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Autonomia strategica europea e tecnologie emergenti: impatti e prospettive dell’intelligenza artificiale

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Il presente articolo è stato pubblicato nell’ambito dell’approfondimento “Ambizioni e vincoli dell’autonomia strategica europea. Aspetti politici, operativi e industriali“, qui consultabile, del Centro Studi Geopolitica.info sviluppato per l’Osservatorio Politica Internazionale del Parlamento Italiano.

Introduzione 

Il concetto di Autonomia Strategica Europea sta affermandosi nell’Unione alla luce di un panorama internazionale sempre più volatile, della crescente competizione tecnologica tra le grandi potenze, e dei cambiamenti interni all’Alleanza Atlantica. Questo desiderio d’affermarsi come attore più indipendente sulla scena globale si lega indissolubilmente al settore strategico della Difesa, soprattutto in ragione della guerra russo-Ucraina alle porte dell’Europa. L’emergere del concetto di Autonomia Strategica Europea avviene altresì in concomitanza a un cruciale momento di accelerazione nell’evoluzione tecnologica sia in abito militare, sia in ambito civile. Le cosiddette “Tecnologie Emergenti e Dirompenti” sono una categoria che ricomprende, tra le altre, tecnologie come l’Intelligenza Artificiale (IA), i sistemi autonomi, la tecnologia ipersonica, e il calcolo quantistico. L’IA, in particolare, possiede una potenzialità di applicazione senza precedenti grazie al suo essere “a duplice uso”, e sta dimostrando grande pervasività nelle applicazioni militari dall’assistenza decisionale strategica, operativa e tattica; al dominio cyber, ad infine il campo di battaglia vero e proprio. In virtù delle sue caratteristiche l’IA si configura come tecnologia rivoluzionaria di portata affine ad elettricità e motore a vapore. In passato, le rivoluzioni tecnologiche sono state in grado di ridefinire le dinamiche della sicurezza e della cooperazione internazionale: il successo dell’Autonomia Strategica Europea non può prescindere da sviluppo e applicazione delle Tecnologie Emergenti e l’Unione dev’essere in grado di ricomprenderle all’interno del concetto al fine di sfruttarle per raggiungerne gli obiettivi.

Difesa Europea e Intelligenza Artificiale: lo Stato dell’Arte 

L’IA è una tecnologia abilitante che permette l’acquisizione rapida di informazioni, decisioni veloci ed efficienti, miglioramento dell’efficienza operativa; fornisce soluzioni per potenziare la difesa in ambito cyber, e può essere impiegata per fornire a diversi tipi di sistemi una sempre maggiore autonomia. Tuttavia, l’IA attuale si basa sull’analisi statistica e manca delle capacità necessarie per affrontare contesti complessi e imprevedibili. Gli attuali progressi nel campo dell’apprendimento automatico e dell’apprendimento profondo rientrano nel novero dell’IA “ristretta”, sistemi in grado di svolgere a velocità ed efficienza sovrumane compiti complessi ma estremamente specifici e delimitati. L’IA non è ad oggi in grado superare le capacità cognitive dell’uomo, e richiede pertanto la supervisione umana.

Cionondimeno, gli attuali sistemi di IA possiedono un enorme potenziale per il miglioramento della sicurezza e della difesa europee. L’Agenzia Europea per la Difesa (AED) ha identificato otto Tecnologie Emergenti a cui attribuisce un’importanza strategica: prima fra tutte l’IA, seguita da tecnologie quantistiche, robotica, sistemi autonomi, analisi dei big data, sistemi d’arma ipersonici, tecnologie spaziali, e nuovi materiali avanzati. Inoltre, a livello europeo, hanno preso avvio diversi progetti con oggetto lo sviluppo di sistemi di IA militare applicati ad ambiti come cooperazione e coordinamento, miglioramento della consapevolezza situazionale sul campo di battaglia, addestramento e simulazione, manutenzione predittiva, sistemi autonomi (armi e veicoli), tecnologie di sciame, e miglioramento delle capacità di difesa cyber. Francia e Germania in particolare ricoprono un ruolo di primo piano nella promozione dell’Autonomia Strategica concentrandosi sullo sviluppo di strumenti e capacità militari autonome. Sebbene le Tecnologie Emergenti e l’IA vedano riconosciuto il loro notevole potenziale per il rafforzamento dell’Autonomia Strategica Europea, la mancanza di una chiara pianificazione e dottrina d’uso potrebbero inficiare tali potenzialità. Ciò crea il rischio che quei progressi raggiunti in seno a progetti europei, come ad esempio euroSWARM, rimangano orfani di una direzione strategica più ampia che permetta un impiego dell’IA che sia veramente proficuo. Questa direzione dovrebbe integrare gli investimenti, la ricerca e lo sviluppo sia civili che militari al fine di tradurre i progressi ottenuti in applicazioni pratiche che contribuiscano al raggiungimento dell’Autonomia Strategica, comprensiva delle Tecnologie Emergenti. La coerenza e l’ottimizzazione degli sforzi sono essenziali per sfruttare appieno il potenziale di queste tecnologie nella sicurezza e nella difesa europea.

Autonomia Strategica, Sovranità Tecnologica e Relazioni UE-NATO: il Ruolo delle Tecnologie Emergenti

L’Autonomia Strategica in ambito tecnologico non può prescindere dal concetto di sovranità tecnologica, che si riferisce alla capacità di un attore nazionale o multinazionale di mantenere controllo e leadership sulle questioni legate alla tecnologia, ivi incluse quelle Emergenti, al fine di ridurre la propria dipendenza da attori esterni. La dimensione tecnologica della sovranità è già emersa nelle discussioni sul rafforzamento dell’Autonomia Strategica e sono in linea con il Consiglio UE e la Bussola Strategica Europea su Difesa e Sicurezza. Si è evidenziato come un nodo fondamentale per il raggiungimento della sovranità tecnologica circa IA e Tecnologie Emergenti è la riduzione delle dipendenze dell’UE nell’approvvigionamento e nella produzione dei materiali per lo sviluppo e la produzione delle tecnologie. Parte di questo sforzo volto all’Autonomia è sostenuto dall’AED, di cui le Tecnologie Emergenti rappresentano uno dei focus principali delle attività di ricerca e sviluppo. Lo sforzo di AED è coadiuvato dall’istituzione del Fondo Europeo per la Difesa (FED) di 8 milioni di euro, considerato una svolta in quanto è un co-finanziamento senza precedenti delle spese di ricerca e sviluppo di sistemi di difesa all’avanguardia. Il FED prevede numerosi bandi dedicati a sostegno di progetti di Tecnologie Emergenti: nel 2023 41 milioni di euro sono stati destinati al loro sviluppo; e 60 milioni del fondo sono dedicato per il solo ambito cyber nel quale si annoverano numerose applicazioni per AI e autonomia. 

L’UE pone inoltre una forte attenzione sulle questioni etiche e legali dell’implementazione di IA e autonomia, dimostrate oltre che da sforzi legislativi più ad ampio respiro come il white paper sull’IA el’EU AI Act anche dal fatto che i finanziamenti del FED non possono essere assegnati alla produzione di armi autonome strictu senso. Inoltre, in linea con il regolamento del FED, vi è il requisito del mantenimento del “controllo umano significativo” su qualsiasi sistema che possegga un qualche grado di autonomia nelle proprie funzioni.

Da ultimo, le Tecnologie Emergenti, oltre a ricoprire un ruolo di primaria importanza nel raggiungimento dell’Autonomia Strategica Europea, sono un fattore rilevante nell’evoluzione delle relazioni UE-NATO. Come affermato dall’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Borrell, l’Autonomia Strategica in materia di Difesa non è da intendersi come antagonista alla NATO, ma come un pilastro per un’UE più forte all’interno della cooperazione transatlantica. Le Tecnologie Emergenti sono state incluse tra le questioni di interesse comune per una maggiore cooperazione UE-NATO. Sia la Bussola Strategica Europea sia il nuovo Concetto Strategico NATO le inquadrano come un’area in cui vi è necessità e volontà di perseguire una più stretta cooperazione, che può rappresentare un’opportunità per un’evoluzione positiva dei rapporti UE-NATO. Inoltre, uno sviluppo armonizzato delle Tecnologie Emergenti è fondamentale per garantire un adeguato livello di interoperabilità tra le forze degli stati europei e all’interno delle forze dell’Alleanza. Si può incasellare in quest’ottica l’iniziativa del NATO Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (DIANA), fondo per l’innovazione di un miliardo di euro diventato operativo nel 2023 e che approva una strategia ad hoc per le Tecnologie Emergenti, e di cui il più grande numero di acceleratori e centri di test si trova proprio su suolo europeo.

Conclusioni 

L’IA e le Tecnologie Emergenti stanno plasmando in modo significativo il futuro della sicurezza e della Difesa europea, configurandosi come un elemento fondamentale per il raggiungimento dell’Autonomia Strategica Europea e della sua affermazione come attore autonomo e indipendente. In ragione della crescente instabilità globale e della competizione tecnologica, l’Autonomia Strategica è diventata una priorità nell’Unione Europea, e le Tecnologie Emergenti, in particolare l’IA, rivestono un ruolo fondamentale in questa visione. Inoltre, queste tecnologie giocano un ruolo cruciale nella cooperazione tra l’UE e la NATO e nella promozione di un’evoluzione positiva dei rapporti transatlantici. Il raggiungimento dell’Autonomia Strategica non può prescindere dalla sovranità tecnologica e dall’ottenimento dell’indipendenza nello sviluppo delle Tecnologie Emergenti di rilevanza strategica come l’IA sia nel settore della difesa, sia in ambito civile. L’UE sta adottando misure concrete per sfruttare appieno il potenziale di queste tecnologie nella Difesa, come testimoniato dagli sforzi a livello legale, di ricerca e sviluppo degli ultimi anni dell’Agenzia Europea per la Difesa e dalla costituzione del Fondo Europeo per la Difesa. L’UE continua a lavorare anche su questioni etiche per garantire un futuro in cui l’IA sia uno strumento virtuoso nell’affrontare le sfide globali. Tuttavia, si evidenzia ancora una generale mancanza di una più ampia pianificazione e di una dottrina d’uso che potrebbe minare il contributo di queste tecnologie all’Autonomia Strategica, che rischia di limitare l’efficacia dei progetti in essere. È cruciale, pertanto, definire una direzione strategica che integri investimenti e ricerca civile e militare per tradurre i progressi di ricerca e sviluppo in applicazioni pratiche per massimizzare il potenziale di queste tecnologie per la sicurezza e la Difesa europea.

Punti essenziali

Per un efficace sviluppo e impiego delle Tecnologie Emergenti che sostenga l’ottenimento dell’Autonomia Strategica Europea è fondamentale:

  • Promuovere politiche volte a garantire la sovranità tecnologica dell’Unione nella produzione e nell’approvvigionamento di materiali chiave per lo sviluppo delle Tecnologie Emergenti;
  • Elaborare una direzione strategica chiara che integri gli investimenti, la ricerca e lo sviluppo, sia civili che militari, per massimizzare il potenziale di queste tecnologie per la sicurezza e la difesa europea;
  • Promuovere la cooperazione con la NATO su questioni di interesse comune legate alle Tecnologie Emergenti, incoraggiando la collaborazione e sfruttando iniziative come DIANA.

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