La rappresentazione artistica, considerata uno degli strumenti di comunicazione non convenzionale, richiama la capacità delle comunità di esprimere la propria storia e il legame che intercorre tra lo sviluppo umano e la tradizione. L’arte, dunque, simboleggia la volontà di trattare tematiche di importanza universale, portando alla luce l’interpretazione della propria realtà e la raffigurazione della vita quotidiana.
L’Arte Espressione della Cultura e dell’identità
Il legame antropologico che intercorre tra arte e uomo è indissolubile: da sempre, l’essere umano ha utilizzato le forme artistiche per comunicare con il resto della società. Così si esprimeva Paula Ben-Amos, storica dell’arte, in un suo saggio sulla regione saheliana (Ben-Amos, 1987). Un’importante dimostrazione è rappresentata in un altare di bronzo del diciottesimo secolo, ritrovato a Benin City nel 1983, raffigurante un re senza il suo stemma reale. L’immagine è inusuale, poiché riflette la situazione d’instabilità politica del suo regno: l’assenza dell’araldo reale nell’opera rappresenta la perdita del suo status a causa delle rivolte popolari (Ben-Amos, 1983).
Analizzando i richiami dell’arte africana, dunque, è possibile interpretare le opere come un’espressione della cultura e dell’identità popolare. La rappresentazione artistica africana, inoltre, risulta essere raffigurazione delle preoccupazioni sociali e politiche dei popoli. Nell’espressione di queste tematiche, gli artisti africani rappresentano la propria identità nel panorama internazionale dell’arte: un esempio è la Biennale di Venezia, esposizione internazionale d’arte, che prevede numerose installazioni artistiche africane.
L’arte, quindi, è rappresentazione della propria realtà, descrizione della comunità e del territorio. Numerosi sono i temi trattati dagli artisti africani: in primo luogo, si evidenzia l’intenzione di contrastare il razzismo e la discriminazione sociale, abusi perpetrati dentro e fuori il continente africano, con particolare riferimento al periodo coloniale. In secondo luogo, la volontà di esprimere e sviluppare il concetto di parità di genere, un tema di fondamentale importanza ai fini di una comunità dove vige l’uguaglianza sociale. Infine, la necessità di una maggiore attenzione circa la crisi climatica, un fenomeno di importanza globale.
Colonialismo, Discriminazione e Razzismo
Le manifestazioni artistiche possono essere la raffigurazione della volontà di combattere contro una discriminazione, contro il razzismo o contro un nemico esterno. Si pensi all’importanza delle poesie di Rui de Noronha (1903-1943) nel Mozambico coloniale. Le sue opere denunciano il trattamento riservato alle comunità da parte dei colonizzatori, auspicando un cambiamento per la popolazione mozambicana (FRELIMO, 1969). Il suo pensiero e i suoi scritti ispireranno la lotta per l’indipendenza, intrapresa dal popolo mozambicano nel 1964 e conclusasi nel 1974 con la vittoria sui portoghesi.
Il ruolo di guida e di spinta all’attivismo sociale è anche simboleggiato dalla street-art sudanese. Durante la rivoluzione contro il regime di Omar Al-Bashir, sono comparsi sui muri di Khartoum murales che raffiguravano la resistenza e la volontà del popolo sudanese di liberarsi dal regime dittatoriale. In uno di questi è rappresentata Alaa Sahal, una studentessa immortalata in una foto nell’aprile 2019, diventata uno dei simboli della rivoluzione. La volontà e la determinazione della donna ricorda le motivazioni che hanno portato alle proteste, un simbolo artistico del sommovimento in atto.

Esplorare le problematiche del colonialismo e della discriminazione razziale è anche il risultato del lavoro dell’artista anglo-nigeriano Yinka Shonibare. Il suo obiettivo è esaminare l’identità africana e il rapporto tra l’Africa e il continente europeo, con particolare riferimento al periodo coloniale. Uno dei suoi lavori più famosi è lo Scramble for Africa, un’istallazione dove egli riprende la Conferenza di Berlino del 1884-1885 rappresentando i capi di stato privati della testa, impegnati nella divisione del continente africano in sfere d’influenza. Un’altra opera molto famosa è la Nelson’s Ship in a Bottle, una raffigurazione della nave dell’ammiraglio Nelson rappresentata all’interno di una bottiglia. L’obiettivo dell’arte di Shonibare è ricordare che la storia tende a ripetersi e dunque, sottolineando la sua preoccupazione per gli imperialismi del XXI secolo, lancia un monito alle popolazioni africane.

Il regime di Apartheid, entrato in vigore in Sudafrica nel 1948, è uno dei più tristi esempi di discriminazione razziale all’interno di un Paese africano. Mary Sibande, artista sudafricana, esprime attraverso la sua arte la costruzione identitaria della popolazione nel contesto post-coloniale. Il suo lavoro si concentra sulle esperienze derivanti dall’Apartheid e sulla rappresentazione stereotipata del ruolo delle donne di colore. Tra le sue opere, la collezione Long Live the Dead Queen incarna maggiormente la sua identità artistica: le donne raffigurate sono vestite da cameriere dell’epoca vittoriana, intente a svolgere mansioni domestiche.
Il soggetto della sua espressione artistica è Sophie, una giovane ragazza nata in una famiglia di domestiche, considerata dall’artista il simbolo della lotta per l’emancipazione sociale. La collezione, nata per raccontare l’oppressione delle donne di colore, ha avuto il suo primo successo tramite l’utilizzo di murales nella città di Johannesburg, ed è stata successivamente esposta alla Biennale di Venezia.

La Parità di Genere e la Questione Ambientale
Due temi frequentemente trattati dagli artisti africani riguardano il ruolo della donna nella società e i danni derivanti dall’inquinamento ambientale. Sono due tematiche molto sentite all’interno delle comunità africane, poiché influenzano in modo radicale la vita quotidiana e segnano irrimediabilmente il destino delle fasce più povere della popolazione.
Tra i numerosi esempi della tematica di genere si possono analizzare i lavori di Billie Zangewa, artista malawense che utilizza la seta per rappresentare le donne della sua comunità. L’obiettivo delle sue opere è simboleggiare la ricerca della parità di genere, l’uguaglianza sociale e la demistificazione della donna nella società. L’utilizzo della seta e del filato rappresenta la tradizione culturale della sua gente: l’artista, nel produrre le sue opere, tenta di coniugare lo sviluppo delle tematiche sulla parità di genere e il folklore popolare.

Un’ulteriore dimostrazione dell’importanza dell’argomento è raffigurata nei lavori di Kamala Ibrahim Ishaq, artista sudanese nata nel 1939 e fondatrice del gruppo artistico The Crystalist, che tramite il proprio manifesto rigetta i precetti islamici del periodo post-coloniale sudanese. La pittrice rappresenta le figure femminili destrutturandone le forme, alterando i volti e i lineamenti in uno stile che ricorda il cubismo.

Una tematica sempre più affermata nel mondo dell’arte africana riguarda il cambiamento climatico e i problemi ambientali globali. L’artista nigeriano Bright Ugochukwu Eke, tramite le sue installazioni prodotte con materiale di scarto, interpreta le questioni del rapporto sbilanciato tra uomo e natura e, in modo particolare, i problemi derivanti dall’inquinamento idrico. La sua opera più famosa, Acid Rain, è realizzata con l’utilizzo di sacchetti pieni d’acqua inquinata e vuole rappresentare il fenomeno delle piogge acide, sottolineando quanto dannoso sia il consumo e l’inquinamento prodotti dall’uomo.

Evidenziare il rapporto simbiotico tra uomo e natura è il fine delle opere di Nnenna Okore, artista nigeriano e professore di Arte all’Università di Chicago. Le sue installazioni, realizzate tramite l’assemblamento di materiali di scarto come carta riciclata e garze, vogliono rappresentare la fragilità e la vulnerabilità del pianeta, sottolineando lo scorrere del tempo.

Conclusioni
Le tematiche espresse dall’arte africana trovano fondamento nella cultura, nell’identità e nella vita quotidiana delle popolazioni. L’importanza di questi argomenti e il rinnovato interesse nelle esposizioni degli artisti africani ha determinato la creazione di 9 padiglioni alla Biennale di Venezia, inaugurata il 23 aprile 2022 e aperta fino al 27 novembre. La volontà di rappresentare il continente africano simboleggia, in conclusione, la riappropriazione delle opere d’arte da parte degli artisti africani, un fenomeno importante ai fini della preservazione dell’identità e della cultura africa.