Si rafforza il ruolo di raccordo del mondo digitale che l’Internet Governance Forum, istituito nel 2005 dall’allora Segretario Generale dell’ONU Kofi Annan, rappresenta. L’IGF è un foro di dibattito per le questioni di politica pubblica relative a Internet, che coinvolge migliaia di esperti di tutti i settori (tecnico e accademico, governativo, privato e società civile) con lo scopo di formulare delle raccomandazioni di policy-making a livello internazionale.
Il COVID-19 ha reso necessaria la trasformazione dell’IGF2020 in un evento – per la prima volta – interamente online, l’host country di quest’anno – e riconfermata nel mandato per l’anno seguente per l’IGF2021 – è stata la Polonia. L’evento si è concluso il 17 novembre e ha visto svolgersi, nell’arco di dodici giorni, più di 250 tra webinar, meeting e incontri di networking, con partecipanti provenienti da più di 175 paesi.
Nella giornata del 17 novembre, a conclusione delle due settimane di IGF2020 svoltesi online, sono stati nominati dal Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, i nuovi membri del Multistakeholder Advisory Group (MAG). Il MAG è un gruppo consultivo di alto livello che svolge una funzione di consiglio al Segretario Generale stesso, indirizzando il programma e il calendario dell’IGF. Il numero dei membri del gruppo è di 55, differenti per provenienza regionale e appartenenza settoriale (società civile, accademia, settore tecnico, settore governativo, settore privato).
La partecipazione dell’Italia all’interno del MAG è confermata per l’anno a venire, rimane invariata la rappresentanza italiana dello stakeholder governativo. Il 2021, infatti, vedrà un passaggio di testimone da Concettina Cassa (Agid), prima rappresentante del Governo italiano al MAG, all’On. Mattia Fantinati (Camera dei Deputati). Quest’anno ha rappresentato un punto di svolta all’interno del panorama italiano dell’Internet Governance, si è infatti recentemente concluso anche l’evento annuale di IGF Italia, sostenuto e promosso da Unioncamere.
Le tracce tematiche
Il tema portante di questa edizione è stato “Internet per la resilienza umana e la solidarietà”, viste le sfide rappresentate dalla pandemia negli ultimi mesi. Mentre le tracce tematiche sono state quattro: Dati, Ambiente, Inclusione e Fiducia.
La traccia tematica Dati è volta a sottolineare l’importanza di un approccio antropocentrico all’interno della governance dei dati a livello sia nazionale, che regionale, che internazionale.
Sostenibilità e Ambiente, giocano indubbiamente un ruolo cruciale nello sviluppo futuro delle tecnologie digitali e dell’uso di Internet.
L’Inclusione rappresenta una delle sfide maggiori per una rete Internet equa, che fornisca connessioni significative.
La quarta traccia tematica è quella della Fiducia, la quale deve essere rafforzata nel mondo online, anche mediante una maggiore responsabilizzazione di tutti gli stakeholder coinvolti nel suo mantenimento, costruzione e regolamentazione.
I risultati e le raccomandazioni
Nell’ambito della governance dei Dati, tra gli output del forum possiamo trovare un invito al rafforzamento dei procedimenti di consenso nell’ambito della raccolta e del trattamento dei dati, secondo il principio del “nothing about me without me”. Particolare attenzione ricade sulle strategie a lungo termine da portare avanti nei Paesi in via di sviluppo, le quali devono garantire un equo accesso alle opportunità rappresentate dell’Intelligenza Artificiale, dai big data e dall’accesso ai dati. Altra questione legata al trattamento dei dati, sia da parte dei governi che del settore privato, sta nell’invito ad evitare di replicare dinamiche di marginalizzazione e iniquità nella raccolta di set di dati delle minoranze. Tra i vari argomenti dibattuti – nel rispondere a come alcune tra le innovazioni implementate durante la pandemia possono essere portate avanti in contesti post-pandemici – viene menzionata la sovranità dei dati, come trend emerso negli anni passati e che ha portato alla chiusura verso l’interno dei governi nazionali in materia di dati dei propri cittadini. In questo senso, la comunità è convenuta sul fatto che la creazione di confini nazionali che “blocchino” i dati ha creato delle esternalità negative nel rispondere alla pandemia in atto. Sempre nell’ambito della giurisdizione dei governi nazionali, si augura una gestione corretta delle app per contrastare il Coronavirus, senza scadere in pratiche di sorveglianza a lungo termine dei cittadini, che minerebbe il rapporto di fiducia per il trattamento dei dati personali negli anni a venire.
Al fine di consentire l’accesso alla rete Internet ai tre miliardi di cittadini a livello mondiale che non sono ancora connessi, bisogna ricorrere a delle soluzioni che siano sostenibili e che tengano conto dell’Ambiente. Ai governi sono, invece, sono rivolte raccomandazioni circa la creazione di standard sulla sostenibilità ambientale nella costruzione delle nuove tecnologie. Altro aspetto trattato da questa traccia tematica è quello legato al rafforzamento dell’infrastruttura Internet, affinché possa costituire una risorsa della pianificazione delle emergenze, come quella climatica.
Nell’ambito dell’Inclusione, le linee guida principali che dovrebbero essere seguite dalle politiche pubbliche, e da ogni genere di iniziativa in generale, sarebbero quelle di costituire un accesso alla rete Internet significativo e inclusivo, così da colmare il digital divide. Sono necessarie, a tal fine, delle politiche di accesso che tengano conto “dei contesti locali e rispondano a delle necessità reali”. Vista l’esigenza, sempre più urgente a causa della pandemia in atto, di connettere la popolazione mondiale, viene consigliata – come pratica di empowerment da parte delle comunità locali – la creazione di community networks e il rafforzamento degli operatori rurali, laddove le maggiori compagnie di telecomunicazione non sono riuscite, o non hanno voluto, garantire l’accesso. Tra le pratiche da promuovere vi è anche l’accessibilitภche i governi dovrebbero incoraggiare anche in termini di creazione di contenuti da parte delle comunità indigene, così che esse producano contenuti in lingua originale – affinché la digitalizzazione non rappresenti un impoverimento della diversità culturale di ogni popolazione. Sono raccomandati anche maggiori investimenti, sia dal settore pubblico che da quello privato, in materia di alfabetizzazione digitale, così che i cittadini di ogni nazione possano migliorare le loro skills digitali e possano adottare un uso più consapevole di Internet. Un’altra spinta fuoriuscita dai dodici giorni di dibattito riguarda l’inclusione finanziaria, rappresentata dalla creazione di sistemi e infrastrutture che permettano pagamenti digitali sicuri. Infine, tutti gli stakeholders dovrebbero incentivare la partecipazione al mondo dell’Internet Governance dei gruppi sotto-rappresentati, come ad esempio i giovani, le donne e le persone gender-diverse.
Tra i messaggi di IGF2020 riguardanti la creazione di una Fiducia a livello globale, è emerso che la pandemia di COVID-19 ha rappresentato un’opportunità per identificare le falle dell’infrastruttura digitale e preparare dei piani d’azione integrati per garantire la connettività a livello globale. Viene incoraggiata nuovamente l’accelerazione della trasformazione digitale da parte dei governi, soprattutto visto il tempo di crisi nel quale ci troviamo. Viene altresì incoraggiata la lotta alla disinformazione e all’informazione ingannevole, mediante il fact-checking e comportamenti trasparenti. Internet deve, inoltre, rappresentare un terreno sicuro e affidabile per tutti i cittadini, in particolar modo diventa cruciale la protezione dei minori in rete, inclusi i giochi online.
In generale, le due settimane di dialogo – suddivise in due fasi – hanno portato alla redazione di raccomandazioni che vedono la necessità di rafforzare il coordinamento tra tutti i settori dell’Internet Governance, così da garantire un accesso alla rete Internet equo e sicuro a livello globale. In attesa del passaggio all’IGF+, sarà interessante come tali messaggi verranno – o non verranno – implementati sia dai singoli governi nazionali, sia da tutti gli altri portatori di interessi del panorama mondiale.
Alessia Sposini,
Geopolitica.info