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LibriI venti libri da leggere in tema Stati Uniti...

I venti libri da leggere in tema Stati Uniti e Nord America

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È arrivata la “Reading List di Stati Uniti e Faro Atlantico” preparata dal Centro Studi Geopolitica.info, scopri i venti libri utili per approfondire le conoscenze e le tematiche degli Stati Uniti, del Nord America e della difesa euro-atlantica. I suggerimenti della Reading List permettono, infatti, di delineare un’ampia panoramica su una specifica materia integrando titoli accademici, scientifici e romanzi. Nelle prossime settimane, scopri le Reading Lists di ogni area geografica e tematica!

Volume: Natalizia, G., L. Termine (a cura) 2023. La NATO verso il 2030. Continuità e discontinuità nelle relazioni transatlantiche dopo il nuovo Concetto Strategico. Bologna: il Mulino.

Abstract: Il volume prende spunto dai mutamenti intervenuti nel contesto politico-strategico col quale la NATO si confronta – segnato dalla sfida revisionista della Federazione Russa e della Repubblica Popolare Cinese, così come dall’instabilità del Fianco sud – per studiare le relazioni transatlantiche. Dopo una parte dedicata al «problema» costituito dalle alleanze per Washington e alle implicazioni legate all’asimmetria dei rapporti di potere all’interno dell’Alleanza Atlantica, i singoli capitoli ricostruiscono le soluzioni adottate per fronteggiare le minacce alla sicurezza degli alleati nel Concetto strategico 2022. Dalla comparazione tra i documenti strategici e i comunicati finali dei Summit della NATO nel post-Guerra fredda vengono poi fatte emergere le eventuali dissonanze tra le soluzioni prospettate e le politiche successivamente messe in atto. Ciascun capitolo, infine, riserva uno spazio all’analisi del dibattito sviluppatosi tra gli Stati Uniti e gli alleati europei sui diversi temi oggetto di studio, con un focus sulla posizione dell’Italia.

Link: https://bit.ly/3XE09eO


Volume: Natalizia, G., A. Carteny (a cura) 2022. Come difendere l’ordine liberale. La grand strategy americana e il mutamento internazionale. Milano: Vita e Pensiero. 

Abstract: Cosa è cambiato nell’approccio strategico degli Stati Uniti con l’avvento di Joe Biden alla presidenza? Quanto si sta discostando la sua amministrazione da quelle che l’hanno preceduta nelle politiche adottate per preservare l’ordine internazionale liberale? Prendendo le mosse da un problema teorico – quello delle opzioni strategiche a disposizione di una potenza egemonica per la difesa dello status quo e delle motivazioni alla base delle scelte compiute – il volume passa a riflettere sulle linee di continuità e discontinuità della politica estera americana nel post-Guerra fredda. A tal fine, indaga in chiave comparata cinque dimensioni cruciali per la tenuta complessiva dell’ordine liberale, ovvero i rapporti con UE, NATO, Paesi del Mediterraneo allargato, Federazione Russa e Repubblica Popolare Cinese. L’opera si prefigge così il duplice obiettivo di contribuire alla letteratura sulle potenze egemoniche e di avviare una prima riflessione sul nuovo corso alla Casa Bianca.

Link: https://bit.ly/3bFlnoE


Volume: Posen, B. Restraint (2014). Restraint. A new Foundation for US grand strategy. Ithaca: Cornell University Press.

Abstract: The United States, Barry R. Posen argues in Restraint, has grown incapable of moderating its ambitions in international politics. Since the collapse of Soviet power, it has pursued a grand strategy that he calls “liberal hegemony,” one that Posen sees as unnecessary, counterproductive, costly, and wasteful. Written for policymakers and observers alike, Restraint explains precisely why this grand strategy works poorly and then provides a carefully designed alternative grand strategy and an associated military strategy and force structure. In contrast to the failures and unexpected problems that have stemmed from America’s consistent overreaching, Posen makes an urgent argument for restraint in the future use of U.S. military strength.
After setting out the political implications of restraint as a guiding principle, Posen sketches the appropriate military forces and posture that would support such a strategy. He works with a deliberately constrained notion of grand strategy and, even more important, of national security (which he defines as including sovereignty, territorial integrity, power position, and safety). His alternative for military strategy, which Posen calls “command of the commons,” focuses on protecting U.S. global access through naval, air, and space power, while freeing the United States from most of the relationships that require the permanent stationing of U.S. forces overseas.

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Volume: P. Quattrocchi, G. Compagno. 2022. Canada. Storie, visioni e sfide di un Laboratorio del futuro. Milano. Mimesis Edizioni.

Abstract: Il racconto di un Paese lontano e immenso, che gli italiani conoscono per sentito dire, per i suoi miti o per esserci emigrati. Il Canada come non lo avete mai letto, tra racconti di un viaggio che parte dai vicoli di Roma e termina dinanzi alla skyline mozzafiato di Vancouver. Il Canada che troverete senza averlo cercato, nelle avventurose storie dei suoi pionieri come nelle biografie dei suoi eroi contemporanei. Ma non solo questo, anche una Nazione giovane, nata francese per avventura, cresciuta inglese per via di una guerra settecentesca e diventata oggi laboratorio del futuro, chiuso nel suo splendore naturale ma aperto alla costruzione di un mondo nuovo. Paese poetico senza crederlo, ospitale verso i bene intenzionati e riconoscente verso i suoi “First Nations”, il Canada è un luogo del mondo dove ha ancora senso un’esortazione pronunciata da Pierre Elliott Trudeau: “Curare a volte, alleviare spesso, confortare sempre”.

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Volume: Natalizia G., Renderli simili o inoffensivi. L’ordine liberale, gli Stati Uniti e il dilemma della democrazia, Carocci, 2021

Abstract: Nel suo recente volume, Gabriele Natalizia – partendo da una riflessione teorica sull’influenza degli ordini esterni su quelli interni degli Stati – investiga le cause che inducono una potenza egemone a oscillare tra due politiche alternative ma entrambe rivolte alla preservazione dello status quo internazionale. La prima – di medio-lungo termine – punta a rendere gli Stati secondari “simili”, ovvero a far adottare loro un regime modellato a immagine e somiglianza di quello dell’egemone. La seconda – di breve termine – punta a renderli “inoffensivi”, ovvero meramente allineati con l’egemone o quanto meno neutrali rispetto ai suoi interessi strategici. L’indagine empirica presentata nel volume affronta in chiave comparata la risposta che gli Stati Uniti hanno offerto al “dilemma della democrazia” dal 1945 ai giorni nostri, spiegandola attraverso la presenza, o meno, di minacce esistenziali contro l’ordine liberale.

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Volume: Davidson J.W., America’s Entangling Alliances: 1778 to the Present, Georgetown University Press, 2020

Abstract: Dalla guerra rivoluzionaria, gli Stati Uniti hanno stretto decine di alleanze con potenze internazionali per proteggere i loro beni e promuovere i loro interessi di sicurezza. America’s Entangling Alliances offre un correttivo alle ipotesi a lungo sostenute sulla politica estera degli Stati Uniti ed è un volume decisamente rilevante per alimentare gli attuali dibattiti pubblici e accademici sui costi e i benefici degli alleati dell’America. L’autore Jason W. Davidson, all’interno del volume, esamina le varie alleanze alle quali gli Stati Uniti hanno preso parte per far luce sulla loro natura e su ciò che rivelano riguardo all’evoluzione del potere di Washington.

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Volume: Mearsheimer J.J., La grande illusione. Perché la democrazia liberale non può cambiare il mondo, Luiss University Press, 2019

Abstract: Negli ultimi anni le democrazie occidentali sono apparse improvvisamente fragili e inadeguate di fronte all’assalto di forze spesso definite populiste o sovraniste, ma in ogni caso ostili al modello liberale. Se tutto ciò sta accadendo con ogni evidenza davanti ai nostri occhi, è spesso più difficile accorgersi di quanto avviene sul piano internazionale – e cioè sul delicato terreno dei rapporti tra Stati e nel quale ha avuto origine il disgregarsi del sogno di pace globale che la caduta del Muro di Berlino sembrava promettere. Con La grande illusione John Mearsheimer, uno dei maggiori esperti al mondo di relazioni internazionali, mostra infatti come alla fine della Guerra Fredda non abbia fatto seguito un “mondo nuovo”, libero e unito, ispirato ai principi di un Occidente guidato dagli Stati Uniti d’America, bensì l’emersione di modelli alternativi in un contesto che ha rifiutato nettamente il progetto della egemonia liberale. Il volume ripercorre la storia del crollo dell’impalcatura liberale, evidenziando gli errori anche tragici che sono stati commessi, ma che possono oggi essere di insegnamento per una convivenza globale più equilibrata.

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Volume: Brands H., Making the Unipolar Moment: U.S. Foreign Policy and the Rise of the Post-cold War Order, Cornell University Press, 2019

Abstract: Alla fine degli anni ’70, gli Stati Uniti sembravano una superpotenza in declino. Eppure, poco più di un decennio dopo, all’inizio degli anni ’90, il primato globale americano era stato riaffermato. La Guerra Fredda si era conclusa con il trionfo di Washington e dei suoi alleati; la democrazia e il libero mercato si stavano diffondendo come mai prima. Gli Stati Uniti stavano ora godendo del loro “momento unipolare”, un’era in cui Washington non aveva rivali a breve termine per il potere e l’influenza globale, in cui la caratteristica distintiva della politica internazionale era il dominio americano. Come si è verificata questa notevole inversione di tendenza, e quale ruolo ha giocato la politica estera degli Stati Uniti nel causarla? Brands intreccia i fili chiave del cambiamento globale e della politica degli Stati Uniti dalla fine degli anni ’70 ai primi anni ’90, esaminando la lotta della Guerra Fredda con Mosca, l’ascesa di un’economia mondiale più integrata e globalizzata, il rapido progresso dei diritti umani e della democrazia, e l’emergere di nuove sfide globali come l’estremismo islamico e il terrorismo internazionale. Brands rivela come i profondi cambiamenti strutturali nel sistema internazionale abbiano interagito con le strategie perseguite da Jimmy Carter, Ronald Reagan e George H. W. Bush per inaugurare un’era di primato americano rinvigorito e per molti versi senza precedenti. Making the Unipolar Moment fornisce un resoconto indispensabile per chi vuole comprendere come è nato l’ordine post-Guerra Fredda in cui tuttora viviamo.

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Volume: Clementi F. e Passarelli G., Eleggere il presidente. Gli Stati Uniti da Roosevelt a oggi, Marsilio Editori, 2020

Abstract: In questo volume Clementi e Passarelli ripercorrono la figura del presidente degli Stati Uniti da Roosevelt ai giorni nostri sottolineando però che nonostante giochi un ruolo fondamentale, il presidente deve confrontarsi con altre istituzioni, con il suo partito e con la campagna elettorale permanente smentendo dunque l’interpretazione secondo il quale il POTUS sia il politico più importante al mondo. Gli autori, inoltre, spiegano come negli ultimi decenni si stia assistendo ad un progressivo processo di polarizzazione a livello sociale e politico che rischia di minare l’efficacia del sistema.

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Volume: Del Pero M., Libertà e impero. Gli Stati Uniti e il mondo 1776-2016, Editori Laterza, 2017

Abstract: Gli Stati Uniti hanno legato la propria esistenza ad una vocazione imperialista fondata su un progetto di espansione considerato essenziale da un punto di vista strategico ed economico, giustificato con la missione di ampliare l’area della “libertà”. Nel suo volume Del Pero – distinguendo tre fasi storiche: la costruzione di un Impero continentale, il consolidamento di un Impero tra gli imperi e l’affermazione di un impero globale – racconta la storia degli Stati Uniti e dei suoi rapporti con il resto del mondo dall’indipendenza sino alla presidenza di Obama e all’elezione di Donald Trump.

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Volume: Zoellick R.B., America in the World: A History of U.S. Diplomacy and Foreign Policy, Twelve, 2020

Abstract: In questo volume, Zoellick indica cinque “tradizioni” durature che dovrebbero guidare i politici statunitensi affinché Washington possa mantenere la propria egemonia: la necessità del dominio degli Stati Uniti in Nord America, l’importanza del commercio e della tecnologia per la sicurezza nazionale e l’economia, il valore delle alleanze, l’influenza dell’opinione pubblica e del Congresso sul processo decisionale, e lo speciale ruolo di leadership di Washington nel mondo. Zoellick, partendo da Hamilton fino ad arrivare a George H. W. Bush, ripercorre gli approcci di politica estera degli Stati Uniti attraverso le varie tradizioni che sono servite in passato, servono nel presente e serviranno per il futuro.

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Volume: Bacevich A.J., America’s War for the Greater Middle East: A Military History, Random House Inc., 2017

Abstract: Il lavoro di Bacevich si basa su una convinzione fondamentale: durante gli anni ‘80 è avvenuta una grande transizione. Mentre la Guerra Fredda si concludeva, gli Stati Uniti hanno iniziato un nuovo conflitto – la Guerra per il Grande Medio Oriente – che continua ancora oggi. La lunga lotta con l’Unione Sovietica aveva comportato solo combattimenti occasionali e sporadici. Ma con lo svolgersi di questa nuova guerra, le ostilità sono diventate persistenti. Dai Balcani e dall’Africa orientale al Golfo Persico e all’Asia centrale, le forze statunitensi si sono imbarcate in una serie apparentemente infinite di campagne nel mondo islamico. Le azioni intraprese con l’aspettativa di promuovere la pace e la stabilità hanno prodotto proprio il contrario. Collegando i punti in un modo che nessun altro storico ha fatto prima, Bacevich ha dato vita ad una narrazione avvincente raccontando episodi diversi tra cui il bombardamento di Beirut del 1983, lo scontro a fuoco di Mogadiscio del 1993, l’invasione dell’Iraq nel 2003 e l’ascesa dell’ISIS in questo decennio.

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Volume: Mammarella G., Europa e Stati Uniti dopo la guerra fredda, Il Mulino, 2016

Abstract: L’ultimo quarto di secolo ha visto la scena mondiale percorsa da vicende fra le più intense e drammatiche dalla Seconda guerra mondiale: i conflitti in Europa e in Medio Oriente, l’attacco alle Twin Towers, una crisi economica epocale, l’ingresso nell’area del benessere di nuovi paesi, il terrorismo islamista. Gli equilibri politici ed economici sono rimessi in gioco ridisegnando un nuovo scenario mondiale. Mammarella ripercorre i rapporti tra gli Stati Uniti e l’Europa dalla fine della Guerra Fredda evidenziandone i cambiamenti che hanno ridefinito il loro ruolo internazionale.

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Volume: Porter, P. The False Promise of Liberal Order: Nostalgia, Delusion and the Rise of Trump. Cambridge: Polity Press, 2020

Abstract: In an age of demagogues, hostile great powers and trade wars, foreign policy traditionalists dream of restoring liberal international order. This order, they claim, ushered in seventy years of peace and prosperity and saw post-war America domesticate the world to its values. The False Promise of Liberal Order exposes the flaws in this nostalgic vision. The world shaped by America came about as a result of coercion and, sometimes brutal, compromise. Liberal projects – to spread capitalist democracy – led inadvertently to illiberal results. To make peace, America made bargains with authoritarian forces. Even in the Pax Americana, the gentlest order yet, ordering was rough work. As its power grew, Washington came to believe that its order was exceptional and even permanent – a mentality that has led to spiralling deficits, permanent war and Trump. Romanticizing the liberal order makes it harder to adjust to today’s global disorder. Only by confronting the false promise of liberal order and adapting to current realities can the United States survive as a constitutional republic in a plural world.

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Volume: Rossi Hawkins M.L., America Virus America. Cronaca di una elezione infetta, Piemme Edizioni, 2020

Abstract: Nel suo recente volume, Maria Luisa Rossi Hawkins analizza le elezioni presidenziali del novembre 2020 sotto vari molti punti di vista. Ad uno in particolare però viene dedicata un’attenzione speciale: il Covid-19. L’autrice analizza come la pandemia abbia messo a dura prova la più prospera delle potenze mondiali, gli Stati Uniti. Partendo dal presupposto che nessun presidente nella storia americana ha mai polarizzato una nazione come ha fatto il miliardario newyorkese, la Hawkins sottolinea l’importanza del risultato per il futuro degli Stati Uniti sia che vinca Trump sia che vinca Biden. L’autrice racconta tutto ciò che è necessario sapere: i luoghi simbolo della disputa, i personaggi chiave, le strategie, le debolezze dei candidati e i retroscena di questa corsa all’ultimo voto dominata dall’emergenza Covid-19.

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Volume: Lucarelli S., Cala il sipario sull’ordine liberale? Crisi di un sistema che ha cambiato il mondo, Vita e Pensiero, 2020

Abstract: In questo volume, Sonia Lucarelli cerca di rispondere alla domanda “Che cos’è l’ordine internazionale liberale e perché è a rischio di estinzione?”. L’autrice analizza come sin dai suoi esordi, all’indomani del primo dopoguerra, l’ordine liberale ha significativamente mutato trama, attori e toni della politica internazionale, mirando a creare istituzioni e norme che imbrigliassero le forze che per secoli hanno condotto le comunità politiche a farsi la guerra. Mai realizzato compiutamente, l’ordine liberale ha prodotto la più significativa rete di connessioni tra le società, giungendo a rendere la guerra improbabile nelle aree nelle quali si è affermato più in profondità. Il volume esamina in maniera chiara le fondamenta, l’evoluzione e la crisi dell’ordine liberale, sottolineando le sfide rappresentate dalle ricette neoliberiste all’economia globale, dalla rivoluzione digitale e dalla necessità di combinare sicurezza e diritti, rivendicazioni particolaristiche e vocazione universalista. Il risultato che ne esce dalla lettura è un quadro complesso e articolato, nel quale processi di natura tecnologica, sociale, politica ed economica si intrecciano, a livello globale, regionale e nazionale. Le sfide – secondo la Lucarelli – sono tali per cui non basterà la capacità di resistere, ma occorrerà quella di adattarsi e trasformarsi. “Solo così il sipario sull’ordine liberale potrà restare aperto”.

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Volume: Colombo A., Tempi decisivi. Natura e retorica delle crisi internazionali, Feltrinelli, 2014

Abstract: Il Prof. Colombo in Tempi Decisivi esamina la natura e le retoriche delle crisi internazionali nella convinzione che possano rivelare aspetti dell’ordine politico e del suo linguaggio che, in condizioni “normali”, passano quasi sempre inosservati. Nel volume, si evidenzia come le crisi siano eventi o processi storici doppiamente decisivi perché impongono di decidere nella consapevolezza che “il tempo stringe” e che, dalle proprie decisioni, dipenderà l’alternativa tra vita e morte, salvezza e catastrofe, pace e guerra. L’occasione di questa riflessione è lo stato di crisi del sistema internazionale attuale nel quale all’urgenza dei singoli eventi critici (la crisi economico-finanziaria, le “primavere arabe”, la guerra civile siriana, la crisi in Ucraina) si somma una crisi più comprensiva di tutte le determinanti fondamentali dell’ordine internazionale.

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Volume: Wertheim S., Tomorrow, the World: The Birth of U.S. Global Supremacy, Harvard University Press, 2020

Abstract: In questo volume, Stephen Wertheim traccia la trasformazione dell’America all’origine della Seconda guerra mondiale, in particolare nei mesi prima dell’attacco a Pearl Harbor, per cercare di individuare esattamente quando e perché gli Stati Uniti sono diventati la superpotenza egemone. L’autore evidenzia come – nonostante spesso si pensi che l’egemonia degli Stati Uniti sia stata una diretta conseguenza della vittoria della Seconda guerra mondiale – in realtà le élite della politica estera statunitense si sono imbarcate in una vera e propria riconcettualizzazione del ruolo mondiale della loro nazione.

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Volume: Menotti R., Decidere. Come le società liberali affrontano la complessità, Rubettino, 2021

Abstract: Le società liberali dipendono dalla loro capacità di decidere in modo efficiente pur non potendo eliminare gli errori di percorso e si fondano anche sulla fiducia nel progresso scientifico al servizio degli obiettivi comuni. In questo volume, Menotti sostiene che non può esistere un’astratta “autonomia della politica” senza competenze specifiche, perché la capacità di scelta si ridurrebbe allora all’arbitrio o alla superstizione. Analizzando anche le recenti elezioni americane, Decidere mette in luce il clima che si genera se lo scontro politico degenera in una “rissa tra fazioni nemiche”. In tutto ciò, secondo l’autore, a soffrirne sono proprio le istituzioni democratiche. Il volume spiega perché è essenziale preservare con cura i meccanismi della democrazia rappresentativa.

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Volume: Parsi, V.E. Titanic. Naufragio o cambio di rotta per l’ordine liberale. Bologna: il Mulino, 2022.

Abstract: L’Ordine Liberale Internazionale è un progetto che intendeva armonizzare la sovranità statale e l’economia di mercato, attraverso la promozione della democrazia liberale all’interno e il sostegno alla cooperazione economica e commerciale sul piano internazionale. A partire dagli anni ’80 del secolo scorso, l’OLI è stato dirottato e il potere del mercato ha offuscato la forza della democrazia. L’obiettivo di proteggere le società nazionali dagli shock costituiti dalle guerre e dalle crisi finanziarie si è ribaltato nella difesa fanatica del mercato globale dalle pressioni sociali. Lo squilibrio causato dalla pandemia, il riscaldamento globale, la dilagante disuguaglianza, l’ascesa delle potenze autoritarie, il dramma delle migrazioni e la perdurante minaccia terroristica, sono sfide che possiamo vincere solo a condizione di trovare un diverso equilibrio tra cooperazione e competizione, per rendere solide, inclusive, eque e attraenti le nostre democrazie di mercato.

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Volume: Colombo, A. Il governo mondiale dell’emergenza. Dall’apoteosi della sicurezza all’epidemia dell’insicurezza. Milano: Raffaello Cortina Editore, 2023

Abstract: La guerra in Ucraina e la rimilitarizzazione dei rapporti tra le potenze hanno rimesso al centro dell’attenzione il tema della sicurezza. Ma già dall’inizio del XXI secolo preoccupazioni analoghe erano state sollevate dagli attacchi dell’11 settembre 2001 e dalla conseguente guerra globale al terrore, poi dalla tempesta economica del 2007-2009, subito dopo dall’offensiva terroristica dell’Isis e infine dalla pandemia di Covid-19. Questo crescente senso di insicurezza basterebbe già a rivelare le tensioni che attraversano l’attuale contesto internazionale. Ma la sua intensità non si comprende se si dimentica che, nei quindici anni precedenti, l’Occidente si era convinto di essere avviato verso un futuro opposto, incarnato nel grande progetto del Nuovo Ordine Liberale.
Oggetto del libro è il rapporto tra questa promessa liberale di sicurezza e la “frustrazione securitaria” subentrata una volta che la promessa si è rivelata irrealizzabile.

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Faro Atlantico

Volume: Testoni M. (a cura di), NATO and Transatlantic Relations in the 21st Century: Foreign and Security Policy Perspectives, Routledge, 2020

Abstract: Il libro in questione esplora l’evoluzione e la rilevanza futura della NATO da una prospettiva degli stati membri. Affrontando la questione generale dell’importanza delle relazioni transatlantiche nel 21° secolo, il volume ha tre obiettivi principali. Il primo è quello di rafforzare l’idea che le alleanze internazionali non solo hanno un obiettivo orientato verso l’esterno, ma anche un obiettivo interno, che è quello di controllare il comportamento degli altri. Il secondo è mostrare che le tensioni tra gli alleati della NATO sono diventate più acute e, quindi, più pericolose. Il terzo è quello evidenziare come ci siano molteplici collegamenti verticali che legano la NATO alle politiche di ciascun alleato. Il volume si sviluppa secondo due direttrici: da un lato, si sottolinea il ruolo dell’Alleanza nel dibattito pubblico interno e all’interno della cultura strategica di determinati stati membri; dall’altro invece, si analizza come ognuno di questi paesi contribuisce alle operazioni e al futuro della NATO.

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Volume: Johnston S.A., How NATO Adapts: Strategy and Organization in the Atlantic Alliance Since 1950, John Hopkins University Press, 2017

Abstract: Johnston parte dal presupposto che la NATO come la conosciamo noi oggi è completamente diversa da quella creata nel 1949 per “keep the Americans in, the Russians out, and the Germans down”. All’interno del volume, viene evidenziato come queste differenze non siano semplicemente il risultato della fine della Guerra fredda, dell’11 settembre o dei recenti sviluppi del ventunesimo secolo, ma rappresentano un modello più generale di adattabilità visto per la prima volta con l’entrata della Germania nell’Alleanza nel 1955. A differenza di altre istituzioni durature del secondo dopoguerra che continuano a riflettere la politica internazionale della loro epoca di fondazione, la NATO si distingue per l’audacia e la frequenza delle sue trasformazioni negli ultimi settant’anni. Johnston fornisce un’analisi dettagliata di come la NATO si sia adattata nel corso di tutta la sua esistenza. In questo senso, How NATO Adapts esplora come le più recenti crisi e sfide hanno nuovamente reso la capacità di adattamento della NATO un aspetto cruciale per la sicurezza euro-atlantica e internazionale.

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Volume: Sayle T.A., Enduring Alliance: A History of NATO and the Postwar Global Order, Cornell University Press, 2019

Abstract: Anche ora, circa settant’anni dopo la sua nascita, alcuni studiosi considerano le fondamenta della NATO incerte e la sua struttura debole. In Enduring Alliance, Sayle analizza la nascita e l’evoluzione della NATO come alleanza per prevenire le invasioni dell’Unione Sovietica e come efficace strumento di difesa in qualsiasi futuro conflitto militare. Resilienza e flessibilità sono state le vere caratteristiche della NATO, secondo Sayle. Il volume mostra abilmente che la storia della NATO è organizzata intorno all’equilibrio di potere, alle forze militari preponderanti e ai piani di guerra nucleare. Ma è anche la storia lacerata dal cambiamento generazionale e dall’introduzione di nuovi approcci per concepire gli affari internazionali. Nel frattempo, l’Alleanza – ancora una volta – si trova in un momento di necessario adattamento per poter rispondere efficacemente alle sfide dell’oggi e del domani, rimanendo al contempo centrale per gli equilibri mondiali.

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