L’Ucraina, dopo aver recentemente siglato un accordo commerciale con Israele, trova mutuale interesse con il Giappone. Una mossa che, oltre a portare vantaggi economici, rafforza strategicamente Kiev nei confronti di Mosca.
Kiev ha iniziato a negoziare un accordo di libero scambio con il Giappone, con l’obiettivo di abolire la maggior parte dei dazi all’importazione, e quindi rafforzare i legami economici di entrambi le parti. Le intenzioni sono state formalmente dichiarate durante il Forum bilaterale Asia Strategy in Action. Il ruolo della cooperazione Ucraina-Giappone, tenutosinella capitale ucraina il 16 febbraio.
In questa occasione, il Viceministro degli Esteri ucraino, Yevhen Yenin, ha voluto sottolineare l’attuale portata dell’assistenza finanziaria fornita dal governo giapponese, per una somma pari a più di tre miliardi di dollari. Ciò che pare cambiare ora però è il tipo di status che l’Ucraina vuole possedere. Da semplice destinatario assistenziale si promuove ad attore attivo e partner commerciale in linea diretta. Come di fatto dichiara Yenin, l’Ucraina sostiene che le relazioni commerciali con il Giappone sarebbero ancora più convenienti con il libero scambio, sfruttando entrambi il vantaggio comparato dell’altro. Nel caso di Tokyo, si parla di una superiorità scientifica e tecnologica, mentre nel caso ucraino si nota il vantaggio in termini di risorse naturali, oltre che la sua vicinanza all’Unione Europea.
Facendo riferimento al recente accordo di libero scambio con Israele, Kiev potrebbe capitalizzare un’altra fonte commerciale di stampo atlantico, oltre che migliorare le proprie sorti economiche. Nel recente patto siglato con Tel Aviv, è stato cancellato l’80% dei dazi d’importazione per i beni industriali ucraini e oltre il 9% per i prodotti agricoli. A sua volta, l’Ucraina ha eliminato il 70% dei dazi d’importazione per i prodotti industriali israeliani e oltre il 6% per beni del settore primario.
La ricerca del vantaggio comparato tra i due paesi si giustifica anche guardando al mercato nel 2020. Kiev ha acquistato attrezzature e strumentazioni di trasporto di fabbricazione giapponese per un valore di 700 milioni di dollari. D’altro canto, Tokyo ha acquisito 84 milioni di dollari di tabacco ucraino. Le intenzioni di avvicinamento tra i due paesi sono frutto di anni di cooperazione. Ne è prova l’accordo sulla promozione e la protezione reciproca degli investimenti tra Ucraina e Giappone, entrato in vigore nel 2015. Questo accordo ha creato condizioni favorevoli per attirare gli investimenti giapponesi in Ucraina. Nella propria agenda strategica, le aziende giapponesi prendono in considerazione i vantaggi del mercato ucraino con l’Unione Europea. Recentemente, inoltre, l’ambasciata dell’Ucraina in Giappone, ha dichiarato che le aziende giapponesi sono attivamente interessate a partecipare alla privatizzazione in Ucraina e a investire in numerosi settori economici del Paese, compresa la costruzione di nuove infrastrutture e la modernizzazione delle centrali elettriche.
Nello stimolare il negoziato conta anche la postura di Tokyo nei confronti della Russia, politicamente e territorialmente. Il Giappone è un forte sostenitore delle sanzioni contro il Cremlino e ha già intrapreso impegni politici e finanziari con l’Ucraina dopo la rivoluzione di EuroMaidan nel 2014, come visto nel caso dell’assistenza finanziaria giapponese.
Inoltre, la cooperazione cui ha fatto riferimento Yenin non è solo di natura commerciale, ma anche militare. I due paesi mirano a rafforzare i contatti tra i reciproci Ministeri della Difesa, con possibili occasioni per lo scambio di conoscenze e tecnologia bellica. Un’altra guerra che Giappone e Ucraina desiderano affrontare insieme è quella nel dominio cibernetico. Infine, la prossimità territoriale giapponese alla Russia, suggerisce che Tokyo possa rappresentare un ulteriore elemento di pressione contro nuovi eventuali attacchi russi in Ucraina.
A questa combinazione, si aggiunge la recente accelerazione nel processo di avvicinamento dell’Ucraina alla NATO. Il quadro complessivo delle intenzioni ucraine è finalizzato all’accesso all’Alleanza Atlantica, che si congiunge allo spirito di democratico e filoeuropeista sposato con dall’amministrazione Zelensky.
Luca Mazzacane,
Geopolitica.info