Da quando è stato proclamato nel giugno del 2014, lo Stato Islamico ha rappresentato un elemento di disordine geopolitico nel sistema politico internazionale. Il caos geografico causato dall’Isis ha riguardato sia la dimensione interna agli Stati coinvolti dalla sua affermazione – in primis Siria e Iraq – sia la dimensione relativa alle relazioni internazionali e alla risposta fornita dall’Occidente. Stando a entrambe queste prospettive, partendo dalla riflessione geografica, è possibile intravedere i segni di una perdita di centralità dell’asse imperniato sugli Stati Uniti, tale da far cambiare la geografia politica internazionale a favore di un multipolarismo che ridisegnerebbe la carta politica globale. -> LEGGI IL PAPER