Le Nostre Pubblicazioni
La svolta della Russia. Allineamenti internazionali e politiche revisioniste nel XXI secolo
A cura di Mara Morini, Gabriele Natalizia - Carocci, Roma, 2023L’aggressione russa all’Ucraina ha reso evidente all’opinione pubblica mondiale una questione su cui gli studiosi di relazioni internazionali si interrogavano sin dal discorso di Putin alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco del 2007: la svolta revisionista della Russia. L’elemento di novità introdotto dalla guerra va ricercato, piuttosto, nel mutamento in senso “rivoluzionario” della modalità con cui Mosca persegue la modifica dell’ordine internazionale scaturito dalla fine della Guerra fredda. Se la sua politica estera è stata ampiamente analizzata, soprattutto nel mondo anglosassone, più rari sono stati i tentativi – di cui nessuno in lingua italiana – di investigare il feedback prodotto dal suo cambiamento di intenzioni nei confronti dello status quo. Il volume, scritto da un gruppo di ricerca formato da politologi, esperti d’area e storici delle relazioni internazionali, è diviso in tre parti. La prima è dedicata al rapporto triangolare tra Federazione Russa, Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese, da cui in buona parte dipenderanno le sorti dell’ordine internazionale liberale; la seconda sposta l’attenzione sull’evoluzione delle partite che la Russia sta giocando in Europa, mentre la terza analizza quelle che la impegnano nel Caucaso, in Medio Oriente e in Asia centrale.
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Renderli simili o inoffensivi. L’ordine liberale, gli Stati Uniti e il dilemma della democrazia
G. Natalizia - Carocci, Roma, 2021Qual è il rapporto tra la crisi dell’ordine liberale e l’arretramento della democrazia nel mondo? La domanda è tornata attuale a causa della torsione strategica avvenuta nella politica estera americana dell’ultimo decennio e della contemporanea ascesa internazionale di potenze autoritarie come la Repubblica Popolare Cinese e la Federazione Russa. Partendo da una riflessione teorica sull’influenza degli ordini esterni su quelli interni degli Stati, il volume investiga le cause che inducono una potenza egemone a oscillare tra due politiche alternative ma entrambe rivolte alla preservazione dello status quo internazionale. La prima – di medio-lungo termine – punta a rendere gli Stati secondari “simili”, ovvero a far adottare loro un regime modellato a immagine e somiglianza di quello dell’egemone. La seconda – di breve termine – punta a renderli “inoffensivi”, ovvero meramente allineati con l’egemone o quanto meno neutrali rispetto ai suoi interessi strategici. L’indagine empirica affronta così in chiave comparata la risposta che gli Stati Uniti hanno offerto al “dilemma della democrazia” dal 1945 ai giorni nostri, spiegandola attraverso la presenza – o meno – di minacce esistenziali contro l’ordine liberale.
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Come difendere l'ordine liberale. La grand strategy americana e il mutamento internazionale
A cura di G. Natalizia, A. Carteny - Vita e Pensiero, Milano 2022Cosa è cambiato nell’approccio strategico degli Stati Uniti con l’avvento di Joe Biden alla presidenza? Quanto si sta discostando la sua amministrazione da quelle che l’hanno preceduta nelle politiche adottate per preservare l’ordine internazionale liberale?
Prendendo le mosse da un problema teorico – quello delle opzioni strategiche a disposizione di una potenza egemonica per la difesa dello status quo e delle motivazioni alla base delle scelte compiute – il volume passa a riflettere sulle linee di continuità e discontinuità della politica estera americana nel post-Guerra fredda. A tal fine, indaga in chiave comparata cinque dimensioni cruciali per la tenuta complessiva dell’ordine liberale, ovvero i rapporti con UE, NATO, Paesi del Mediterraneo allargato, Federazione Russa e Repubblica Popolare Cinese. L’opera si prefigge così il duplice obiettivo di contribuire alla letteratura sulle potenze egemoniche e di avviare una prima riflessione sul nuovo corso alla Casa Bianca.
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Verso un nuovo concetto strategico Nato. Prospettive e interessi dell’Italia
A cura di G. Natalizia, L. Termine, A. Carteny, E. Tosti Di Di Stefano - Edizioni Nuova Cultura, Roma, 2022La redistribuzione del potere in corso su scala globale pone l’Alleanza Atlantica di fronte a due dilemmi. Anzitutto, se preservare – o meno – la centralità della nato rispetto alle dinamiche internazionali contemporanee, contribuendo in misura determinante alla difesa dello status quo emerso alla fine della Guerra fredda. In secondo luogo, identificare quali strumenti siano veramente efficaci per conseguire l’obiettivo minimo della sicurezza dei suoi Paesi membri. Questi interrogativi costituiranno con tutta probabilità il core business del prossimo Concetto Strategico, che dovrebbe venire alla luce in concomitanza con il summit di Madrid previsto per il giugno 2022. Il volume riflette su questi e altri problemi che gravano sull’Alleanza assumendo la prospettiva italiana. Inutile nascondere, d’altronde, che anche all’interno di un’organizzazione tanto consolidata quanto la nato si verifichi incessantemente un gioco di sovrapposizione, scontro e integrazione tra interessi generali e particolari. Al suo interno, ogni Paese membro cerca di massimizzare i vantaggi della partecipazione provando a ridurne – per quanto possibile – i costi. L’Italia non fa eccezione. I risultati qui presentati sono il frutto di una ricerca condotta dal Centro Studi Geopolitica.info, in collaborazione con il Centro di Ricerca cemas Sapienza, nell’ambito delle attività dell’Osservatorio di Politica Internazionale (OPI), progetto di collaborazione tra Senato della Repubblica, Camera dei Deputati e Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale.
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La guerra in Ucraina e lo spettro dello scontro di civiltà
Paolo Pizzolo - Edizioni Nuova Cultura, 2023Il conflitto russo-ucraino ha sconvolto le coscienze collettive dell’Europa e del resto del mondo, facendo precipitare nuovamente il Vecchio Continente nell’abisso della guerra. Sebbene a partire dal fatidico 24 febbraio 2022 siano state molte le interpretazioni volte a comprendere le ragioni dello scoppio del conflitto, il peso dell’ideologia è stato spesso sottovalutato. Prendendo in prestito il paradigma teorico dello scontro di civiltà di Samuel P. Huntington, il conflitto può anche essere interpretato come una lotta tra diverse visioni del mondo idiosincratiche: l’Occidente liberale euro-americano da un lato e la Russia conservatrice eurasiatica dall’altro. In altre parole, la guerra può anche essere compresa in modo normativo come uno scontro di civiltà tra “Occidente” ed “Oriente”, ossia un confronto tra due visioni sociali, politiche e ideologiche rivali. Inoltre, a fomentare la guerra in Ucraina hanno contribuito tre elementi fondamentali: l’ideologia neo-eurasiatista del filosofo russo Aleksandr Dugin, la visione escatologica della religione cristiano-ortodossa e la narrazione geopolitica, ossia uno strumento ermeneutico delle relazioni internazionali che trova ancora enorme peso presso i circoli intellettuali e governativi della Russia.
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Dalla competizione all’integrazione nel Medio Oriente-Nord Africa. L’impatto degli Accordi di Abramo sugli equilibri regionali
A cura di Pietro Baldelli ed Elena Tosti Di StefanoIn che modo sta mutando l’equilibrio regionale in Medio Oriente-Nord Africa? Quale impatto la firma degli Accordi di Abramo sta avendo sulla regione? Prendendo le mosse dalla firma degli accordi di normalizzazione tra Israele e quattro Paesi arabi – Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Marocco, Sudan – avvenuta nel 2020, il volume riflette sul mutamento dell’equilibrio regionale innescato dal processo di integrazione tra Israele e alcuni Paesi del mondo arabo. A tale proposito, esamina da una prospettiva teorica la strategia negoziale dietro gli Accordi di Abramo per poi analizzare tre dimensioni chiave entro cui può essere suddivisa la nascente cooperazione tra gli attori coinvolti: piano regionale, geo-economico e socio-culturale. Energia, transizione ecologica, turismo e dialogo interreligioso sono solo alcuni dei settori di cooperazione che l’opera si prefigge di indagare, per comprendere se, almeno parzialmente, in Medio Oriente-Nord Africa la logica della competizione stia lasciando il passo a quella dell’integrazione. Infine, il volume prende in esame gli effetti indiretti degli Accordi di Abramo su alcuni attori regionali ed extra-regionali non firmatari degli stessi.
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Tigri con le ali. La politica di difesa post-maoista e l'arma nucleare
L. Termine - Aracne, Roma, 2021A partire dalla morte di Mao Zedong nel 1976 la Cina sperimentò una trasformazione epocale. La fazione denghista in ascesa, oltre ad integrare elementi di mercato e di commercio estero nell’economia socialista nazionale, propugnò una “transizione strategica” che in ambito militare comportò il passaggio da una dottrina militare maoista di “guerra popolare” ad una di “guerra popolare in condizioni moderne” e, poi, di “guerra locale”. Il lavoro analizza, pertanto, come questa storica transizione politico-strategica abbia influenzato la politica nucleare di Pechino tra il 1976 e il 1985 e quali siano stati in questo settore gli elementi più importanti di continuità o di discontinuità con il passato maoista.
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L’isola sospesa. Taiwan e gli equilibri del mondo
S. Pelaggi - Luiss University Press, Roma, 2022Questo volume racconta le storie delle persone che hanno abitato l’isola di Taiwan: quelle arrivate migliaia di anni fa e quelle che hanno attraversato le acque dello Stretto di Taiwan dal Cinquecento all’Ottocento; i soldati in ritirata dalla guerra civile cinese e i funzionari del Kuomintang all’indomani del secondo conflitto mondiale; i migranti arrivati negli scorsi decenni dai Paesi del Sud est asiatico. Ma anche le storie dei colonizzatori che hanno imposto per periodi più o meno lunghi il proprio potere sugli altri abitanti dell’isola: gli olandesi e gli spagnoli, i pirati e i contrabbandieri, i funzionari dell’Impero Qing e i giapponesi, fino al regime del Kuomintang. I confini geografici dell’isola sono rimasti immutati, ma le storie e i percorsi di coloro che la abitano hanno ridefinito il perimetro del significato di ‘essere taiwanese’. Il ruolo praticamente unico al mondo di Taiwan, entità autonoma all’interno della comunità internazionale, ha consentito una formulazione inedita dell’identità nazionale. La dinamica società taiwanese contemporanea è il frutto delle dominazioni, delle interazioni tra i diversi gruppi etnici ma soprattutto delle modalità di convivenza tra chi ha scelto, talvolta costretto, di chiamare ‘Taiwan’ la propria casa.
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Cartografia, arte e potere tra Riforma e Controriforma. Il Palazzo Farnese a Caprarola
A. Ricci - Panini, Modena, 2021Il volume contestualizza la decorazione di Palazzo Farnese a Caprarola nel contesto sociale, politico e artistico dell’epoca tardo-rinascimentale. Concentrandosi soprattutto sulla stanza del Mappamondo, gli autori ricostruiscono l’uso celebrativo e politico a cui si prestava la raffigurazione artistica, apparentemente neutra e scientifica, del territorio. Articolato in sette capitoli di ampio respiro, questo volume dà al lettore le chiavi di lettura non solo di un monumento straordinario (che per la sua ricchezza è stato spesso utilizzato nel cinema per “interpretare” palazzi vaticani) ma di un intero fenomeno artistico e politico, al quale appartengono altri esempi in Italia e in Europa.
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L'America di Biden. Come cambia la politica estera statunitense dopo Trump
M. Mazziotti di Celso, L. Termine - Edizioni Nuova Cultura, Roma, 2022La vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali del 2020 è stata accolta con giubilo da molti dei partner e degli alleati degli Stati Uniti. A poco meno di due anni dall’insediamento della presidenza democratica, com’è cambiata la politica estera americana? Il presidente Biden ha veramente invertito la rotta rispetto al suo predecessore o la sua politica estera è da considerare in continuità con quella adottata da Donald Trump? Per rispondere a questi interrogativi, il volume si propone di analizzare in chiave comparata la politica estera degli ultimi due inquilini della Casa Bianca all’approssimarsi dell’appuntamento con le elezioni di mid-term 2022. A tale scopo, vengono analizzate le principali scelte di Washington in cinque aree fondamentali per la politica estera americana: l’Unione Europea, l’Alleanza Atlantica, il Mediterraneo allargato, la Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese. Il lavoro interpreta così i dossier, le relazioni, gli approcci fondamentali della politica estera dei due presidenti per far emergere tanto le differenze quanto le similitudini tra l’azione esterna di Donald Trump e quella di Joe Biden.
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Transizione ecologica, energetica e lavoro. Problemi ed esperienze
A cura di A. Colombini, C. Colonna, A. Assogna - Edizioni Lavoro, Roma, 2021La transizione ecologica implica una serie di questioni trasversali che coinvolgono tutti i settori produttivi e dei servizi. Non è un passaggio facile e veloce e ci vuole tempo per raggiungere gli obiettivi, tra cui la riduzione delle emissioni di Co2 del 55% (rispetto a quelle del 1990) entro il 2030 ed emissioni nette pari a zero entro il 2050. Per la Cisl qualsiasi transizione deve porre il lavoro al centro del di- battito, come punto di riferimento e discriminante per le decisioni da adottare. La Cisl in questi anni non è stata a guardare, sia il livello confedera- le sia le federazioni di categoria hanno realizzato molte iniziative per sensibilizzare i propri iscritti e i responsabili ai vari livelli, a cominciare dalle Rsa e Rsu. Spinto da questo diffuso attivismo e per sostenere queste iniziative, il Dipartimento confederale che ha la delega ai temi dello sviluppo soste- nibile, ambiente ed energia ha realizzato questa pubblicazione – frutto di una collaborazione tra persone provenienti da esperienze e ruoli di- versi – che offre un primo quadro generale delle questioni che si inter- secano con la transizione ecologica, a cominciare da quella energetica che rappresenta le maggiori criticità e complessità.
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Tripoli, Italia. La politica di potenza nel Mediterraneo e la crisi dell'ordine internazionale
A cura di A.F. Biagini - Castelvecchi, Roma, 2020Tradizionalmente il ruolo geopolitico del Mar Mediterraneo è duplice: a volte agisce come elemento di separazione tra Paesi, altre contribuisce all’emergere di una vera e propria osmosi tra sponde opposte. È questo il caso del rapporto tra Italia e Libia, la cui interdipendenza è tornata a essere – anche a chi se ne era per lungo tempo dimenticato – un’evidenza incontrovertibile. Gli effetti del disordine che sconvolge il Paese nordafricano sin dal 2011 si ripercuotono direttamente sulla nostra Penisola. Minacce alla sicurezza, questione dei migranti, corridoi energetici e interessi economici a rischio, diffusione del fenomeno del radicalismo islamico sono solo alcuni dei capitoli in cima all’agenda di Roma. Il tutto a soli dieci anni da quelle Primavere arabe che avevano attirato l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale. Questo libro, che ospita contributi di storici, politologi e geografi, investiga il rapporto tra Italia e Libia nel lungo periodo, ponendo particolare attenzione ai fattori internazionali che gravano su di esso e che tanto hanno contribuito a delineare lo scenario di uno Stato fallito a pochi chilometri dalla Penisola. Sullo sfondo, l’ipotesi che la crisi dell’ordine nel Mediterraneo non sia che un riflesso della più ampia crisi dell’ordine internazionale a guida americana.
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Geopandemia: Decifrare e rappresentare il caos
S. Santangelo - Castelvecchi, Roma, 2020Ci muoviamo in un territorio inesplorato, ma tutti abbiamo la percezione, più o meno chiara, che il Covid-19 è il cigno nero che metterà all’angolo quella che Ulrich Beck ha definito la «società del rischio». Oltre alla convinzione diffusa che all’emergenza sanitaria, nei prossimi mesi, si unirà una recessione globale e una nuova definizione dei rapporti di forza a livello mondiale. La sfida geopandemica farà sì che nell’era della post-globalizzazione la conflittualità non si manifesterà solo nella vecchia dimensione spaziale/istituzionale, ma anche attraverso una verticalizzazione delle contrapposizioni all’interno di ogni singola realtà statuale.
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La questione transilvana nel periodo interbellico. Una regione contesa nella documentazione e pubblicistica italiana, internazionale e italiana filo-ungherese
A. Carteny - Carocci, Roma, 2020Il volume affronta una delle questioni più complesse createsi con il trattato di Trianon. Nel contesto del nuovo sistema di Versailles, infatti, si ha il passaggio dagli Imperi plurinazionali oppressori di nazionalità agli Stati-nazione vessatori di minoranze nazionali: è ciò che succede alla Transilvania, la cui sovranità passa dall’Ungheria dualista alla Grande Romania. Questa pubblicazione è parte integrante dei risultati dell’Unità locale di ricerca dell’Università di Teramo per il progetto Futuro in Ricerca 2010 sulle conseguenze della Grande guerra e sulla documentazione relativa al periodo interbellico. Il contributo alla storia internazionale della questione transilvana offerto dal libro – ora in nuova edizione riveduta ed ampliata – è incentrato sulla presentazione di documentazione e pubblicistica filo-ungherese di vario tipo: pubblicistica transilvana e italiana articolatasi sulla questione in due decenni, documenti militari sulla delimitazione della nuova frontiera, report di viaggio in Transilvania realizzati da organizzazioni ecclesiastiche occidentali.
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Gerussia: L’orizzonte infranto della geopolitica europea a trent’anni dalla caduta del Muro
S. Santangelo - Castelvecchi, Roma, 2019Il rapporto tra la Germania e la Russia, le due vere potenze europee. Queste pagine ricostruiscono la storia e l’attualità di uno degli snodi politici più importanti del nostro tempo. L’analisi risale alle radici e alle ferite storiche della relazione tra Mosca e Berlino, per arrivare agli sviluppi degli ultimi anni, nel nuovo quadro emerso dalla crisi dell’equilibrio unipolare e dall’affermazione di due forti leadership politiche, quelle di Angela Merkel e di Vladimir Putin. Dalle immagini drammatiche degli stermini e delle macerie fumanti di Stalingrado e di Berlino fino agli odierni intrecci politici, economici e culturali tra russi e tedeschi, Gerussia disegna una scacchiera viva, fatta di calcoli, interessi e strategie, da cui dipenderà in larga misura il futuro dell’Europa.
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La Russia e l’Occidente. Dinamiche politiche a cento anni dalla Rivoluzione d’Ottobre
A cura di G. Natalizia - Vita e Pensiero, Milano, 2019La Russia e gli Stati del mondo occidentale sono inesorabilmente destinati alla competizione? A distanza di un secolo dalla Rivoluzione d’Ottobre, il presente volume si interroga sulle relazioni tra attori i cui interessi strategici sono spesso rappresentati come inconciliabili. Parlarne non significa schierarsi automaticamente nel campo di quanti oggi considerano la Federazione Russa come una potenza esterna all’Occidente, ma partire dalla consapevolezza che esistono condizioni strutturali e agenti che spingono in tal senso. Per fornire un contributo originale al dibattito, gli autori di questo libro hanno scelto di non attribuire al tempo presente un carattere eccezionale, ma di considerarlo assumendo una prospettiva di lungo periodo. Similmente, alle personalità dei singoli non è stata attribuita una responsabilità assoluta per il corso degli eventi, come se queste fossero state da sole in grado di deviare con una sterzata le sorti della storia. Al contrario, si è cercato di interpretare le relazioni tra la Russia e gli Stati occidentali nell’ultimo secolo facendone emergere gli elementi di continuità e quelli di discontinuità in relazione ai mutamenti sistemici che hanno preso forma nella dimensione internazionale.
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Il ritorno della geopolitica. Regioni e instabilità dal Mar Nero al Mar Caspio
G. Natalizia, M. Valigi, C. Frappi - Epoké, Novi Ligure, 2018Qual è il peso della geografia sulle dinamiche politiche globali? Lo spazio fisico e i vincoli che esso pone sono ancora così rilevanti in un’epoca in cui si parla sempre più di cybersecurity e big data? Dopo la fine della Guerra fredda alcuni analisti avevano prefigurato la progressiva dematerializzazione delle relazioni internazionali, l’allentamento della competizione tra Stati e la loro inevitabile integrazione attraverso le Organizzazioni internazionali. Sin dal principio del XXI secolo, al contrario, la prossimità territoriale, le sfide regionali all’ordine unipolare e la crisi di numerosi strumenti di governo multilaterali hanno riportato al centro dell’agenda politica la dimensione locale delle dinamiche di sicurezza. Tale processo appare oltremodo evidente nello Spazio post-sovietico. Il ritorno della geopolitica. Regioni e instabilità dal Mar Nero al Mar Caspio si inserisce nel solco del rinato interesse verso quest’area e si serve del Caucaso meridionale come di un “laboratorio” attraverso il quale verificare empiricamente l’assunto generale da cui il volume prende le mosse: il dato territoriale continua a restare centrale nella comprensione delle cause e delle modalità della lotta per il potere nell’arena internazionale.
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La geografia dell'incertezza. Crisi di un modello e della sua rappresentazione in età moderna
A. Ricci - Exorma, Roma, 2018L'attuale instabilità della finanza, le oscillazioni dei mercati e gli squilibri politici internazionali hanno la loro più profonda matrice in un preciso momento storico: l'avvio dell'età moderna, con le grandi scoperte geografiche e la crisi di riferimenti che colpì l'uomo europeo. L'incertezza è un tassello fondamentale della globalizzazione e deriva da un processo di lungo periodo, che ebbe inizio con l'apertura delle rotte trans-oceaniche, con l'approdo su nuove terre e con la crisi del sistema medievale. In quel momento storico si registrarono enormi progressi scientifici, si arrivò a una sempre maggiore certezza della rappresentazione cartografica e della conoscenza del mondo, ma si persero le chiavi per interpretare il mondo e le sue trasformazioni, a partire da dinamiche geografiche. Questo libro intende leggere il fenomeno della globalizzazione attraverso la lente dell'incertezza geografica, che si determinò nel declino delle strutture e delle certezze medievali a causa dell'affermazione di una "forma mentis" globale e che, nell'idea di crisi generalizzata odierna, si riscontra oggi nelle dinamiche geopolitiche, economiche e sociali della post modernità.
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Il collasso di un impero. Lezioni per la Russia contemporanea
Y. Gaidar (a cura di G. Natalizia e A. Giannotti) - Nuova Cultura, Roma, 2017Nella Russia contemporanea si registra una crescente nostalgia per il periodo sovietico. Molti russi rimpiangono l'URSS come superpotenza e il rispetto internazionale che la circondava, imputando la sua scomparsa tanto ai nemici esterni quanto agli errori della sua classe politica. In un discorso alla Duma, il presidente Vladimir Putin ha definito il crollo dell'Unione Sovietica come la più grande catastrofe geopolitica del XX secolo. Ne Il collasso di un impero. Lezioni per la Russia contemporanea, tuttavia, il grande riformatore ed ex primo ministro Egor Gaidar presenta il carattere controverso di queste interpretazioni e i pericoli che vi si annidano dietro.
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Il Caucaso meridionale. Processi politici e attori di un’area strategica
A cura di G. Natalizia - Aracne, Roma, 2016Il gioco di potenza nel Caucaso meridionale rappresenta uno dei principali rompicapi geopolitici del sistema internazionale sorto alla fine Guerra fredda. All'indomani dell'implosione dell'URSS l'area è stata riscoperta per il suo tradizionale valore strategico, costituendo il punto di raccordo tra Spazio post-sovietico, Europa e Medio Oriente. Per tale ragione le crisi che hanno colpito Armenia, Azerbaigian e Georgia sono state seguite da una rapida internazionalizzazione, che ha contributo a impedirne la risoluzione. Il Caucaso meridionale è così tornato a rappresentare uno dei principali teatri di confronto tra Stati Uniti e Russia, al cui interno si sono innestate anche le ambizioni di Turchia e Iran. Pertanto, nel lavoro di ricostruzione dei processi politici e dei rapporti di potere tra gli attori che operano nell'area, l'approccio adottato dal gruppo di ricerca coordinato da Gabriele Natalizia è coinciso con il superamento della tradizionale distinzione esterno/interno.
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