Le elezioni in Italia hanno ricevuto l’attenzione dei media internazionali, non solo perché si sono tenute in un momento molto delicato delle relazioni internazionali, compromesse dall’inizio della guerra in Ucraina, ma perché hanno visto la vittoria di una coalizione di centro destra con posizioni scettiche nei confronti di Bruxelles. Anche i media russi hanno seguito l’evento e lo hanno raccontato ai propri lettori. È interessante quindi analizzare quali narrazioni sono state adottate, quali prospettive, voci ed eventi sono stati privilegiati nella copertura mediatica russa delle elezioni italiane.
L’uso di Twitter nella fase pre-elettorale
Secondo il Centro Studi Alliance for Securing Democracy del German Marshall Fund degli Stati Uniti, che analizza i contenuti dei media finanziati dalla Federazione russa su Twitter, YouTube e siti web di notizie sponsorizzati dallo Stato, l’attenzione per le elezioni parlamentari italiane non è stata particolarmente alta. Nei due mesi precedenti le elezioni gli account Twitter legati al Cremlino hanno prodotto solo 380 contenuti sulla situazione politica in Italia. La maggior parte di questi trattava tematiche come la crisi energetica e le sanzioni: tra le parole chiave più presenti nei tweet riguardanti l’Italia, infatti, compaiono “Gas russo”, “sanzioni” e “costi”. Il focus, quindi, non trattava prettamente le elezioni politiche in sé, quanto gli argomenti (legati alla Russia) che animavano il dibattito tra i partiti italiani.
Nell’analisi dell’uso dei social network e in particolare di Twitter da parte di utenti legati al Cremlino nella fase pre-elettorale italiana, degno di nota è il tweet dell’Ambasciata russa in Italia. Tre giorni prima del voto, l’account ufficiale ha postato delle foto scattate in varie occasioni che ritraggono quasi ogni leader dei principali partiti (tranne Giorgia Meloni) insieme al pretendente Putin, il tutto accompagnato da una didascalia che sottolia i rapporti di lunga data tra la Russia e l’Italia. L’intento di questa raccolta fotografica potrebbe essere stato il tentativo di enfatizzare che l’establishment politico italiano ha mantenuto negli ultimi decenni relazioni privilegiate con Mosca, con l’auspicio che il nuovo Premier continuasse su questa linea, nonostante la situazione internazionale drasticamente mutata.
La vittoria di Giorgia Meloni nella stampa russa
Dopo la vittoria di Fratelli d’Italia, Dmitry Peskov, portavoce del Presidente russo si è limitato a dichiarare che Mosca dà il benvenuto a qualsiasi forza politica che si mostri con un atteggiato costruttivo nei confronti della Russia. In generale, la stampa russa non ha dato grande spazio alle elezioni italiane. Tuttavia, è possibile analizzare l’attenzione rivolta da Mosca al voto del 25 settembre prendendo in considerazione le narrative utilizzate da alcuni dei principali media russi legati al Cremlino: Ria Novosti, Rossijskaja Gazeta e Komsomolskaya Pravda.
La linea editoriale scelta da Ria Novosti è quella di dare maggiore spazio alle posizioni di politica estera dell’Italia, in particolare per quanto riguarda il supporto all’Ucraina. Il giornale in più articoli ha insinuato come il sostegno a Kyiv mostrato da Meloni e dai suoi alleati Salvini e Berlusconi in campagna elettorale sia vago e solamente retorico. Inoltre, grande attenzione è rivolta alle dichiarazioni di simpatia di questi ultimi nei confronti del Cremlino, visti anche i pregressi rapporti. Il giornale poi sceglie di intervistare l’ex senatore italiano Vito Petrocelli che aveva votato in Parlamento contro la proposta di invio di armi all’Ucraina a che sostiene la possibilità di un cambio di rotta nella politica estera italiana con l’avvento del governo Meloni, in particolare per quanto riguarda gli affari europei. Ria Novosti, poi, raccoglie le reazioni delle principali testate europee come Guardian, Financial Times e Welt, sottolineando come i risultati delle elezioni italiane siano stati visti con preoccupazione. L’enfasi viene messa sulla vicinanza politica tra Meloni e Orban attraverso l’approccio conservatore comune sui diritti civili ma soprattutto per il supporto alla riduzione del ruolo dell’UE negli affari interni degli stati membri. Il giornale russo evidenzia come con la vittoria di Meloni il fronte euro-scettico all’interno dell’Unione si sia rafforzato, indebolendo così la coesione interna.
Rossijskaja Gazeta è il quotidiano ufficiale del governo russo, che non solo copre i fatti di cronaca ma pubblica in versione integrale anche i testi delle leggi approvate in Parlamento. Anche questo giornale evidenzia come “L’attesa vittoria della coalizione di destra solleva interrogativi sui nuovi alleati del Paese in Europa” e che “Gli europei temono apertamente l’ascesa al potere della Meloni in Italia”. Negli articoli pubblicati subito dopo la vittoria della coalizione di centrodestra, nei suoi articoli Rossijskaja Gazeta sottolinea inoltre che non è chiaro se l’Italia appoggerà un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, ma allo stesso tempo ammette che l’influenza di Bruxelles e Washington sulle decisione italiane è significativo, e che nonostante la retorica della campagna elettorale il governo Meloni ha necessità di mantenere rapporti stretti con l’UE anche in vista degli aiuti finanziari nell’ambito del piano di ripresa post-Covid”.
Komsomolskaya Pravda, giornale tabloid pro-Cremlino che conta 22 milioni di copie, vede con scettiscismo l’ascesa di Meloni, soprattutto per quanto riguarda una possibile rottura con la linea di politica estera dei precedenti governi. Il giornale evidenzia come, nonostante le posizioni più vicine alla Russia dei partiti della coalizione di centrodestra, “non ci si deve aspettare che Meloni e Fratelli d’Italia cambino seriamente la loro politica nei confronti della Russia. Non va dimenticato che il futuro primo ministro ha ripetutamente dichiarato la sua intenzione di perseguire la cooperazione con gli Stati Uniti e la NATO”.
Si può evincere quindi come i media russi si siano principalmente focalizzati su due aspetti. Primo, il fatto che la vittoria della coalizione di centrodestra di Meloni sia un elemento potenzialmente preoccupante e disgregante per la coesione europea. Secondo, e di conseguenza al primo, il fatto che, in passato, Meloni e gli altri leader dei partiti a lei alleati come Salvini e Berlusconi, abbiano assunto posizioni poco chiare nei confronti della Russia. Questo secondo aspetto, non solo è stato descritto, più o meno in termini ottimistici, come un elemento a favore di Mosca ma anche come un altro possibile punto di scontro e di divisione con il resto dell’Unione europea.
Questo articolo è stato originariamente pubblicato sul numero di Matrioska del 21/12/2022