I negoziatori di ogni nazionalità tornano a casa terminando la settimana in anticipo dopo aver prodotto 20 pagine di proposte soluzioni (Politico, 4 giugno). I commentari sono sempre gli stessi: esistono certamente punti comuni che possono portare ad una soluzione condivisa in questo ultimo round negoziale, può tornarsi al percorso del 2015 (IRNA). Tuttavia, mancano soluzioni concrete ed effettive a questioni quali la gestione delle centrifughe avanzate, l’accesso agli ispettori…e i missili e le attività persiane nell’area del Medio Oriente. E’ quindi chiaro come il punto per gli Statunitensi sia quello di voler ottenere dall’Iran l’impegno a voler affrontare quanto sarebbe stato previsto in quei “JCPOA 2 e 3” ai quali abbiamo già diverse volte accennato. La cosa naturalmente è complessa: è difficile per l’Iran concedere, in un momento storico come questo, quanto nel 2015 era stato pianificato di concedere in diversi anni.
Altri punti di discussione, sollevati dall’Iran, sono le garanzie sull’impegno statunitense a non abbandonare ulteriormente l’accordo ed i termini esatti del ritiro delle sanzioni.