiv School of Economics. Quindi il Museo Bulgakov e la cattedrale di Santa Sofia. Proprio la figura del romanziere nato a Kiev e morto a Mosca – nell’allora Unione sovietica – nel 1940 è stata oggetto di dibattito nel Paese. Risale a poche settimane fa l’episodio dell’imbrattamento della targa all’ingresso della casa-museo dell’autore de Il Maestro e Margherita, con le proteste di alcune associazioni. Il tema dell’identità culturale ucraina è forse meno centrale nel dibattito pubblico, ma sicuramente importante. “Abbiamo voluto visitare anche il museo Bulgakov perché è uno dei luoghi che testimonia il travaglio culturale dell’identità Ucraina”, chiosa Quartapelle.

L’ultimo atto della missione, che poi si è trasferita in Moldavia è invece stato a Odessa, preceduto da un lungo incontro con il nunzio apostolico Visvaldas Kulbokas.

Nella città che affaccia sul mar Nero, luogo nevralgico del conflitto i deputati italiani – come detto – arrivano poche ore dopo il bombardamento russo della cattedrale della Santa Trasfigurazione. “Siamo venuti qui a portare la nostra amicizia, la nostra solidarietà. A dire che l’Italia c’è, che la loro libertà è anche la nostra libertà”, commenta Ettore Rosato. Nette anche le parole del vicesegretario della Lega Andrea Crippa, affidate all’agenzia di stampa AdnKronos: “Chi vuole la pace, sostiene il diritto all’esistenza ed alla sicurezza dell’Ucraina”, ha detto il numero due del partito. Mentre il deputato 5stelle Arnaldo Lomuti aggiunge “Un’immagine che rimarrà per sempre impressa nella mia memoria e che nessuno dovrebbe mai dimenticare. Questa è la guerra, distruzione e morte. Fermiamola prima che altre macerie e altri cadaveri ricoprano l’Ucraina”.

Un passaggio dell’incontro dei parlamentari con il primo cittadino di Odessa lo consegna a GeoPolitica.info la vicepresidente della commissione Esteri: “Ci ha detto che qui restare è resistere”, racconta Quartapelle che è stata cinque volte in Ucraina dall’inizio del conflitto.

L’Italia e il suo Parlamento confermano il proprio sostegno all’Ucraina ferita dalla guerra. E lo fanno a pochi giorni dal vertice Nato di Vilnius. Le impressioni della delegazione sono quelle di un Paese che non ha vissuto come una sconfitta il momentaneo stop all’adesione al Patto atlantico. La consapevolezza è quella di un percorso, appena iniziato, che non può concludersi in tempi brevi. Ma la strada verso Occidente sembra tracciata.

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