Unico stato uscito sostanzialmente indenne dalle rivoluzioni e dalle mobilitazioni di piazza della cosiddetta “Primavera Araba” (anche l’Algeria ha infatti subito dei contraccolpi, quantomeno a causa della sua vicinanza con la Tunisia), il Regno del Marocco, guidato dal monarca riformista Mohammed VI, prosegue nella sua azione geopolitica e diplomatica volta a renderlo potenza regionale di riferimento dell’Africa Occidentale e fattore di stabilizzazione per l’area colpita dalla recente crisi del Mali.
In questa logica va inserito il viaggio, iniziato il 15 marzo e chiusosi il 19, di Mohammed VI e numerosi membri del suo governo. In particolare i vertici marocchini hanno visitato il Senegal, la Costa d’Avorio e il Gabon, siglando importanti accordi con i governi locali nell’ambito del partenariato Sud-Sud.
A Dakar, la capitale del Senegal, i Capi di Stato delle due nazioni hanno inaugurato due poli sanitari, finanziati con risorse marocchine. Si tratta della clinica di oftalmologia “Mohammed VI” e della fabbrica di medicinali “West Afric Pharma”, filiale dei laboratori SOTHEMA MAROC. Il polo oftalmologico è una struttura d’avanguardia per il continente africano e disporrà delle attrezzature più moderne, consentendo la visita di oltre 50000 pazienti l’anno, nonché di effettuare annualmente più di 2500 operazioni di cataratta e 150 alla retina.
La “West Afric Pharma”, dal canto suo, permetterà l’approvvigionamento di medicinali generici di qualità non soltanto del Senegal, ma anche dei paesi aderenti all’Unione economica e monetaria dell’Africa Occidentale (UEMOA) e quelli della Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale (CEDEAO).
Altrettanto importanti i trattati siglati con il governo Ivoriano. Ben 6 accordi volti a rafforzare la cooperazione tra i due paesi in materia di relazioni diplomatiche, protezione degli investimenti, pesca ed agricoltura, trasporti aerei, turismo e protezione civile.
Il dinamismo marocchino si accompagna ad una politica di riforme interne, finalizzata alla progressiva costituzionalizzazione della monarchia ed alla democratizzazione del sistema istituzionale, che sta dando i suoi frutti in termini di stabilità politica, favorita anche dal trand positivo che l’economia del paese sta attraversando .
In questo quadro Rabat può rivelarsi sempre di più un partner strategico di primaria importanza per l’Europa, che ha tutto l’interesse a salvaguardare i suoi interessi nell’area anche attraverso una maggiore solidità delle istituzioni socio-politiche locali.