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NotizieI risultati in Georgia e il futuro del Senato

I risultati in Georgia e il futuro del Senato

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Con la vittoria di Raphael Warnock e quella – non ancora ufficiale – di Jon Ossoff in Georgia, il Senato degli Stati Uniti passa di fatto nelle mani dei Democratici, con 50 senatori repubblicani, 50 democratici, ma con la vicepresidente Kamala Harris che dispone del diritto di voto in situazioni di pareggio. Tuttavia, questa odissea non è ancora finita.

Aggiornamento delle 22:40: anche il NYT annuncia la vittoria del democratico Jon Ossoff in Georgia, il Senato avrà una maggioranza democratica

Chi ha vinto?

Quasi la totalità delle schede elettorali sono state conteggiate in Georgia, dove nella giornata di ieri si è tenuto il ballottaggio per gli ultimi due importantissimi seggi del Senato. Molti sono stati i voti per posta e alta l’affluenza alle urne nello stato di Martin Luther King Jr. Tutto questo è avvenuto anche grazie agli sforzi della politica e attivista Stacey Abrams, che in questi anni ha portato avanti una campagna di sensibilizzazione al voto in uno stato che non si tingeva di blu dalle elezioni presidenziali del 1992 per la scarsa partecipazione delle minoranze al processo elettorale a causa del fenomeno definito voter suppression. Il piccolissimo scarto di voti (meno di 13mila) con cui Biden ha vinto su Trump in novembre ha fatto tenere il fiato sospeso al paese fino ad oggi, quando lo stato si è espresso in favore dei senatori Raphael Warnock e Jon Ossoff, seppur per quest’ultimo la corsa non sia ancora finita.

Raphael Warnock è un politico e pastore battista della Ebenezer Baptist Church, la chiesa dove Martin Luther King Jr. è stato pastore insieme a suo padre fino al giorno del suo omicidio nel 1968. È da anni impegnato nella politica della Georgia e dal 2017 al 2020 è stato a capo del New Georgia Project, un’organizzazione apartitica focalizzata sulla registrazione al voto. Si è più volte dichiarato a favore di un’espansione dell’Obamacare, dei finanziamenti statali di soccorso per Covid-19, dell’aborto, dei matrimoni fra persone dello stesso sesso e di una maggiore regolamentazione delle armi. In più, si oppone da anni alla pena di morte, ancora molto praticata in Georgia ed ha sostenuto a lungo, insieme a molti altri, l’afroamericano Troy Davis, condannato a morte nel 1991 e giustiziato nel 2011 per aver ucciso un poliziotto, nonostante varie prove a sostegno della sua innocenza.

Warnock ha vinto contro la sua sfidante repubblicana e senatrice in carica, Kelly Loeffler, con un vantaggio di quasi 50mila voti. Anche nelle elezioni di novembre l’aveva superata ottenendo però il 32.9% contro il 25.9% della sua sfidante, risultato che ha portato al ballottaggio di ieri.

Per quanto riguarda il secondo candidato democratico al Senato, Jon Ossoff, la vittoria non è ancora ufficiale. Con quasi la totalità dei voti conteggiati, Ossoff si trova in vantaggio rispetto al suo avversario – senatore in carica e fedele Trump supporter, David Perdue – di circa 16mila voti. Il New York Times, che ha confermato la vittoria di Warnock, non ha ancora annunciato quella del suo collega, dato che, in un tale testa a testa, le ultime schede potrebbero essere decisive. A tal proposito, Perdue ha già richiesto un riconteggio dei voti. Tuttavia, un secondo ballottaggio è praticamente impossibile dato che i due candidati dovrebbero ottenere esattamente lo stesso numero di voti e, in più, le schede che rimangono da contare sono schede di contee a maggioranza democratica e che quindi, in proiezione, potrebbero solo aumentare il vantaggio di Ossoff. Il ballottaggio per questo seggio è avvenuto per una manciata di voti considerando che, alle elezioni di novembre, Perdue aveva vinto con il 49.7% dei voti contro il 47.9% del suo avversario democratico: lo 0.3% in meno del minimo necessario per vincere al primo turno.

Jon Ossoff si è avvicinato alla politica sin dal liceo, quando ha ricoperto il ruolo di stagista per John Lewis, attivista per i diritti civili a fianco di MLK e membro della Camera dei Rappresentanti dal 1987 alla sua morte, avvenuta quest’anno. Dopo gli studi alla Georgetown e alla London School of Economics, ha intrapreso la carriera nel giornalismo investigativo come amministratore delegato di Insight TWI, una società di produzione televisiva investigativa con sede a Londra che ha realizzato delle inchieste anche per la BBC sull’ISIS e gli squadroni della morte in Africa Orientale. Ha corso nell’elezione speciale del 2017 per il seggio alla Camera del sesto distretto della Georgia ma è stato sconfitto dalla sua avversaria Karen Handel. Ossoff supporta l’aborto, la legalizzazione della cannabis, si oppone all’incarceramento per reati di droga non violenti e anche al “defund the police”, perché ritiene più necessaria una riforma strutturale. Crede in un ampliamento dell’Obamacare ma non supporta la spinta per un sistema sanitario a pagamento unico, come quello di Medicare For All. Inoltre, sostiene l’aumento degli aiuti economici per coloro che sono stati colpiti dalla pandemia, volendo aumentare lo stipendio minimo a livello federale a 15$ all’ora.

Cosa significa questo risultato?

Anche se Ossof dovesse vincere il seggio, il Senato si troverebbe in una situazione di stallo, con un pareggio di 50 e 50 e la vicepresidente Kamala Harris come ago della bilancia. Ciò sarebbe estremamente positivo per Biden, che nel suo secondo mandato da vicepresidente ha toccato con mano la difficoltà di governare il paese con un Senato a maggioranza repubblicana come quello guidato da Mitch McConnell. Nel caso, più improbabile, che il senatore Perdue riuscisse a ribaltare il risultato, i Democratici rimarrebbero in minoranza, ma con un solo voto di scarto, una situazione ben diversa rispetto a quella delle elezioni del 2018, in cui i repubblicani disponevano di 53 seggi contro i 47 democratici (di cui 2 indipendenti ma affiliati ai Dem).

In attesa dell’annuncio ufficiale del nuovo inquilino della Casa Bianca da parte dell’attuale vicepresidente Mike Pence, sul quale Trump ripone le sue ultime speranze per invalidare il voto – atto legalmente impossibile senza il voto di Camera e Senato – questo risultato chiave per il futuro dell’Amministrazione democratica rafforza la vittoria di Biden ma sicuramente peggiora il clima politico all’interno di un paese che ormai sembra vivere in due realtà diverse.

Ginevra Falciani,
Geopolitica.info

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