L’Albania rappresenta la mina vagante per il futuro dell’intera area balcanica. Il Paese delle Aquile ha grandi potenzialità economiche ma anche numerosi limiti legati, ad esempio, alla corruzione e all’ambiente, oltre che una società caratterizzata da enormi disparità sociali. Ma a che punto è la domanda di adesione dell’Albania all’Unione Europea? Che ruolo ha il Paese all’interno della NATO? Tirana è pronta per il grande salto?
L’Albania e l’Unione Europea
L’Albania ha iniziato il suo percorso di avvicinamento all’Unione Europea (UE) nel lontano 2003, avviando un iter che, nel 2021, non è ancora vicinissimo alla sua conclusione. In particolare, il Paese delle Aquile all’inizio degli anni Duemila ha iniziato i negoziati per arrivare ad un Accordo di Stabilizzazione e Associazione (ASA), ossia un accordo bilaterale fra Albania e UE per stabilire obiettivi da raggiungere e passi da compiere per avvicinarsi all’Unione Europea.In seguito, nel 2006, Bruxelles e Tirana sono arrivate alla firma dell’ASA, iniziando ufficialmente il primo passo comune fra Albania e UE. Successivamente, il 24 aprile 2009, l’Albania ha presentato ufficialmente la domanda di adesione all’Unione Europea e nel 2014 le è stato concesso lo status di Paese candidato.
L’Acquis comunitario
Ad oggi l’Albania ha numerosi settori nei quali sono necessari notevoli sforzi per avvicinare il suo ingresso all’interno dell’Unione. In particolare, il settore delle politiche ambientali è quello in assoluto più arretrato per il Paese guidato da Edi Rama. Il Primo Ministro albanese ha iniziato a fare leva sui temi ambientali molto tardi rispetto all’agenda politica internazionale e l’Albania si ritrova di fronte a gravi ritardi infrastrutturali sul tema, basti pensare che la raccolta differenziata è ancora pressoché sconosciuta nel Paese, soprattutto fuori dalla capitale. L’Albania sta iniziando solo adesso a ragionare sull’ampliamento di una vera e propria rete ferroviaria strutturata ed efficiente che possa portare ad importanti riduzioni dell’inquinamento e ad una mobilità più sostenibile. In tal senso Tirana si sta avvalendo anche del supporto del Gruppo FS Italiane, nell’ambito di un accordo fra il Ministero dello Sviluppo Economico italiano e il Ministero della Finanza e dell’Economia albanese finalizzato a favorire la creazione di infrastrutture che possano sviluppare il settore dei trasporti e della mobilità albanese.
Fra gli altri temi più problematici per l’ingresso del Paese balcanico nell’Unione vi è sicuramente quello della corruzione: l’Albania deve far fronte da sempre a un enorme problema di corruzione e riciclaggio che l’ha portata sotto la lente d’ingrandimento della Financial Action Task Force, il meccanismo del Consiglio d’Europa che effettua un’attività di monitoraggio permanente nei confronti dei Paesi membri, dal febbraio 2020, il Paese non era più osservato speciale dal 2015. Inoltre, l’UE ha classificato la sezione: “controlli finanziari” della domanda di adesione dell’Albania all’Unione con la voce: “notevoli sforzi necessari”.
Fra gli altri temi centrali per il Paese per favorire un avvicinamento fra Albania e UE c’è sicuramente quello della giustizia, che sta avendo un notevole supporto anche dall’Italia, come certificato anche dall’ultimo accordo di cooperazione bilaterale fra l’Università del Salento e il Ministero della Giustizia albanese, che prevede un sostegno all’Albania anche per combattere la criminalità organizzata e la corruzione, nel campo del diritto penale, processuale penale e penitenziario, nonchè la promozione di iniziative congiunte in campo accademico e scientifico. Inoltre, vi è una stretta cooperazione tra la Procura Nazionale Antimafia italiana e la Procura speciale anticorruzione albanese, a testimonianza dello sforzo italiano verso l’Albania.
Sarà fondamentale favorire iniziative volte allo sviluppo dell’Albania non solo da parte dell’Italia, ma da parte di tutti i Paesi europei. Tirana ha un ruolo chiave anche e soprattutto per la sua posizione geopolitica ed è particolarmente ambita anche da Russia e Cina che, tramite investimenti e soft power, vogliono battere sul tempo l’Unione Europea, viste anche le lungaggini della procedura di ammissione dell’Albania all’Unione, ed esercitare la loro influenza per poter arrivare, soprattutto la Cina, ai confini dell’Unione Europea. La volontà di adesione del Paese delle Aquile all’UE deve essere interesse di entrambe le parti e Bruxelles non può attendere che l’Albania si uniformi alle sue richieste senza ricevere un aiuto importante dai Paesi membri.
L’Albania e la NATO
L’Albania è entrata a far parte della NATO nel 2009, in un percorso di crescita e di stabilizzazione della sicurezza interna che va consolidandosi ormai dalla fine degli anni Novanta. L’importanza del Paese all’interno della NATO è fondamentale per favorire la stabilizzazione e la sicurezza di tutta l’area balcanica, inoltre permette di dare maggiori garanzie e tutele a tutti coloro che vogliono investire nella zona, in ottica futura, anche considerando le potenzialità di Tirana.La membership attiva dell’Albania all’interno della NATO favorisce senza dubbio i dialoghi per l’adesione di Bosnia-Erzegovina e Kosovo e ha favorito il processo di ingresso della Macedonia del Nord all’interno dell’Alleanza Atlantica.
L’ingresso dell’Albania nella NATO ha portato il Paese dall’essere un potenziale rischio per la stabilità dei confini dell’Unione Europea, come nel 1997, all’essere un promotore della pace e della sicurezza internazionale, partecipando attivamente alle missioni NATO.
L’Albania, nella sua ricostruzione post-comunismo, potrà certamente contare su numerosi partner internazionali, dopo un isolazionismo che l’ha caratterizzata per molti anni, ma non dovrà più cadere negli errori del passato e dovrà eliminare le ancora troppe ombre del presente, per proseguire un percorso di crescita che dalla fine degli anni Novanta non si è più fermato. Tirana e Bruxelles non sono mai state così vicine.