Si avvicina l’inizio dell’Assemblea mondiale della sanità, prevista a partire dalla prossima settimana a Ginevra, che per il terzo anno consecutivo vedrà assente Taiwan dalle fila degli “osservatori” a causa dell’opposizione alla sua partecipazione da parte del governo della Cina. Una scelta ingiusta che esclude i 23,5 milioni di taiwanesi dalle scelte in materia di politica sanitaria mondiale. Con l’obiettivo di richiamare l’attenzione dei media e dei governi locali su questa ennesima e ingiusta esclusione, giovedì 16 maggio si sono tenute varie e partecipate marce in diverse città del mondo, organizzate dai locali Uffici di rappresentanza di Taiwan. Ovunque si è registrata la significativa presenza di rappresentanti del mondo politico-istituzionale.
Da Roma a Bruxelles, da Londra a Berlino, da Parigi a Sidney, da Varsavia a Stoccolma, da Vienna a Praga – solo per citare le capitali più rilevanti – è stato rilanciato lo slogan “Taiwan can help”. Il riferimento va all’altissimo livello di sviluppo del sistema sanitario nazionale taiwanese, all’avanguardia nel mondo in termini di prevenzione, cura e ricerca medico-scientifica. Più volte su Taiwan Spotlight, sia quest’anno che in passato, abbiamo descritto nel dettaglio in che modo Taiwan sia una nazione guida nella cooperazione internazionale in campo sanitario. Benché esclusa dalle organizzazioni internazionali, Taiwan non lesina sforzi e risorse per contribuire alla formazione di alto livello di medici e operatori sanitari del Sud-Est asiatico e di vari Paesi in via di sviluppo nel mondo. Tutti elementi, questi, che sono stati spiegati e illustrati nel corso delle manifestazioni.
Di massimo rilievo è stata la marcia svoltasi a Roma, in Piazza del Popolo. Qui l’Ufficio di Rappresentanza di Taiwan e l’Associazione dei taiwanesi in Italia hanno organizzato la marcia “Cammina con Taiwan”. Presenti anche il presidente e il vice-presidente del Gruppo Interparlamentare di amicizia Italia-Taiwan, sen. Lucio Malan e on. Marco Di Maio. Con loro i deputati, e membri del Gruppo Interparlamentare, Nicola Carè e Vito De Filippo (quest’ultimo già sottosegretario alla Salute).Si tratta dei parlamentari che nei giorni scorsi hanno assunto concrete iniziative a sostegno di Taiwan.

Malan ha indirizzato una approfondita lettera al direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, definendo l’esclusione di Taiwan, 18^ economia mondiale il cui interscambio con l’Italia ha superato i 5 miliardi di euro, “inaccettabile” e sottolineando: “Taiwan, essendo esposta a un alto rischio di disastri naturali, ha una vasta esperienza e capacità nel rispondere a tali calamità. Ha molto da offrire al programma di emergenza sanitaria dell’OMS attraverso la fornitura di assistenza medica di emergenza. Essa ha formato migliaia di medici di tutto il mondo e continua a farlo. Taiwan è un importante centro di formazione internazionale in settori quali le tecnologie di cardioversione elettrica, la chirurgia ricostruttiva avanzata e la microchirurgia ricostruttiva, e altre”. Per questo, conclude Malan, “la partecipazione di Taiwan alla 72^ Assemblea mondiale della sanità è fondamentale e necessaria, e contribuirà a realizzare la visione della salute quale diritto umano, propria dell’OMS”.Da parte loro, i deputati del PD Di Maio, Carè e De Filippo e il senatore di FDI Maffoni hanno presentato puntuali interrogazioni al governo italiano per sollecitare le “iniziative di competenza, sia direttamente sia di concerto con gli altri partner dell’Unione europea, affinché l’AMS e l’OMS, nel rispetto e nella applicazione dei propri principi, vincoli e finalità statutarie, cessino l’ostracismo nei confronti di Taiwan e ne accolgano la piena partecipazione alla prossima riunione dell’assemblea mondiale prevista dal 20 al 28 maggio 2019”. Un sostegno significativo e trasversale che sottolinea l’urgenza e la gravità della questione.

Vale la pena sottolineare come lo stesso 16 maggio sia arrivato un segnale di appoggio a Taiwan molto importante da parte del Parlamento del Giappone grazie all’approvazione di una risoluzione di sostegno a Taiwan e di richiesta al governo di Tokyo di operare in sede internazionale per porre rimedio a una così palese ingiustizia. Appena pochi giorni prima, con una mossa inedita e politicamente significativa, il ministro degli Esteri giapponese, Taro Kono, si era esposto in prima persona per esprimere aperto supporto alla richiesta taiwanese di prendere parte all’Assemblea mondiale della sanità.