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TematicheItalia ed EuropaIl mondo che emerge dal Warsaw Security Forum 2021

Il mondo che emerge dal Warsaw Security Forum 2021

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Tanti i temi trattati durante gli incontri: cooperazione UE-NATO, Cina e Russia i principali. I rappresentanti italiani hanno fatto il punto sulle sfide che attendono l’Unione e l’Alleanza dal fronte sud e sulla strategia da adottare per fronteggiarle.

Il 5 e il 6 ottobre si è svolto il Warsaw Security Forum, la conferenza annuale sulla cooperazione transatlantica che pone l’enfasi sull’elaborazione di risposte condivise alle sfide di sicurezza comuni. L’evento, che si tiene ogni anno nella capitale polacca, ha visto la partecipazione di capi di Stato, ministri, personalità di spicco delle organizzazioni internazionali e non governative, rappresentanti di alto livello del mondo degli affari, dei media, del mondo accademico e della società civile.

L’intervento del Presidente polacco Andrzej Duda ha evidenziato la possibilità di un approccio più risoluto con Mosca in caso di un allargamento dell’Alleanza Atlantica e una maggiore cooperazione tra UE e NATO: secondo Duda è necessaria una forte partnership tra le due organizzazioni per contrastare l’espansionismo russo che sta mettendo in difficoltà l’Alleanza non solo da est, ma anche da nord e sud. Per questo lo Strategic Compass dell’UE dovrà essere in armonia con il nuovo Concetto Strategico della NATO.

Di cooperazione tra gli Stati e dei rapporti con Russia (e Cina) ha discusso anche il ministro degli Esteri turco Mevlüt Çavusoglu, che ha elogiato i rapporti tra la Turchia e i paesi dell’Europa centrale e orientale della NATO. La collaborazione con Ankara, in particolare il meccanismo trilaterale instaurato con la Polonia e la Romania, ha portato a molte partnership in vari campi, dall’industria della difesa alla logistica, passando per l’energia. Sui rapporti con Pechino, il ministro ha espresso preoccupazione riguardo la questione dei diritti dei turchi uiguri nella regione dello Xinjiang: la Cina è una sfida rilevante che non preclude però la cooperazione e il dialogo. Riguardo invece le tensioni tra Russia e NATO, ha affermato che la chiave per la sicurezza euro-atlantica è il Mar Nero e il sostegno ai paesi che affacciano su di esso (è stato ribadidto che la Turchia non riconoscerà l’annessione illegale della Crimea). Inoltre, Çavusoglu, ha puntualizzato che la solidarietà ai paesi NATO più minacciati da Mosca non porterà però ad una rinuncia da parte di Ankara al confronto sincero e realistico con la Russia

Alla conferenza ha partecipato anche il ministro della Difesa italiano Lorenzo Guerini che nel suo discorso ha toccato vari argomenti interconnessi tra loro. Il ministro ha inizialmente posto l’accento sulle sfide collegate al Mediterraneo allargato, le quali necessitano di risposte tempestive e condivise attraverso l’utilizzo di strumenti non solo militari ma anche politici, economici, culturali e sociali. Le opportunità e i rischi del fronte meridionale devono spingere l’Unione Europea a utilizzare tutte le sue capacità al fine di raggiungere una stabilità nella regione duratura. L’attenzione si è focalizzata anche sui competitor principali, vale a dire Russia e Cina: Mosca ha una presenza militare significativa in Siria e Libia, e in misura minore nel Sahel, alla quale è associata una strategia industriale nel settore dei sistemi di armamento e l’attività di formazione e addestramento delle forze locali; Pechino, invece, prosegue la sua azione di penetrazione nel bacino del Mediterraneo e nei quadranti africani e mediorientali attraverso strumenti economici e commerciali, ma che non escludono futuri risvolti nella dimensione militare. Nel discorso di Guerini viene menzionato anche il pericolo di una nuova proliferazione delle organizzazioni terroristiche a seguito della crisi afghana, sottolineando la  necessità di una lettura e di un’analisi approfondita. 

A tutto questo va aggiunto il cambio di direzione verso l’area indo-pacifica impostato dagli USA negli ultimi anni. Secondo Guerini all’Europa è richiesto un impegno maggiore anche nel settore della sicurezza e della difesa per fronteggiare tutte le sfide che l’attendono. È necessario però avere come base una solida volontà politica, accompagnata da un livello adeguato di autonomia strategica. L’Italia, tramite il discorso del ministro, ha confermato il principio di complementarietà tra Unione Europea e NATO, evidenziando come lo sviluppo e l’acquisizione di capacità militari europee siano da considerarsi come un rafforzamento del pilastro europeo dell’Alleanza Atlantica, perno della sicurezza collettiva europea. Il governo italiano si sta impegnando molto sul rafforzamento del rapporto tra la NATO e l’UE, e l’utilizzo delle sue forze armate rappresenta la volontà di dare un contributo concreto alla sicurezza euro-atlantica. Il ministro ha sostenuto l’idea che l’UE non possa sottrarsi alle responsabilità derivanti dal ruolo politico a cui aspira. Per questo ha una grande opportunità davanti a sé: il lavoro sullo Strategic Compass dovrà tenere alto il livello dell’ambizione europea e puntare alla creazione di capacità comuni (con la volontà di utilizzarle) e di un’agenda politica condivisa.

Di integrazione tra la NATO e l’Unione Europea e di sviluppo di nuova capacità ha parlato anche Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo. Intervenuto anche lui alla conferenza, ha evidenziato che questa nuova stagione che si sta aprendo rappresenta una grande opportunità per l’Italia e Leonardo. Per Profumo la necessità dell’UE è quella di garantire la sovranità tecnologica e l’autonomia strategica europea, permettendo lo sviluppo di capacità nazionali e comuni inserite in una visione transatlantica, evitando duplicazioni con l’Alleanza. L’obiettivo è creare una forza multinazionale integrata che non agisca in alternativa alla NATO. 

La conferenza ha ribadito quindi che la cooperazione tra UE e NATO è la base per fronteggiare le crisi attuali e lo sarà per quelle future. L’Unione Europea dovrà trovare il coraggio e la volontà di fare quei passi avanti per arrivare ad una vera difesa europea, complementare alla NATO. I nuovi concetti strategici delle due organizzazioni dovranno essere all’altezza delle aspettative di molti.

Andrea Recchia

Geopolitica.info

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