Il più grande regalo che la Storia (intesa propriamente come disciplina scientifica) ci ha fatto è quello di collocare, con prospettiva e senso di compiutezza, i protagonisti storici nella loro dimensione umana.
Una dimensione che ci permette di estrapolare – dal particolare al generale – tutte quelle sfaccettatura e sfumature di cui la storia è composta. Non – quindi – solo una fredda cronologia di fatti e avvenimenti, ma le interpretazioni che ogni protagonista ha dato della propria parabola storica e del proprio vissuto. Nel caso dell’epopea di Napoleone I, ci troviamo di fronte a un vissuto che ha certamente consacrato molti dei suoi protagonisti a un’immortalità quantomeno nell’immaginario collettivo.
In questo breve saggio – scritto a quattro mani da Salvatore Santangelo e Piero Visani (per Castelvecchi) – si cerca una traiettoria, una lente di ingrandimento, che possa collocare Napoleone (e il bonapartismo più in generale) in una dimensione in bilico tra l’umano “troppo umano” e il trascendente.
Un tentativo che gli autori realizzano in 50 istantanee: “frammenti di storia colti in flagrante”.
Momenti eroici, slanci di coraggio, colpi di genio e frenesia della morte che hanno consacrato Napoleone Bonaparte nella storia mondiale, rendendolo un titano nella sfera militare ma anche nel mondo delle ideologie; come per esempio nel desiderio di un’Europa imperiale, opposta al mondo anglosassone e ai cascami del “Regime Antico”.
In questi 50 momenti rivediamo tutti i momenti e i personaggi che hanno cristallizzato ed eternato il Bonapartismo: dalla ritirata dalla Campagna di Russia, alle imprese della Grande Armata, alle azioni di indomito coraggio degli Marescialli di Napoleone come Murat, Ney e Macdonald.
Non solo eroismo e idealismo ma anche una sincera apertura su quelli che sono gli aspetti più umani dei protagonisti napoleonici e dei suoi antagonisti: i dubbi, le incertezze, le paure – che, come nei giorni nostri – confinano, assediano e limitano l’azione umana.
Il Bonapartismo forse è stato soprattutto questo: un’esperienza totale, che coinvolse milioni di Europei. Inserito in questo contesto – il saggio di Santangelo e Visani – ci aiuta a ricostruire una trama più umana, capace di fermarsi nel tempo e di poter astrarre quelle stesse esperienze singole, umane e iconiche che hanno plasmato secoli di storia e i venti anni dell’epopea napoleonica.