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LibriI quindici libri da leggere in tema Russia e...

I quindici libri da leggere in tema Russia e Spazio Post-Sovietico

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È arrivata la “Reading List di Russia e Spazio Post-Sovietico” preparata dal Centro Studi Geopolitica.info, scopri i quindici libri utili per approfondire le conoscenze e le tematiche relative alla Russia e allo Spazio Post-Sovietico. I suggerimenti della Reading List permettono, infatti, di delineare un’ampia panoramica su una specifica materia integrando titoli accademici, scientifici e romanzi. Nelle prossime settimane, scopri le Reading Lists di ogni area geografica e tematica!

Volume: A. Stent (26 February 2019). Putin’s World: Russia Against the West and with the Rest.

Abstract: How did Russia manage to emerge resurgent on the world stage and play a weak hand so effectively? Is it because Putin is a brilliant strategist? Or has Russia stepped into a vacuum created by the West’s distraction with its own domestic problems and US ambivalence about whether it still wants to act as a superpower? PUTIN’S WORLD examines the country’s turbulent past, how it has influenced Putin, the Russians’ understanding of their position on the global stage and their future ambitions — and their conviction that the West has tried to deny them a seat at the table of great powers since the USSR collapsed.

This book looks at Russia’s key relationships — its downward spiral with the United States, Europe, and NATO; its ties to China, Japan, the Middle East; and with its neighbors, particularly the fraught relationship with Ukraine. PUTIN’S WORLD will help Americans understand how and why the post-Cold War era has given way to a new, more dangerous world, one in which Russia poses a challenge to the United States in every corner of the globe — and one in which Russia has become a toxic and divisive subject in US politics.

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Volume: S. Santangelo (2022). Fronte dell’est. Passato e presente di un destino geografico. Roma: Castelvecchi.

Abstract: Alla fine degli anni Trenta, su un periodico statunitense, apparve una carta geografica con la domanda: «In Ucraina la prossima guerra in Europa?». Lo stesso interrogativo torna a sfidarci quasi un secolo dopo: il conflitto voluto da Vladimir Putin sta infatti ridefinendo la cornice strategica dell’Europa centro-orientale, evocando una dinamica che fatalmente avevamo già conosciuto nel XX secolo e che porta in prima linea non solo Kiev e Mosca, ma anche gli Usa e i Paesi del Vecchio Continente. Questa crisi impatta sulla geopolitica europea e, nello specifico, su quella di una nazione cruciale come la Germania, che a oggi si sta facendo carico di gran parte dei costi della pace futura, sia energetici che militari. Se la Storia e la Geografia ci aiutano a ricordare chi siamo, è la storia contemporanea a impedirci nel modo più tragico di dimenticarlo.

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Volume: Natalizia, G. (a cura di), Il Caucaso meridionale. Processi politici e attori di un’area strategica, Aracne, 2016

Abstract: La posizione geografica e la valenza geopolitica di Armenia, Azerbaigian e Georgia rendono il Caucaso meridionale uno dei punti più instabili e, al contempo, più strategici dell’intero continente eurasiatico. Gli interessi delle potenze regionali e internazionali sulla regione destabilizzano i tre Paesi sin dal 1991, anno della dissoluzione dell’URSS, di cui facevano parte. Il gruppo di ricerca coordinato dal professor Natalizia ha perseguito un’analisi strutturata su un approccio a livello sia globale che statale, dando così la possibilità di collegare le caratteristiche particolari di ogni Paese con meccanismi internazionali che ne hanno influenzato e ne influenzano inevitabilmente le politiche. 

Tra il pericolo di infiltrazione del terrorismo islamico, le pressioni della Russia, la rinnovata volontà di potenza della Turchia e dell’Iran, e la posizione intrasigente degli Stati Uniti, il Caucaso meridionale si trova sempre più al centro di un gioco di forza internazionale.

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Volume: Figes O., A People’s Tragedy: The Russian Revolution, Random UK, 2017

Abstract: Questa monografia ripercorre in maniera magistrale la storia della Rivoluzione Russa. La narrazione inizia nel 1891, quando la reazione popolare agli effetti della carestia si mise, per la prima volta, in rotta di collisione con il potere autocratico degli zar, e termina nel 1924, quando la morte di Lenin segnò la cristallizzazione delle istituzioni e delle pratiche del regime staliniano. Come suggerisce il titolo, il focus dell’opera è il popolo, composto dai contadini, dalla classe operaia, dai soldati, e dalle minoranze, il quale viene rappresentato come attore principale del proprio dramma rivoluzionario piuttosto che come vittima della rivoluzione.  

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Volume: Bettanin F., Putin e il mondo che verrà: Storia e politica della Russia nel nuovo contesto internazionale, Viella, 2018 

Abstract: Partendo da una dovuta rivalutazione del ruolo della Russia nel contesto delle relazioni internazionali, passata dall’essere una grande potenza durante la Guerra Fredda nelle vesti di Unione Sovietica al ruolo di comprimario nel XXI secolo, questo libro propone un approccio non ideologico e quanto più obiettivo possibile della Russia di oggi e di quella che potrà essere in futuro. L’unicità di questo enorme Paese viene ben percepita leggendo il volume di Bettanin, il quale mette in luce la velleitaria volontà di potenza del Cremlino, affiancandola all’indiscutibile peso geopolitico a livello regionale e sovraregionale che ancora permea la politica della Federazione Russa. Viene infine esplorato il suo ruolo di attore in grado di mettere in dubbio il dis-ordine globale, attraverso la comparazione dei rapporti con Occidente e con l’Oriente, verso cui la Federazione sembra spingersi sempre di più. 

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Volume: Morini, M., La Russia di Putin, Bologna, Il Mulino, 2020

Abstract: Per capire la Russia contemporanea degli ultimi due decenni, la professoressa mara Morini utilizza vari punti di vista: politico, culturale, sociale e storico. Ne esce così un’analisi del sistema politico russo, delle sue evoluzioni e contraddizioni, chiaro e completo. Il volume, si divide in quattro parti che trattano rispettivamente gli sviluppi costituzionali, la nascita e l’evoluzione dei partiti, le transizioni sociali e culturali e la politica estera. Nella conclusione l’autrice, distaccandosi dalla diffusa visione personalistica del Presidente, fornisce una visione della Russia dopo Putin e del sistema di potere da lui consolidato.

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Volume: Ferrari, A., Breve storia del Caucaso, Carocci, 2007

Abstract: Trattando la regione nella sua interezza, sia la parte meridionale (Armenia, Azerbaigian e Georgia) sia quella settentrionale (che è parte della federazione russa), il professor Ferrari fornisce un’introduzione accessibile della storia caucasica, analizzando sia il livello interregionale che quello internazionale. Il testo non trascura nessuna epoca storica. Dopo avere trattato l’epoca antica e quella medioevale, si concentra sul periodo di Pietro il Grande e quello dell’ultimo zar Nicola II, in cui è avvenuta la conquista russa del Caucaso. Attraverso la narrazione storica l’autore traccia anche un’analisi dell’attualità, mettendo in luce le peculiarità ad i problemi dell’esperienza russa, sovietica e post-sovietica del Caucaso

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Volume: Fatland E., Sovietistan, Marsilio, 2016

Abstract: Un diario di viaggio nelle terre dell’Asia Centrale, crogiolo di tradizioni millenarie e popoli eterogenei uniti da un comune passato sovietico. Alternando vicende personali ad excursus storici, Erika Fatland fornisce il profilo socio-culturale di ciascuna delle cinque repubbliche post-sovietiche dell’Asia Centrale nel XXI secolo e delle risposte che ciascuna ha adottato di fronte la sfida dell’improvvisa scomparsa del dominio sovietico. 

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Volume: Zweig, S., Viaggio in Russia, Passigli, 2016

Abstract: In un sintetico quanto ricco resoconto di viaggio Stefan Zweig raccoglie le impressioni vissute durante un viaggio in Russia nel 1928. Senza addentrarsi in questioni politiche, Zweig si limita a riportare con cristallina profondità quanto ha potuto sperimentare dell’effervescente nuova realtà sovietica e delle sue contraddizioni. Ne emerge un invito ai lettori occidentali del suo tempo ad andare oltre le contingenze politiche del momento per scoprire la cultura e i valori di un popolo visceralmente legato alla propria terra, troppo spesso frainteso.

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Volume: Haratischwili, N., L’ottava vita (per Brilka), Marsilio, 2014

Abstract: Il romanzo ripercorre la storia della Georgia attraverso le vicende della famiglia Jashi, sei generazioni che vedono e vivono la nascita e il declino dell’Unione sovietica ma anche il blocco occidentale, Berlino, Londra, Vienna. Una saga familiare che inizia nel 1917 che attraverso le storie di sette personaggi tratteggia la Storia dell’URSS, in un modo diverso, con protagonista sempre la Georgia, Tbilisi. 

Il libro ha ottenuto il Deutscher Buchpreis, il premio letterario più prestigioso in Germania ed è stato inserito nella sezione dell’International Booker Prize.

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Volume: T. de Waal, Black Garden: Armenia and Azerbaijan Through Peace and War, New York Univ Pr, 2003

Abstract: Il libro, pubblicato nel 2003 e aggiornato nell’edizione del 2013, ricostruisce la storia e le origini del conflitto del Nagorno-Karabakh. Il libro di de Waal è una delle fonti più importanti per comprendere le dinamiche belliche e non solo nell’Alto Karabakh. La ricostruzione storica, infatti, è supportata da una collezione unica di fonti primarie: più di 120 interviste originali condotte dell’autore nel Caucaso meridionale, Mosca e Washington. La combinazione tra sintesi storica e dettagli “sul campo” offre un resoconto autentico ed efficace, diventando uno dei libri principali per lo studio del Nagorno-Karabakh.

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Volume: Tsygankov, A. P., Russia’s Foreign Policy: Change and Continuity in National Identity, Rowman & Littlefield Pub Inc, 2013

Abstract: Questo volume offre una panoramica completa della politica estera della Russia, dall’ascesa di Mikhail Gorbaciov all’era di Vladimir Putin, concentrandosi sui rapporti tra la Federazione Russa e l’Occidente. Andrei Tsygankov identifica tre diverse scuole di pensiero che lottano per la supremazia in politica estera russa: quella occidentalizzatrice, quella statista, e quella civilizzazionista. Gli occidentalisti si sforzano di modernizzare il paese e cercano relazioni strette e amichevoli con gli Stati Uniti e l’Europa, gli statisti vedono la Russia come uno stato minacciato che ha bisogno di mantenere il suo status di grande potenza ad ogni costo, e i civilizzazionisti affermano che la Russia ha una cultura eurasiatica distinta che la pone in costante attrito con l’Occidente. L’autore sostiene che queste correnti esistono dai tempi di Pietro I e che continuano ad essere influenti ancora oggi.

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Volume: Riasanovsky, N. V., Storia della Russia. Dalle origini ai giorni nostri, Bompiani, 2001

Abstract: Il libro contiene una ricostruzione accurata della storia millenaria della Russia, a partire dallo stato di Kiev al principato di Mosca, dal regno di Ivan il Terribile all’ampio processo di occidentalizzazione di Pietro il Grande. Tratta poi della rivoluzione e della fondazione dello stato sovietico, dagli anni del terrore staliniano a Gorbacev. Si avvia poi ad analizzare la nascita della Federazione russa e delle trasformazioni economiche, politiche e sociali degli ultimi decenni.
Il volume è quindi un importante punto di riferimento e sintesi di tutte le maggior vicende storiche che hanno attraversato la Russia nei secoli.

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Volume: Natalizia G. (a cura di), La Russia e l’Occidente. Dinamiche politiche a cento anni dalla Rivoluzione d’Ottobre, Vita e Pensiero, 2019

Abstract: Il volume si interroga sulle relazioni tra la Russia e gli Stati occidentali, analizzando gli interessi in gioco da entrambe le parti. Viene data una chiave di lettura per interpretare i rapporti tra le potenze nell’ultimo secolo, mettendo in evidenza i tratti salienti e i punti comuni, analizzando le discontinuità e i mutamenti del contesto internazionale.

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Volume: Zafesova, A., Navalny contro Putin. Veleni, intrighi e corruzione. La sfida per il futuro della Russia, Paesi Edizioni, 2021

Abstract: L’autrice analizza i due protagonisti, Putin e Navalny, a partire dal 20 agosto 2020, quando quest’ultimo venne avvelenato. Anna Zafesova mette a confronto questi due uomini, li racconta ed analizza. Da quel momento anche la percezione dell’oppositore cambia, non è più solo un dissidente ma un leader politico e “martire”; la figura di Navalny agli occhi della comunità internazionale può costituire un ostacolo per il Presidente. Lo scontro tra Navalny e Putin non è solo politico ma anche culturale e generazionale in cui l’obiettivo è il futuro del Paese. 

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