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TematicheItalia ed EuropaLa conclusione dell’era Merkel

La conclusione dell’era Merkel

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Nelle scorse ore in Germania si sono concluse le elezioni per il rinnovo del Parlamento tedesco che passeranno alla storia per molteplici punti di vista. Innanzitutto, va ricordato che, dopo più di quindici anni, i cittadini in Germania si sono presentati alle urne per scegliere l’erede dell’attuale Cancelliera Angela Merkel, la quale dopo 4 legislature ininterrotte alla solida guida del Paese, ha ovviamente lasciato un vuoto capace di destabilizzare gli equilibri nel Paese.

Infatti, la peculiarità di questa tornata elettorale per il Bundestag, il Parlamento Federale tedesco, è dovuta proprio alla grande incertezza che ha colpito i cittadini tedeschi. Negli ultimi cento giorni, infatti, si sono registrate molteplici variazioni, talune anche significative a dimostrare l’incertezza, rispetto ai sondaggi. Un esempio sono i Verdi, guidati da Annalena Baerbock, che per molto tempo durante la campagna elettorale parevano i favoriti dai sondaggisti ma che, pur aumentando i propri seggi in Parlamento in modo considerevole, non ottengono quel primato che sarebbe stato clamoroso. Gli stessi partiti principali in gara, ossia la coalizione fra l’Unione Cristiano – Democratica di Germania (CDU) e l’Unione Cristiano – Sociale di Baviera (CSU) ed i Socialdemocratici, per la prima volta sono rimasti sotto la soglia del 30%, con i secondi che, pur arrivando alla maggioranza dei voti espressi, si fermano al 25,70%. La vera sorpresa, ovviamente in negativo, è proprio il partito di Angela Merkel che è stato incapace di trovare un autorevole candidato capace di intercettare quei molti elettori che nel tempo hanno sistematicamente dato fiducia alla leader originaria di Amburgo. 

Dopo il suo addio infatti il partito ha, dopo un travagliato percorso intendo, deciso di puntare sul suo delfino Armin Laschet, uscito vittorioso dalle primarie dopo aver battuto il bavarese Söder, ma già criticato, anche all’interno del suo stesso partito, ancor prima delle elezioni. A conteggi ormai definitivi, il movimento guidato da Laschet, dovrebbe raccogliere un misero 24,1%, perdendo quasi nove punti percentuali dalle elezioni del 2017. Un risultato assolutamente insoddisfacente e che nei prossimi giorni sarà oggetto di una doverosa discussione all’interno del partito che, partendo da una posizione di grande vantaggio, non ha saputo mantenere la consolidata credibilità. Un partito che invece ha rispettato le aspettative e che tutti oggi monitorano per capire che ruolo avranno per la formazione del Governo, sono i Liberali, guidati da Lindner, che ottengono l’11,50%, rimanendo stabili alle elezioni passate e che dovrebbero guadagnarsi, giocoforza, un posto al tavolo di primaria importanza. 

Il leader dei Socialdemocratici Olaf Scholz, a questo punto il più probabile successore ad Angela Merkel, nonché attuale vice Consigliere e Ministro delle Finanze del governo in carica, ha infatti annunciato la volontà di sedersi al tavolo con Annalena Baerbock e Lindner, annunciando che i cittadini si sono espressi per porre la coalizione CDU-CSU come opposizione nel Bundestag. Naturalmente prima di avere un quadro ben definito per la scelta del nuovo Governo e per capire chi sarà il Cancelliere, bisognerà aspettare molto tempo come sempre accade quando non vi sono maggioranze certe o ci possono esserci differenti coalizioni, anche se l’unica certezza che oggi abbiamo, è l’impossibilità dell’ennesima coalizione rosso nera. Questa, ad oggi, pare essere l’unica novità.

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